Blackout In the Light 1
BlackOut In The Light
“Qual è il tuo più grande sogno?”
“Diventare un cantante famoso”
Questa era la risposta che ognuno di
noi dava a chiunque ci ponesse questa domanda. Vivere di musica era
l’unica cosa che volevamo e che vogliamo tutt’ora, e per
tanti anni non avevamo sognato altro che il momento in cui un
importante produttore ci diceva che era disposto a produrre un nostro
cd. E poi, infine, eccoci lì,in quell’ufficio con James
che ci dice quelle magnifiche parole che ci avrebbero portato al
successo da lì a breve. Ma il successo porta con sé tante
difficoltà, e non solo a livello di notorietà e copie di
dischi vendute, assolutamente no. Anzi, le cose andavano bene,
c’era solo un piccolo problema: noi, la nostra divisione in due
fazioni, i nostri caratteri incompatibili, le bugie che eravamo
costretti a dire davanti ai giornalisti e alle telecamere. Ma non si
può fingere per tutta la vita, no. Prima o poi bisogna trovare
una strada di buona condotta che porti ad una soluzione. E così
ce la mettemmo tutta per raggiungerla quella via, ma pur sempre
combattendo quella guerra dove si suda per guadagnare un minimo
centimetro in quella trincea chiamata “convivenza”.
Che La Guerra Abbia Inizio
Dalia era nella sua stanza mentre sotto le note di "'I'm a Bitch" si stava preparando per la sua grande giornata.
Quel giorno il famoso manager
James Valente le avrebbe fatto sapere se lei e la sua migliore amica
Melanie erano riuscite a passare il provino per entrar a far parte di
una nuova band,prodotta esclusivamente dalla casa discografica Sony.
Era molto eccitata e sicura di sè.
Era certa di aver fatto un ottima impressione a Valente e la sua splendida voce aveva fatto il resto.
Anche Melanie era stata grandiosa,quindi era impossibile non le avessero prese.
Guardò distrattamente l'orologio e si accorse che si stava facendo davvero tardi.
Giusto in quel momento
sentì il citofono suonare e si affrettò a rispondere e ad
aprire alla sua migliore amica, cercando di non inciampare tra le
numerose scarpe che aveva scartato per quell’occasione speciale.
Mel era costantemente in ritardo,
si disse, ma ormai si era abituata. Essere pazienti faceva parte del
pacchetto regalo che si riceveva diventando sua amica.
-Alla buon ora, come al solito Mel!Adesso scendo-
Si guardò un altro secondo nello specchio, alla ricerca di qualche eventuale e piccolo difetto che non trovò.
I capelli color mogano lasciati
ricci sulle spalle,mentre un piccolo ciuffo era stato intrappolato in
un fermaglio a forma di nota ,gli occhi azzurro cielo un pò
nascosti sotto la pesante matita nera e l'ombretto grigio scuro,il
fisico magrolino e delicato.
Si lisciò la camicia
azzurra e il pantalone nero e poi corse immediatamente per le scale,
improvvisamente ancora più entusiasta dal momento che sentiva il
fatidico momento tanto atteso.
Melanie era seduta sull'ultimo gradino e si stava fissando distrattamente le scarpe dall'aria un pò consunta.
I capelli rossicci le cadevano
delicatamente più in giù delle spalle ,gli occhi verde
foresta spiccavano sulla sua pelle liscia e bianca come la neve
soffice,il fisico lievemente più prorompente dell'amica ,il
tutto nascosto in un abito nero scuro ,con sotto i leggins grigio
chiaro.
-Sei bellissima Mel-disse Dalia appena la vide.
La sua migliore amica era sempre
stata fantastica e piena di corteggiatori, una di quelle ragazze sempre
ammirate però a cui interessava esclusivamente
l’opinione di chi le stava più a cuore.
Ma lei era troppo interessata alla sua vita per potersi permettere una perdita di tempo come i ragazzi.
-Sei splendida come al
solito,tesoro!Dai ora andiamo,se no siamo nei guai-e si diressero verso
la Cabriolet di Dalia,regalo dei suoi genitori per il suo 21esimo
compleanno.
Dalia Bridget Reinaldi era una
ragazza italo-americana proveniente da una famiglia di nobili
italiani,che si erano trasferiti in California poco dopo la sua nascita
per occuparsi di una azienda di moda.
