One Day, After School di The Sorrow (/viewuser.php?uid=647869)
Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Odas
Un giorno,
dopo la scuola, vidi Lei che divorava il torace di un ragazzo. Pensavo
che non c'era niente di male, perché non era notte e
l'apocalisse non era ancora arrivata. Io mi trascinavo come un
non-morto, o forse ero semplicemente vivo, quando pensai che potevo
andare in quel bar dove tutti sputano i caffé e aspettare.
Tutto qui, aspettare. Lo feci ma non successe nulla. Mentre fuori si
sentiva la voce di qualcuno che provava a iniettare strane sostanze con
una siringa nel suo braccio. Lei era ancora lì e osservava
la scena con un espressione compiaciuta. Si divertì a
rompere quella siringa.
Un giorno, dopo la scuola, Lei si vestì da strega e fece una
strana danza. E a chi le chiedeva spiegazioni Lei rispondeva: "Sto
invocando il Male", ridendo poi alle spalle di chi fuggiva
terrorizzato. Per me fu una cosa naturale prendere un pennarello rosso
e scrivere sul muro della scuola:
"Nessun rivoluzionario e
nessun poliziotto ha la capacità di farmi diventare felice".
Lei invece, quella notte, scrisse di fianco alla mia frase delle parole
in inglese:
"I kill children
I love to see them die
I kill children
And make their mamas cry".
Pensavo che se a qualcuno fosse venuto in mente di canticchiare quelle
parole, poteva davvero venire fuori una canzone di
successo. Lei rideva mentre una sua amica (nemica? Complice?
Sostenitrice? Amante?) le ripeteva che doveva scappare. Stava per
pregarla in ginocchio quando Lei capii che era davvero arrivato il
momento di andarsene.
Un giorno, dopo la scuola, vidi Lei che camminava avanti e indietro
sopra un uomo, calpestandolo con dei tacchi a spillo. Qualche passante
incuriosito e inorridito al tempo stesso osservava la scena. Io mi
limitai a cambiare strada , convinto della mia incapacità di
intervenire. Perché intervenire? Come?
Mentre davo da mangiare a qualche formica, mi resi conto che quel
giorno non c'era ancora stata nessuna esplosione. Solo una ragazza che
si muoveva in modo strano e si arrampicava sugli alberi. Lei, invece,
annunciava a tutti l'uscita del suo libro. Una sola frase ripetuta per
circa duecento pagine.
Il libro uscì e più o meno tutti lo comprarono.
Qualcuno prese la copertina e la mise in bella mostra nel salotto come
se fosse un mobile prezioso. Qualcun'altro invece bruciò il
libro, convinto che dare fuoco alle sue pagine fosse un'opera di
beneficenza.
Un giorno, dopo la scuola, Lei era seduta su una panchina a fumare una
sigaretta. La fissai; volevo farle mille domande. Lei si accorse di me
e sorrise. Stavo per porle una domanda e lei lo aveva intuito.
Così prese un coltello e si tagliò la gola.
Note:
Le parole:
"I kill children
I love to see them die
I kill children
And make their mamas cry"
sono tratte dalla canzone "I Kill Children" dei Dead Kennedys.
Il titolo invece è una citazione all'omonima canzone degli
Arab Strap.
|
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=3471226 |