boku no hero kamijirou
Ehilà
a tutti! È la prima volta che scrivo su questa serie, che ho conosciuto di
recente e mi ha subito molto preso (mi sono rimesso in pari col manga in un
battibaleno), spero quindi che sarà un esordio felice e che mi faccia conoscere
a tanti nuovi lettori ^_°
O
che magari faccia conoscere a lettori che già mi conoscono questa nuova chicca
di shonen manga, che, almeno per ora, sta andando davvero fortissimo!
Nel complesso comunque è una storia breve e molto semplice, ma spero regalerà
un minuto di tenerezza ^__^ Buon lettura!
Quel giorno, per via di un professor Aizawa più
indolente del solito, si erano ritrovati di nuovo al campo d’allenamento della
scuola, per una (relativamente) normale lezione di educazione fisica. Così,
mentre Bakugou sfondava i timpani a tutti coi suoi “CREPA!” ogni volta lanciava
una palla, e Mineta finiva martirizzato di calci da un’esasperata Yaoyorozu,
lei e Kaminari avevano approfittato del trambusto per defilarsi, e ciondolavano
pigramente le gambe seduti su un muretto.
Solo una piccola pausa, di quelle che due amici sanno
godersi in silenziosa compagnia, un po’ osservando gli altri darsi da fare, un
po’ scambiandosi due parole ogni tanto.
“Ehi, Jirou!” –se ne uscì a un tratto- “Col tuo
quirk, se ti colleghi a qualcuno, puoi anche trasmettergli i tuoi pensieri tipo?”
“No, posso trasmettere solo il mio battito
cardiaco.” –rispose lei in maniera pacata, mentre lui, viceversa elettrizzato,
le afferrava il cavetto che spuntava dal suo lobo destro.
“Che ne sai, ci hai mai provato?” –disse
inserendosi il jack nell’orecchio sinistro a mo’ di auricolare- “Immagina che
figata poter parlare direttamente nella testa di qualcuno!”
“Ehi, piantala!” –protestò lei.
Lui sciolse tutto in una solare risata:
“Tranquilla, ho le orecchie pulite!”
“Che scemo, credi che non sappia come funziona il
mio quirk?”
Kaminari scrollò le spalle: “Beh, a volte si possono anche scoprire nuovi utilizzi
di un quirk, no? Non pensavo ti innervosissi così tanto.”
“Cosa?”
“Beh, stai facendo il rumore di un batteria da rock band qui dentro!” –disse
indicandosi le orecchie- “Scusa, non intendevo farti arrabbiare.”
“Ma io non sono arrabbia…”
Già, e quali altre cause potevano esserci, all’infuori della rabbia, per
spiegare il suo cuore che batteva così forte?
Per esempio il fatto che Kaminari fosse connesso
con lei, o la sua risata di poco prima, o il fatto che fossero seduti
vicinissimi, tanto che punte delle dita delle loro mani, poggiate sul muretto,
si sfioravano appena. O tutto insieme. Un cocktail color dell’oro che le aveva dato
quel batticuore. E forse non era neppure la prima volta se ci pensava davvero
bene…
“……”
“Cavolo! Hai accelerato ancora! Sicura di stare bene?”
Dalla faccia che gli rivolgeva, non sembrava poi molto! Però se continuava a
star lì a fissarlo con gli occhi sbarrati, senza dire una parola, non avrebbe
certo potuto capire cosa si sentisse.
“Ehm, Jirou? Tutto a posto? Vai veloce che sembri
un treno!”
“S-SCEMO!”
Staccò via il cavetto e gli mollò una spinta,
facendolo sparire nella siepe che cresceva dietro il muretto!
“Ehi!” –provò a chiamarla, nel tentativo di
capirci qualcosa, ma non ebbe il tempo di togliersi le foglie dai capelli
biondi che lei se ne stava tornando dagli altri sbattendo sonoramente i piedi.
Si grattò la testa: “Cavoli, forse non dovevo
darle del “treno”…”
Jirou si confuse tra gli altri studenti in tuta
cercando di apparire naturale, mentre si attorcigliava, inconsciamente, il cavetto
dell’orecchio con il dito.
Chi l’avrebbe mai detto che il suo quirk arrivasse
prima di lei ai suoi veri sentimenti?
A quanto pare Kaminari aveva proprio ragione: di
un quirk non si finisce mai scoprire nuovi, sorprendenti, e a volte
imbarazzanti utilizzi! XD Fortuna per Jirou che non è anche abbastanza sveglio
da riuscire a capire ^__°
Ora che però si è accorta di ciò che prova,
potrebbe essere lei stessa a cercare di far arrivare a lui il suo cuore tanto
rumoroso. Ma questa è un’altra storia, nel frattempo spero abbiate gradito
questa. Commentate! Alla prossima!
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