Il marchio Reinaldi era famoso in tutto il mondo.
Ma la sua passione,la sua vita non era la moda,come avrebbero voluto i suoi genitori.
Era la musica e ben presto si era resa conto che sarebbe stata felice solo se fosse riuscita a realizzare il suo sogno.
Aveva conosciuto Melanie alle scuole primarie ed erano diventate inseparabili.
Nessuno riusciva a sopportare Mel
per più di 5 minuti,se non lei. Era l’unica grazie a cui
quell’orribile caratteraccio sapeva cambiare fino a diventare
quello di una persona quasi civile, senza troppi grilli per la testa
pronti a farle sparare parolacce e maledizioni ogni tre secondi quando
qualcosa non le andava giù. Era di origini canadesi, e si era
trasferita in California da Ottawa quando aveva circa quattro anni.
Sembrava proprio che il destino le avesse voluto far incontrare.
Avevano entrambe questa morbosa ossessione per la musica e avevano deciso che sarebbe stato il loro futuro.
Insieme per sempre.
Se lo erano promesse da piccole e quella promessa valeva più di qualsiasi altra cosa.
Entrarono nello studio e si
sedettero su delle comode poltroncine di pelle nera mentre aspettavano
il verdetto, mantenendo una postura elegante e disinvolta.
Non erano agitate in quel momento,erano persone troppo sicure di sè per poter essere nervose.
Loro sapevano di avercela fatta.
Loro dovevano avercela fatta. Se così non fosse stato, beh, il mondo avrebbe girato all’incontrario.
-Signorina Kingstone,Signorina
Reinaldi è il vostro turno-disse una donna sulla 40ina con un
completo grigio scuro,molto serio.
Le accompagnò fino allo studio e poi chiuse le porte.
Dalia strinse forte la mano di
Mel, sentendola tuttavia un po’ sudaticcia. Quello era
l’unico fattore che lasciava trasparire l’’emozione
del momento, e Mel si domandò come avrebbe fatto nel momento in
cui avrebbe stretto la mano a quel James.
-Sei pronta?Da oggi in poi il nostro futuro cambierà- le sussurrò Dalia.
Mel sorrise e la guardò negli occhi .
-Noi siamo nate per questo. Non
dimenticarlo mai. Tutto quello che succederà è stato
scritto nel nostro destino, Dalia.-
E varcarono la porta pronte al
cambiamento più stratosferico della loro vita, sentendo il peso
di quegli anni di sudore, prove e tentativi renderle stranamente
più leggere nel momento in cui incrociarono lo sguardo di James.
-Hayden!!Per favore ti sbrighi?Ti
ricordo che siamo in un ritardo mostruoso!!-Matt stava urlando fuori
dal bagno aspettando che il suo coinquilino nonchè migliore
amico si sbrigasse e uscisse finalmente.
Se c'era una cosa che proprio non sopportava di Hayden era il suo egocentrismo e la sua vanità.
Poteva passare ore ed ore ad
ammirarsi nello specchio senza mai stancarsi, e sarebbe stato il
ragazzo più ricco del mondo se la vanità si sarebbe
potuta vendere, a suo giudizio. Quante volte glielo aveva detto? E
quante volte lui gli aveva sogghignato in risposta, quasi lusingato da
quella affermazione?
-Si,Matti sono pronto. Possiamo andare-
Uscì dal bagno e si
ripiantò vicino allo specchio dell'entrata, aggiustandosi una
ciocca bionda perfettamente a posto e facendo uno sguardo ammiccante al
suo riflesso stupefacente.
I capelli biondicci erano
ricoperti da un lieve strato di gel ,gli occhi verde-azzurro spiccavano
sulla sua carnagione chiara e il suo fisico muscoloso e possente lo
rendevano il sogno di qualsiasi ragazza.
Indossava una camicia nera,jeans
scuri a vita bassa che facevano scorgere le mutande ,ai piedi calzature
italiane ,appositamente fatte arrivare da Milano per la grande
occasione.
Matt lo guardò sbuffando,
anche se ormai era abituato a quella specie di rito a cui l’amico
si sottoponeva ogniqualvolta che dovevano uscire.
-Che hai da sbuffare già di prima mattina?- domando Hayden con un tono rilassato.
