Esame di guida. Di nuovo.

di Ciulla
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Se volete dare un'occhiata al mio primo esame di guida, eccovelo qui


 
ESAME DI GUIDA. DI NUOVO.

In ritardo d’un mesetto,
su richiesta d’un mio affetto,
narro imprese, errori e strida
del secondo esam di guida.
Devo ammetterlo nolente:
l’esperienza precedente,
pur finendo con un no,
mi ha calmato di un bel po’!
La giornata designata
ero fresca e rilassata...
Sorvolando la rinite,
l’influenza e laringite,
e la febbre, e il mal di testa,
e dei virus la gran festa
e le ferie fuori orario
del sistema immunitario.
Tanta invece la paura
dei compagni di sventura;
con il casco e il motorino
e un tremore sopraffino
si agitavano qua e là
senza la patente A.
La locatio dell’esame
era avulsa quanto infame,
ma speravo che il buon cuore
del carissimo istruttore
non mi avrebbe condannata
a guidare anche all’andata;
ma quell’uomo, con fiducia
che ogni mia speranza brucia
m’ha lanciato le sue chiavi,
che mi parvero assai gravi.
Tristemente rassegnata
mi accostavo alla guidata
quando vidi ch’era assente
una parte assai influente.
Quindi chiesi assai soave,
“Come faccio a uscir la chiave?”
M’ha guardato sconsolato,
e mi ha detto rassegnato
“Devi premere il pulsante”.
Che in effetti era gigante.
Questo fatto mi fu indizio
che era stato un brutto inizio.
Quando l’auto s’è avviata,
una moto s’è fermata,
perché certo il conducente
non sembrava un efficiente.
Quel ragazzo un po’ introverso
nella strada s’è anche perso,
e il mio povero istruttore
è cambiato di colore.
Era pure sì arrabbiato
che bestemmie ha ovunque urlato.
I passanti divertiti 
lo guardavano colpiti,
e il suo repertorio vario
m’ha ampliato il dizionario.
Poi, l’esame. Tutto bene
finché quella curva viene,
che ho affrontato di potenza
senza dar la precedenza,
senza alcuna esitazione;
senza canalizzazione.
Alla fine, spaventata,
mi son data per spacciata.
Il crudele revisore
m’ha guardato senza cuore,
e m’ha detto insofferente,
“Posso darti la patente
dopo questo errore enorme?
Le conosci tu le norme
del viaggiare sulla strada?
O sei un rischio ovunque vada?
La risposta è quindi no.
La patente non la do”.
S’è mozzato il mio respiro....
Ma mi ha solo preso in giro!
Son perciò uscita di lì
con la mia patente B.
E lettore fin qui giunto,
ora aggiungo un lesto appunto,
che ti renderà felice,
il segreto dell’autrice:
Patentatami il 31, 
non ho ucciso ancor nessuno.
 
 
 




 
A parte un piccione.





 




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