Padre

di Shizue Asahi
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Non posto nel fandom di Naruto da tipo due secoli, quindi buondì bella gente!
La raccolta è nata per l’iniziativa del forum Torre di Carta: Corsa delle 24 ore – II Edizione;
Lieve what if in cui Sasuke è rimasto al villaggio per tutta l’infanzia di Sarada.
In principio volevo scrivere una SasuSaku, quindi non so perché sono uscite quattro drabble su Sasuke e Sarada. Chiedo venia >.< 
I prompt usati sono:
  • Gravidanza;
  • Fare un’azione premurosa;
  • Mantenere un segreto;
  • Comportamento immaturo;
 
 
 
Padre
 
 
 
Quando Sakura glielo confessa, tra un singhiozzo e un balbettio, la notizia lo lascia stordito. È quello che ha sempre voluto, che ha sempre dovuto fare. È un suo dovere, qualcosa di dovuto al Clan e di inevitabile.
Sasuke non ha mai realizzato quanto significhi e accetta la novità con una mancanza di entusiasmo che ferisce Sakura nel profondo.
Padre si ripete nella testa come un mantra infinito e ogni volta la parola assume un significato diverso, più consistente, più palpabile, più vero.
Quando Sakura dorme le carezza il ventre e aspetta. Un piedino preme contro la sua mano e Sasuke si sente ridicolmente felice.
 
 
 
Piccole mani che lo cercano, che lo carezzano, che lo desiderano. Un buffetto sul naso per attirare la sua attenzione, un borbottio per ricordargli della propria presenza.
Sarada profuma di latte, di talco e di buono. Ha il profumo di Sakura e Sasuke non riesce a reprimere una punta di gelosia per quell’ulteriore dettaglio che non gli appartiene.
La stringe appena, le bacia la fronte e si stupisce nello scoprire una tenerezza che non credeva di possedere. Sakura lo scruta in silenzio, la stanchezza del parto ancora appiccicata addosso.
Poi sua figlia apre gli occhi per la prima volta e Sasuke avverte lo sguardo nero degli Uchiha riflettersi nel proprio.
 
 
 
Sarada gli arriva a malapena al ginocchio, ha il viso tondo e roseo dei bambini e i capelli sono ancora corti e dispettosamente in disordine. Gli sta sempre tra i piedi, lo segue per casa e fa i capricci se deve uscire. Sasuke inizia a trovarla davvero seccante.
- Sei noiosa – le dice qualche volta, in una perfetta imitazione del se stesso dodicenne. Sarada ride deliziosamente divertita e Sasuke rotea gli occhi e reprime a stento un sorriso. 
Quando poi Sarada si fa un po’ più grande e inizia a parlare, la situazione si complica.
- Sei nooosa – articola con fatica alla madre e Sasuke può facilmente leggere nello sguardo omicida di Sakura il proprio futuro.
 
 
 
Sarada ha compiuto ormai tredici anni, è un ninja e Sasuke ne è molto orgoglioso. Ha il carattere e la forza erculea di Sakura e ha ereditato il suo Sharingan.
 
- Sasuke, sei ridicolo - gli sussurra sua moglie con una punta di divertimento nella voce.
 
Sarada ha ormai compiuto tredici anni e iniziano a piacerle i ragazzi. Sasuke osserva con sguardo omicida gli amici della figlia, soppesandoli mentalmente e valutando quale fare fuori per primo.
È del tutto un caso che la vittima designata sia Boruto Uzumaki.
 
 
 
 
 

 




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