Questa è la
seconda ff che scrivo. non so bene darmi un voto...
mi
pare così strana, che non mi sembra nemmeno mia.
quindi
se non vi dispiace...fatemi sapere che ne pensate!!!
Promesse
di carta
La
fragile luce della pallida e timida Luna entrava dalla finestra aperta,
illuminando la scura camera.
Quando
si svegliò non erano ancora passate le due.
Sentiva
tutti gli arti intorpiditi, ma nonostante quello, si sentiva bene.
Cosa
rara per lui.
Fece
per alzarsi, per mettersi seduto, quando notò qualcosa di
insolito.
Un
qualcosa che normalmente non doveva stare li.
Qualcosa che non doveva accadere, o meglio, Riaccadere.
Questa
cosa dormiva al suo fianco, beato, pacifico.
I
capelli rossi risaltavano come finti su quella pelle chiara.
E
così, d’un tratto, Heine si ricordò.
Rivedeva
nella sua mente, come immagini intrappolate da una fotografia,
Bado tirare l’ultima boccata dalla sua sigaretta, mandarla
giù, infondo alla gola e riempire i polmoni,
poi aveva spento il mozzicone e schiuso le labbra, appena,
quel che bastava a lasciar uscire il fumo in una nube color perlaceo e
che puzzava di tabacco.
Si
era avvicinato sorridendo.
-...lo so, lo so….avevamo detto che non doveva
più riaccadere…-
Aveva
allungato una mano, gli aveva sfiorato il viso.
Non
aveva mai avuto una voce così suadente.
-…ma
non riesco a non pensare al tuo viso stravolto
dall’orgasmo…sotto di me…sopra di
me….-
Poi
l’aveva baciato un bacio passionale, di quelli da film.
A
quel punto Heine era già arrossito, e non poté
fare altro che allungare le braccia, allacciarle al suo collo e
ricambiare il bacio.
E
alla fine si ritrovò sul suo letto, a scoparlo.
E
non a fare l’amore come tutti gli amanti, l’avevano
fatto alla loro maniera, in una specie di patto segreto.
Ma
infondo lo sapeva, non poteva mentire a se stesso così
spudoratamente…
Aveva
sempre desiderato che un giorno lui rompesse la promessa, ritornando a
fare l’amante nel suo letto.
Sorrise
appena, seduto sul davanzale.
Osservava
la sua figura addormentata dall’alto.
Il
viso rilassato e i capelli lunghi sparsi sul cuscino, scomposti.
Il
lenzuolo leggero che lo copriva appena dalla vita in giù.
E
la benda, gettata con gli altri vestiti sul pavimento.
Era
affascinante.
Una
visione perfetta che troppo gli era mancata.
Infine
anche l’altro si svegliò, sfregandosi gli occhi,
dapprima allarmati nel non trovarlo al suo fianco, poi più
rilassati, quando alzando lo sguardo lo trovò di fronte a
sé.
In
quell’istante lo trovò bellissimo…
Fiero
e strafottente, senza vestiti, che lo fissava dall’alto, con
quel sorrisetto sadico e perfetto.
-…ciao….-
Aveva
ancora la voce roca per il sonno.
Sbadigliando
si mise in ginocchio.
L’altro
scese dal davanzale, lentamente salì sul letto e si
sdraiò, trascinandosi dietro l’amante.
-…ciao….-
Un
sussurro, appena.
Bado
sorrise, gli baciò il petto, e infine vi appoggiò
il capo.
Era
tornato serio.
Disegnava
con l’indice invisibile cerchi sulla pelle calda
dell’altro.
-…so
che avevamo fatto una promessa….questo non doveva
succedere…ma…-
-….shhhh….lascia
stare...-
Sorrise
appena. Mentre parlava gli accarezzava i capelli, con una dolcezza che
nessuno gli avrebbe mai dato.
-…va
bene così….-
Sbadigliò,
il sonno che aveva perso poco prima gli tornava tutto d’un
colpo.
Lentamente
chiuse gli occhi e Bado se ne accorse.
Sorrise,
e alzandosi appena, facendo attenzione a non svegliarlo, lo
baciò.
Un
bacio casto, dolce. Di quelli da innamorato.
Perché,
in fin dei conti, non aveva mai pensato di mantenerla, quella promessa di carta,
e si risistemò al suo fianco, dove aveva sempre voluto stare.
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