Sempre e per sempre
Se ne stava
con il busto appoggiato a un albero, gli occhi spalancati e fissi nel
vuoto e con le gambe portate al petto. Suo padre l’aveva
picchiato un’altra volta e sentiva dolore da tutte le parti.
Perché? Perché era il solo tra i suoi fratelli a subire
un simile trattamento da parte del padre?
Lui non era nè un debole né un abominio o un bastardo
come amava definirlo lui. Perché doveva soffrire cosi
allora? Che cosa aveva fatto di male?
Gli occhi gli diventarono lucidi e delle lacrime presero a uscire da
essi. Si vergognò di questa sua debolezza. Nascose il viso tra
le gambe, impedendo a chiunque di vedere quelle scie umide che
percorrevano le sue guance.
– Nik! Nik, dove sei?- sentì la voce della sorella
chiamarlo da
lontano.
Dal suo tono, Niklaus capì che era preoccupata per lui. Un
sorriso comparve sulle sue labbra. Adorava sua sorella ma non voleva
che lei vedesse la sua sofferenza e dolore. No, la sua debolezza doveva
rimanere segreta.
Alzò la testa e prese ad asciugarsi le
guance.
– Sono qui, Becks – urlò in risposta lui, cercando
di alzarsi in piedi ma fallendo miseramente quando una fitta di dolore
gli percorse la gamba sinistra.
Strinse i denti mentre si lasciava cadere a terra. Dannata ferita provocata da un altrettanto dannato padre.
– Nik, ti ho cercato dappertutto. Stai bene?- si preoccupò
la donna, avvicinandosi al fratello e posandogli una mano sulla spalla.
– Sto bene – rispose lui, guardandola negli
occhi. Occhi che erano rossi, segno che aveva pianto prima che
venisse a cercarlo.
– Non mentirmi, fratello. Si vide che non stai bene-
ribattè lei, guardandolo negli occhi e accorgendosi subito che
erano rossi – E’ stato nostro padre, vero?- aggiunse,
notando le ferite che percorrevano il corpo dell’altro.
Aveva un labbro spaccato in due e un taglio profondo sulla guancia. Per
non parlare poi delle altre ferite, nascoste dai vestiti che indossava.
A quella domanda, Klaus abbassò la testa, confermando cosi i
dubbi di sua sorella. Rebekah serrò i pugni in preda alla rabbia
e guardò il fratello. Perché doveva soffrire cosi?
Perché non era accettato da quello che chiamavano padre?
Perché doveva essere cosi terrorizzato da lui?
No, quella storia doveva finire e
subito.
– Nik… - iniziò lei, posando una mano sul taglio
che aveva sulla guancia e costrigendolo ad alzare lo sguardo - Sappi
che Elijah ed io ci saremmo sempre per te. Sempre e per sempre,
ricordi?-
Aveva gli occhi lucidi mentre pronunciava quella frase. Frase che era diventata cosi importante per loro.
Nonostante il dolore, Niklaus strinse a sé la sorella e
mormorò:- Sempre e per
sempre-.
Rebekah rispose all’abbraccio, facendo attenzione a non fargli
male. Rimasero in silenzio mentre sentivano il canticchiare degli
uccelli intorno a loro.
Quando senti le lacrime del fratello bagnargli la maglietta, la donna
lo strinse ancora di più a sé mentre portava una mano tra
i suoi capelli. Un’idea alquanto diabolica gli passò per
la testa. Avrebbe ucciso il padre. L’avrebbe fatto per tutti loro, soprattutto per Niklaus.
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