K. Die Revolte.

di TheIrishKiss
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Sascha camminò lentamente nel piccolo corridoio che precedeva lo studio del suo Capo.

Aveva dovuto insistere molto per ottenere udienza, ma aveva necessariamente bisogno di parlargli.

Non poteva più tenersi tutto dentro.

Kooro era seduto alla sua poltrona, come l'ultima volta che era stato lì, prima che tutto iniziasse, prima che gli eventi prendessero il sopravvento sul suo corpo e sulla sua mente, così abituata alla razionalità e ad rigore da rimanere inerme in mezzo al caotico miscuglio di emozioni che ora lo tormentava.

Kooro studiava le sue carte con fare di chi ha visto molto più di quanto si possa immaginare e dovettero passare un bel po' di minuti prima che si decidesse al alzare gli occhi sul suo Guardiano.

Sascha incrociò il suo sguardo e aspettò che lui gli desse il permesso prima di iniziare a parlare.

Sentì la necessità di riprendere fiato e senza pensarci neanche un minuto di più gli disse ogni cosa.

Ogni singola emozione, ogni singolo dubbio, domanda, risentimento, paura che l'aveva colpito in quegli ultimi mesi, da quando l'aveva conosciuta.

Disse che non si era mai sentito così confuso, così preso da non capire più nulla, da non sapere cosa fare, da non avere idea di quello che stava succedendo.

Pensava a lei ogni singolo istante, ogni secondo.

Qualunque cosa stesse facendo, a qualsiasi cosa stesse pensando, lei appariva sempre, come una specie di assurda e incredibilmente bella ossessione.

Per la prima volta in vita sua, sia quella mortale che quella da vampiri, aveva capito cosa volesse dire voler passare ogni momento con qualcuno, poter stare bene solo quando si stava con quella persona.

In poche parole.. amarla. Con ogni parte di sé.

Quando ebbe finito dovette riprendere fiato, sentendosi improvvisamente svuotato.

Il silenzio scese nella piccola sala illuminata dalle lampade ad olio.

Sascha teneva la testa bassa, aspettando che il suo Capo dicesse qualcosa.

All'improvviso lo vide alzarsi in piedi di scatto e scagliare il pugno chiuso contro la superficie di legno del tavolo di fronte a sé.

Alcuni oggetti caddero a terra per la forza del colpo.

I suoi occhi scuri ardevano di rabbia.

- Basta!! - esclamò facendo rimbombare la sua voce tra le fredde pareti - Nei miei anni ho sentito molte cose ma mai, mai mi sarei immaginato di sentire una cosa del genere!! E proprio da te, Sascha!! Tu che tra tutti i Guardiani sei quello che mi ha dato più soddisfazioni, quello in cui io ripongo la mia più cieca fiducia!! -.

Sascha strinse i pugni contro le gambe, improvvisamente pentito di quello che aveva appena fatto.

Riusciva a malapena a guardarlo.

- Sono disposto a fare finta di niente! A fare come se questo colloquio non ci fosse mai stato! A patto che tu ti tolga dalla testa tutte queste scempiaggini!! -.

Kooro gli lanciò un ultima occhiata carica di furore poi con un gesto deciso gli indicò l'uscita.

- Ora vai! Torna al tuo lavoro! Torna alla tua missione! Pensa al tuo dovere! Solo quello e nient'altro!! - esclamò – E non farmi pentire di aver deciso di conservarti il tuo ruolo!! -.

Sascha alzò per un attimo gli occhi su di lui e sentì la necessità di riprendere fiato.

Scempiaggini.. erano solo scempiaggini..

Sapeva che tutto quello era assolutamente sbagliato, lo aveva sempre saputo.

E la reazione di Kooro gliel'aveva confermato.

Non avrebbe mai dovuto parlarne.

Abbassò nuovamente lo sguardo, portandosi il pugno chiuso al cuore, per dimostrargli ancora una volta il suo reverenziale rispetto e la sua totale fedeltà, poi si voltò e iniziò a camminare verso l'uscita.

Avrebbe fatto come gli veniva detto, avrebbe ubbidito, come suo dovere.

Avrebbe continuato a fare il suo lavoro, avrebbe continuato la sua missione.

Avrebbe protetto la sua città a costo della vita come aveva fatto in tutti quegli anni.

E non avrebbe più pensato a lei.

Avrebbe ignorato tutto quello che provava.

Sarebbe diventato insensibile.

Non era poi così difficile.

Infondo, lui era un vampiro.





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