Titanic

di Sammy_Stark
(/viewuser.php?uid=139868)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


1914

Andy aveva faticato a riprendersi ma, a distanza di due anni dal Titanic, era riuscito a trovare un lavoro redditizio e una moglie benestante. Alcune notti sognava ancora i ricci del suo passato amante, li sognava sparsi sul cuscino, appiccicati sulla fronte e, nelle notti peggiori, sulla superficie dell'acqua, in netto contrasto di colore con il freddo viso del suo proprietario.

Ida era finalmente diventata una Penniman. Aveva deciso di farsi rinnegare dalla famiglia pur di stare con Fortunè perché, sebbene credesse di amare Michael, il fratello minore del ragazzo le aveva fatto capire cosa fosse l'amore vero e non voleva privarsene, non dopo essere scampata alla morte per miracolo.

Il ragazzo aveva trovato un posto su una delle ultime scialuppe perché un anziano duca gli aveva lasciato il proprio. Frotunè non ne aveva ben chiaro il motivo, il vecchio gli disse soltanto "Non fare i miei errori" prima di scendere ed allontanarsi con passo sicuro.

Quando il giovane vide Ida a bordo della Carpathia, non esitò a raggiungerla e baciarla davanti ai genitori di lei. La ragazza fu accolta nella famiglia Penniman a braccia aperte perché erano già affezionati a lei e non avevano intenzione di chiedere anche a Fortunè di rinunciare all'amore sincero per un matrimonio combinato. I Winland fecero finta di aver perso la propria figlia nel naufragio.

Fortunè e Ida avevano fatto una bella festa perle nozze, si erano divertiti anche se nei loro cuori aleggiava ancora la tristezza per la perdita di Michael e Yasmine.

Paloma aveva avuto un bambino un anno dopo la tragedia e questo riportò un po' di luce in una famiglia che sentiva di aver perso un'enorme parte di felicità.

Zuleika non era più tornata quella ragazzina scherzosa e spensierata che era prima del naufragio. Passava intere giornate chiusa in camera, parlava poco e mangiava ancor meno. I genitori erano molto preoccupati ma non c'era modo di riuscire a sbloccarla. Di notte si svegliava con le grida dei naufraghi nelle orecchie e la sensazione di trovarsi in una barca. Viveva in un incubo costante.

Al matrimonio c'era anche lei, nel suo bel vestito, seduta in un angolo a fissare il vuoto. Non ce la faceva più.

 

1920

Michael non credeva che fare il genitore fosse così stancante ma a quanto pareva, Suzie aveva un caratterino a dir poco vivace e lui faticava a starle dietro, anche se si stava rivelando sempre più un ottimo padre. La piccola aveva imparato correttamente il francese e sapeva anche un po' di Italiano. Era l'orgoglio dei suoi papà.

Il riccio e Federico erano riusciti ad aprire un piccolo locale grazie all'aiuto di Alessandro, amico ricco dell'Italiano che gli aveva promesso aiuto se il giovane fosse andato in America. Fabio andò a lavorare per loro. Scoprirono che era ancora vivo proprio grazie ad Alessandro e furono molto felici di sapere che anche la sua bella rossa si era salvata, si erano sposati e avevano già tre figli.

Michael cantava spesso, quasi ogni sera e Federico adorava quei momenti. Suzie ogni tanto aveva il permesso di stare sveglia a guardare l'esibizione del padre e ne era felicissima.

Lei aveva completamente rimosso tutta la sua vita prima di sbarcare negli Stati Uniti. Era certa di essere la figlia di Michael Brown e chiamava Federico zio ma al ragazzo stava bene così.

Erano una famiglia, nonostante avessero contro la società. Avevano conosciuto due ragazze quasi per caso, una coppietta molto innamorata e avevano deciso di comune accordo di fingere di essere fidanzati. Erano ottimi amici e quello era un perfetto piano per tenere a bada le voci che potevano circolare, in più Suzie le considerava una parte fondamentale della propria vita.

Era pomeriggio quel giorno, quando una figura familiare entrò nel pub. Aveva lunghi capelli scuri e un sorriso furbo appena accennato.

Federico fece frantumare a terra un piatto per lo shock. Davanti a sé c'era Zuleika Penniman, bellissima, ora con i tratti più maturi di quando l'aveva conosciuta, da donna.

La ragazza gli sorrise dolcemente e calde lacrime iniziarono a scendere lungo le sue guance.

Michael ebbe la sua stessa reazione. I due fratelli si strinsero per un tempo che parve infinito, in un silenzio che raccontava nei minimi dettagli quegli otto anni passati lontani l'uno dall'altra.

Zuleika aveva tentato il suicidio pochi giorni dopo il matrimonio di Fortunè. Era stata salvata per miracolo, ancora una volta, e la ragazza si convinse che doveva esserci un motivo per questo. Iniziò così a fare le sue ricerche per ritrovare i fratelli scomparsi, certa che fosse ancora viva per svolgere quel compito. Alla fine scoprì che un certo Mika Brown era stato registrato nel 1912. Ci erano voluti sei anni ma era riuscita a trovarlo. Di Yasmine invece non c'era alcuna traccia.

Suzie sembrava adorare la nuova zia. Parlarono fino a notte fonda e dormirono insieme.

Michael invece non riusciva a prendere sonno. Era felice di sapere che Fortunè si fosse salvato e avesse sposato Ida, era felice anche per la nascita del nipotino e ringraziava che sua madre stesse bene ma ricordare la propria famiglia gli stava facendo male.

Federico lo raggiunse alla finestra e lo strinse da dietro, immaginando i pensieri del proprio compagno.

-Potremmo andare a trovarli...- gli sussurrò e lo sentì irrigidirsi.

-Pensi che ci accetteranno, adesso..?-gli chiese, mordendosi piano il labbro inferiore per non piangere ancora.

Federico abbozzò un sorriso e lo strinse più forte.

-Possiamo scoprirlo.-. 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3456085