-Siamo in ritardo!La smetti di
guardarti a quel maledetto specchio?Stai bene,come al
solito,perciò puoi muovere quel tuo sedere e pregare che non si
accorgano del nostro pauroso ritardo?- rispose Matt con aria di
ovvietà, incitandolo a muoversi con le braccia.
Hayden lo fulminò con lo sguardo prendendo le chiavi della macchina inseguito da Matt che ringraziava il cielo.
Matt ed Hayden erano due persone completamente diverse.
Riservato,schivo,introverso l’ uno ,solare,spigliato ed estroverso l'altro.
Hayden era a tratti terribilmente arrogante ,vanitoso e perennemente concentrato su se stesso.
Non c'era spazio per nessun altro nella sua vita.
Apparte Matt.
Matt era l'eccezione.
Il suo migliore amico.
L'unica persona al mondo che dopo anni ,riusciva ancora a volergli bene e che non l'aveva mai abbandonato.
Mentre stava guidando Hayden ,con la coda dell'occhio fissò il suo amico.
Capelli scuri,tratti da bambino ,occhi blu scurissimo e fisico curato ma non troppo.
Lui era il tipo di ragazzo che
tutte volevano e desideravano, quello che comprendeva tutto e tutti,
che sapeva dare ottimi consigli tranne quando doveva darli a se stesso,
ovvio.
Ma era troppo concentrato sulla musica per accorgersene.
Invece Hayden era il tipo che le donne le usava solo per bisogni fisici e non sentiva la necessità di amare qualcuno.
Lui amava solo essere amato.
Non importa da chi,per quanto o quanto,l'importante era essere amato.
-Stevensen,Carwell siete in
ritardo!Valente vi sta aspettando-disse la stessa donna,con sguardo
serio e infuriato appena loro varcarono la porta dell'edificio,
attirando gli sguardi di coloro che li circondavano.
-Ci scusi- disse Matt immediatamente mentre Hayden arricciò il naso in segno di "Non me ne frega niente".
La donna li accompagnò nello studio e anche questa volta se ne andò.
Appena entrati notarono due ragazze sedute di fronte a Valente che li fissavano contrariate e stupite.
James Valente era seduto sulla sua poltrona rosso fiammante,occhi scuri,capelli brizzolati e curati,sguardo serio e imponente.
Cosa ci facevano due ragazze e due ragazzi di fronte allo stesso manager e produttore?
-Accomodatevi pure Signor
Stevensen e signor Carwell,lasciate che vi presenti le signorine
Reinaldi e Kingstone-si strinsero la mano falsamente.
Non erano molto felici della presenza degli altri ma nascosero bene la loro repulsione.
-Allora vi ho chiamato per dire
che ho visto i vostri provini e sono rimasto molto impresso dal vostro
talento. Tutti e quattro avete una particolarità speciale che
fuse insieme possono formare qualcosa di unico. Proprio per questo ho
deciso che voi formerete il nuovo gruppo musicale i "The Crush"-
Tutti e quattro lo guardarono stupiti e basiti, come se non credessero alle proprie orecchie.
Da una parte erano felici
perchè avevano realizzato il loro sogno,dall'altra parte non
credevano di doverlo dividere con qualcun altro.
Sopratutto con componenti del sesso opposto con cui non avevano mai condiviso nulla.
Hayden già immaginava
enormi quantità di trucco e profumi vicino alla sua impeccabile
scorta di prodotti per capelli, e lo stomaco gli si rivoltò al
solo pensiero.
-Spero diventerete ben presto
amici. Per farvi conoscere abbiamo comperato un appartamento in cui
andrete a vivere immediatamente tutti e quattro e lì
comporrete,inciderete e respirerete insieme per tutto il tempo-
Dalia non era per niente felice di questo piccolo particolare e dalla faccia di Mel ,capì che per lei era lo stesso.
Hayden sembrava quasi infuriato.
Condividere casa con delle ragazze?Si prospettava un vero inferno.
Matt invece non sapeva che cosa dire, fece un piccolo cenno e scrutò le due ragazze.
In quel momento si stava più concentrando sul "Ce l'abbiamo fatta"per pensare alla condivisione dell'appartamento.
Infondo poi lui era abituato a
vivere nell'inferno,dividendo casa con Hayden,cosa sarebbe cambiato nel
vivere anche con delle ragazze?
