Nell'uomo c'è un demonio

di Jadis_
(/viewuser.php?uid=874895)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Sorrideva, mentre le parlavi della tua famiglia. Sorrideva, sì, ma la sua era una flebile maschera.
Se solo non fossi stato così cieco, l'avresti capito subito che davanti ai tuoi occhi c'era un demonio, ma il tuo egoismo ti aveva reso cieco di fronte a quel viso di donna che si fingeva angelo. Ascoltavi le sue parole, ammaliato dalla sua incantevole voce, e senza rendertene conto il suo incantesimo aveva fatto effetto. Le hai dato ciò che voleva, pagandone il prezzo.
Ti sei umiliato, piegato, inchinato, ribellato e condannato. Un traditore per la tua famiglia eri diventato, il tuo egoismo al patibolo ti aveva portato. Pregasti che la tua vita il fato avrebbe risparmiato, ma sapevi che dentro di te un demonio era nato.
Cercasti di soffocarlo, mentre lei sorrideva nel vederti dannato. Piangesti a lungo nella tua ultima notte di prigionia e, tra le lacrime, chiedesti perdono al mondo che ti aveva condannato. Promettesti a te stesso che avresti protetto la giustizia e i deboli, riscattando in tal modo il tuo peccato. Riassaporasti la libertà il pomeriggio seguente, accolto tra le lacrime e gli abbracci di chi ti aveva sempre aspettato.


"Nell'uomo c'è un demonio" ti aveva sempre fatto credere lei, ma in te non c'era mai stato.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3458782