Il vento tirava placido,
smuoveva lievemente le fronde degli alberi. La notte era sovrana, la
luna si ergeva in cielo attorniata da candide nuvole e miriadi di
brucianti stelle.
L'oscurità fu ben presto spezzata da quelle luci, da quei
fari che, ogni singola sera, puntualmente, illuminavano il cammino
seminato di rocce, fiori di ogni colore, piccoli e scroscianti corsi
d'acqua dolce. A rompere il silenzio - oltre al ritmico verso
caratteristico delle cicale - vi era il solito brusio, quello
indefinito, quello in una lingua sconosciuta ai più.
Al di là del vasto cammino erboso vi era un torrente, che di
notte assumeva la forma di un vastissimo oceano. Ogni sera passavano
tante navi, tante zattere e barchette che trasportavano chiunque e
qualunque cosa, lì.
Oltre quell'immenso mare vi era una gradinata, una di quelle ripide e
faticose da salire, rovinate nei secoli. Da lì un ponte,
come quelli in legno, curvi verso l'alto a protendersi verso il cielo.
Poi solo un portone enorme, forse un castello, forse solo un edificio
in cartapesta. E dietro esso vi era tutto: una fiera, un parco,
probabilmente abbandonato, locali, persone. Quelle persone
sussurravano, lo facevano spesso anche di giorno, inducendo quei pochi
turisti, che - malauguratamente - si ritrovavano lì per
caso, ad unirsi la notte alle loro bevute. Sussurravano in una lingua
sconosciuta, sorridevano sornioni, dietro a quella maschera candida che
nascondeva la loro mostruosità.
Ogni notte un prepotente uccello del malaugurio vigilava sulla
città abbandonata, quella fantasma, quella invisibile di
giorno, quella che non era segnata nemmeno sulle cartine; era
semplicemente una città inesistente.
Quando giungeva l'alba, l'oceano svaniva, così come tutto
ciò che vi era dietro. Anche le persone si nascondevano
dietro ai muri di cartapesta, sogghignando ogni volta che una figura
umana si aggirava titubante tra le vie della loro città
finta. Tutto si tramutava in un parco apparentemente vuoto, senza vita.
Poi giungeva il tramonto, e gli spiriti tornavano a danzare.
Nessuno lì aveva un nome o un'identità, erano
semplicemente
loro,
loro con i volti mascherati di fantasia e di tutto ciò che
si vorrebbe vedere, che, con i mormorii e i sorrisi, solleticavano la
curiosità di chi durante le ore di luce li osservava senza
nemmeno esserne cosciente, loro che vivevano nella città
incantata.
˜*•.
˜”*°•.˜”*°••°*”˜.•°*”˜
.•*˜
I suoi passi risuonavano indistintamente nel silenzio, confondendosi
col fruscio delle foglie. Le braccia ciondolavano avanti e indietro, la
chioma castana era lievemente scossa dal vento. Gli occhi smeraldini
sembravano fendere il buio, così luminosi da poter essere
paragonati alla luce accecante della luna e di quei fari in lontananza.
Osservava quel corpo celeste con velata curiosità; tante
volte aveva sognato ad occhi aperti di raggiungerlo lì, in
cielo.
<<
There
was a time, when I was alone, nowhere to go and no place to call home
>> non rammentava molto del suo passato, non ricordava
niente di ciò che era avvenuto prima di giungere
lì, in quel posto apparentemente desolato, invisibile al
mondo. Solo quella nenia, quelle frasi in una lingua di cui nemmeno
capiva a pieno il significato, era rimasta impressa nella sua mente
<<
My
only friend was the man in the moon, and even sometimes he would go
away, too >>.
Sfiorò con un piede scalzo la superficie fredda dell'acqua,
rabbrividendo lievemente poco dopo. In lontananza intravedeva i fari di
luce farsi sempre più vicini, così, con
titubanza, voltò le spalle all'oceano, continuando a
mormorare i versi di quella canzone. Ritornò sui propri
passi, scrutando con finta attenzione la scia umida che lasciavano i
suoi panni bagnati sul terriccio bruno. Il brusio costante
cominciò a farsi sempre più vicino;
alzò di poco il capo, osservando con i grandi occhi verde
bottiglia le figure immateriali, intangibili, quasi astratte, che si
ergevano lungo la via che l'avrebbe portato lì, in quel
castello gotico e tenebroso che tanto aveva detestato.
Diede solo un ultimo sguardo dietro le proprie spalle, lo faceva sempre
prima di ritornare indietro, in quella città maledetta che
l'aveva privato persino del suo nome - di cui, comunque, non aveva il
minimo ricordo.
Tutto sembrava essere a posto, tutto normale, ma c'era qualcosa che
distingueva quella notte dalle altre. Forse era il vento, stranamente
sopito, forse le nuvole, che non lasciavano intravedere distintamente
la figura del corvo che si innalzava in volo, leggiadro, a scrutare i
dintorni della città, cercando intrusi, controllando
chiunque.