-Ora vi lascio conoscere,arrivo
tra una mezz'oretta-disse James uscendo dalla stanza e rivolgendo loro
un particolare sorriso indulgente.
-Io sono Matt- disse il ragazzo
per rompere il ghiaccio ma ciò che ricevette fu solo un
occhiataccia da parte delle ragazze.
-Dalia- disse infine lei ,cercando di apprezzare lo sforzo compiuto dal moro.
-E’ un nome particolare-notò cercando di essere gentile.
Essendo cresciuto in una famiglia
prevalentemente femminile aveva capito che essere gentili e
carini,serviva molto. E al momento sentiva che la sua esperienza era
l’unica arma con cui avrebbe potuto sopravvivere a
quell’improvvisa convivenza.
-Grazie-
-Io sono Hayden-
-Io sono Melanie, ma per gli amici sono semplicemente Mel-e poi cadde di nuovo il silenzio.
-Piacere Mel- ritentò Matt per far sì che la conversazione non degenerasse.
-Ho detto Mel per gli amici-
sbottò acida lei in risposta, lanciandogli un’occhiata
assassina che quasi lo fece cadere dalla poltroncina.
-Forse dovremo cercare di
conoscerci un pò meglio visto che vivremo insieme per un bel
pezzo- provò Hayden cercando di marcare le parole e far notare a
Mel che non era stata affatto gentile, seduto di nuovo sulla
sedia,immaginando i suoi prossimi mesi con due ragazze come coinquiline.
Sarebbe impazzito,ne era certo.
-Avremo tutto il tempo per
conoscerci abitando insieme,adesso noi dobbiamo andare- Mel era ancora
lievemente irritata e con forza trascinò Dalia via con sè.
-E il nome del gruppo non mi
piace affatto, se vedete James ditegli che lo cambieremo- impose Dalia,
sorpassandoli e senza aggiungere nemmeno un minimo saluto.
-Iniziamo bene-disse Matt notando l'atteggiamento ostile sia nelle ragazze che nel suo migliore amico.
-Già. Ci pensi a vivere con quelle?Sarà una tortura medievale-
-Meglio non pensarci allora-.
Ma sapevano che non pensarci non sarebbe servito ad eludere la realtà.
Beh salve a tutti.
Questa storia nasce dalla fusione di due aspiranti scrittrici ossia Milly92 e vero15star.
Ci siamo unite per produrre questa storia che per entrambe conta
davvero tanto.Ci siamo così tanto affezzionate ai protagonisti
che ormai sono come delle persone conosciute per noi,come se avessero
sempre fatto parte della nostra vita.
Noi gli vogliamo bene,sono i nostri amici creati appositamente da noi.
Noi due ci siamo conosciute mentre io leggevo la sua ultima FF
intitolata "Confession of a Teenager Drama Queen " e ci siamo scambiate
i contatti e ci siamo subito trovate molto in sintonia.
Così tanto in sintonia che in testa ci è balenata questa idea di scrivere qualcosa insieme.
Abbiamo iniziato il 28 Marzo e fino ad adesso abbiamo scritto quasi 11
capitoli,per niente sofferti ma anzi trascritti come se fossero pronti
da tempo,come se non avessere fatto altro che aspettare di essere messi
su carta,in questo caso su schermo.
E ora crediamo sia arrivato il momento di condividere questo nostro
piccolo tesoro con tutti voi che ci farete l'onore di leggere la nostra
creazione,perchè questa storia l'abbiamo scritta per farvi
sorridere,per farvi emozionare,per farvi piangere,per farvi divertire
leggendo.
Onestamente io credo sia la cosa migliore che abbia mai scritto,non so se per Milly è lo stesso.
Condividere con lei questa esperienza è una cosa che non mi sarei mai aspettata.
D'altra parte io, Milly, non avrei mai immaginato che scrivere una fic
a 4 mani fosse così entusiasmante, emozionante ma soprattutto
semplice. Scrivere con Vero mi fa sentire davvero bene, ogni volta che
ci sentiamo veniamo rapite da una marea di idee ed emozioni, e credo
che questo sia fondamentale se si vuole scrivere qualcosa insieme.
Grazie per averci prestato quel poco di attenzione che ci bastava e
speriamo di potervi trasportare nel fantastico mondo di "Blackout In
The Light"..Speriamo con tutto il cuore vi possa piacere.
Vero&Milly
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