Vagò con gli occhi alla ricerca di qualche particolare che
potesse dar ragione alla sua ipotesi; poi semplicemente
portò le mani in grembo, riprendendo la lenta camminata.
'
Tutto come sempre'.
Ma non aveva idea di quanto in quel momento si stesse sbagliando.
Angolo
della
sclerataritardatariaidiotascansafatichesenzainventiva di
Naru:
Saaalve, popolo di FT :3
Come si sarà capito, questa fiction è ispirata a
Spirited Away/La città incantata di Hayao Miyazaki.
Perché ciò? Beh, ho letto una fiction in quel
fandom e niente, mi sono immaginata Gray come Haku e Lluvia come
Chihiro e poi stanotte ho partorito questa roba. Eh, il prologo fa
davvero tanto schifo, così come l'oc che ci ho ficcato
dentro (che poi teoricamente è inglese - ecco
perché non ha capelli e occhi neri, eh - e quindi sapete
come c'entri bene in tutto 'sto ambaradam). Ed è disponibile
per relazioni o cose simili, giusto perché è la
prima fic in cui lo inserisco e non vorrei farlo rimanere single,
sì.
Anyway (rimanendo in tema), spero che qualcuno abbia il fegato di
partecipare, perché è la seconda fic ad oc -
nonché la prima qui - in cui mi cimento, e onestamente ho
paura di creare troppi casini. E poi ne ho un'altra in corso, ma...
chissenefrega! Complichiamoci la vita, su!
E niente, accetto non più di 10 oc (nell'altra ho detto
così ed è finita che ne ho 15, yep). Ma
più che altro perché finirei per rovinarli
malamente, data la mia totale incapacità. Se poi qualcuno
è così coraggioso da rischiare di voler vedere il
suo oc totalmente storpiato... beh, si proponga come undicesimo xD
Ma rispiegamo da capo tutto il prologo, sì! Come si
sarà capito, come nel film e nel libro, vi è
questa città posizionata chissà dove in Giappone.
E' "viva" solo di notte ed è abitata da spiriti. Ecco, fin
qui ci siamo (?). Poi è apparso questo simpatico (?)
ragazzino dal nome ancora sconosciuto, che sospetta qualcosa
perché quella notte sembra diversa dalle altre -
perché ovviamente ha poteri sovrannaturali, certo owo -, e
qui entrano in gioco gli oc - e penso buona parte dei personaggi di FT.
All'inizio avevo anche inserito Mira, ma penso che lasciare un po' di
suspense (?) sia meglio.
E... basta, non penso ci sia molto da dire. Spero che parteciperete in
tanti e scusate per questo obbrobrio :)
Ecco la scheda:
Nome:
Cognome:
Nome nella città: (dato che, come sappiamo, quel posto si
trova in Giappone, preferirei possibilmente nomi giapponesi)
Sesso: (non ho preferenze, possono benissimo essere tutte femmine come
tutti maschi)
Età: (dai 13 ai 18 anni)
Nazionalità: (inerente al vero nome e cognome)
Carattere: (niente Mary Sue e Gary Stu, eh!)
Aspetto fisico: (che sia possibilmente inerente alla
nazionalità - della serie: non inviatemi una giapponese
bionda e occhi azzurri... a meno che non abbia lenti a contatto
colorate e tinte per i capelli, sì.)
Breve storia: (non un papiro ma nemmeno mezza riga)
Motivo per cui si trova nella città: (della serie...
è uno spirito e quindi ci finisce automaticamente (?), si
è perso/a, faceva una passeggiata, è scappato/a
da casa...)
Ruolo in essa: (del tipo... lavora per il suddetto uccello del
malaugurio - a mo' di Haku, insomma -, lavora nelle terme, nei locali,
ecc ecc... o può anche non fare nulla, mettiamo caso che sia
umano/a e che se ne voglia tornare a casa e quindi si rifiuti di avere
a che fare con gli spiriti - bella spiegazione)
Ragazzo/a: (può anche essere single e si accettano tutti i
tipi di coppia. O può stare con un altro oc totalmente
casuale, se proprio vogliamo)
Rapporto: (vanno d'accordo, litigano, amore a prima vista...)
Come si conoscono: (non per forza il/la fidanzato/a deve far
parte della città, può anche essere un umano e ad
esempio essere un vecchio compagno di scuola dell'oc, come possono
conoscersi proprio nel mondo incantato)
Altro/Particolarità: (ad esempio paure, abitudini, ecc ecc)
Richieste: (ad esempio... "è fratello/sorella di Tizio", "un
giorno prende e si ribella al sistema" (?) e cose del genere. O anche
"vorrei che fosse già fidanzato con Caio" - e in quel caso
userò mooolti flashback)
Ed ecco la scheda un po' più pulita:
Nome:
Cognome:
Nome nella città:
Sesso:
Età:
Nazionalità:
Carattere:
Aspetto fisico:
Breve storia:
Motivo per cui si trova nella città:
Ruolo in essa:
Ragazzo/a:
Rapporto:
Come si conoscono:
Altro/Particolarità:
Richieste: