ATTENZIONE ALL'IRA DEL MITE

di Edoardo DV 2000
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SPAZIO AUTORE

Non ho molto da dire, solo che dedico questa storia a Francy_remus, che mi ispira sempre.


Sabato 14 marzo 1976
Ore 15.30
Sono seduto sotto una quercia, vicino al campo da Quidditch.
James e Sirius si stanno allenando, quindi ne approfitto per leggere un bel libro. “Il ritratto di Dorian Grey”. Un libro babbano che mi ha consigliato Lily.
Da bravo secchione lo sto già finendo (l’ho iniziato ieri).
Mi prendo un attimo di pausa per riposare un po’ gli occhi.
Alzo lo sguardo per osservare James che fa acrobazie molto pericolose con la scopa.
Sempre il solito megalomane penso sorridendo.
Una voce mi distoglie dai miei pensieri.
“Guarda guarda. Cosa ci fa il povero Lupin da solo? Abbandonato dagli amici?”
Mi volto e vedo Piton che mi sorride in modo sprezzante, insieme a Goyle e Zabini.
“Cosa vuoi Piton?” gli chiedo.
“Nulla, solo darti fastidio” mi risponde sempre con quel sorriso.
“La tua vita fa così schifo che devi rompere le scatole agli altri?” gli chiedo io imitando il suo sorriso falso.
Lui ignora la mia domanda e mi risponde:
“Come ci si sente ad essere la ruota di scorta di un gruppo di coglioni che pensa di essere superiore agli altri?” mi chiede cercando di farmi arrabbiare, ma io senza dargli troppo peso gli rispodno:
“TI rispondo dicendo solo due piccole cose:
1)meglio coglioni che Mangiamorte
2)so perché ce l’hai così tanto con James. Perché lui ce l’ha fatta dove tu hai fallito. Brucia è vedere il tuo peggior nemico essere fidanzato con la ragazza che ami, vero?”
Adesso il coltello dalla parte del manico ce l’ho io. Ma lui non si scompone e mi risponde:
“Piccolo lupo, come riesci a vivere sapendo che la tua vita fa schifo, sapendo che i tuoi genitori non ti vorranno mai bene perché sei diverso, peggio dei mezzosangue. Cos’è tua madre non ti dà i croccantini a pranzo?”
Ha esagerato.
“ADESSO BASTA!” urlo tirando fuori la bacchetta e puntandogliela al petto. “Fino a prova contraria sei anche tu un mezzosangue, e poi evita di parlare della mia famiglia, quando TUO padre ha quasi ucciso tua madre perché era una strega e poi sei tu quello che non è stato accettato dalla famiglia.”
Anch’io ho esagerato e infatti anche lui ha tirato fuori la bacchetta.
“STUPEFICIUM!” urla lui e un lampo di luce rossa esce dalla sua bacchetta. Io lo paro con un incantesimo non verbale.
A quel punto io esplodo.
Inizio a diventare rosso e comincio a lanciare incantesimi non verbali di ogni tipo, mettendo in difficoltà Piton, che impallidisce e inizia ad arretrare. Allora, vedendo il loro amiche arretrare, Goyle e Zabini tirando fuori la bacchetta, ma sono troppo lenti. Infatti con un rapido movimento li schianto.
Mi avvicino a passo veloce verso Piton, lo Pietrifico e mi piego fino ad arrivare al suo orecchio e gli sussuro:
“Allora Mocciosus, prova a disturbarmi un’altra volta e non sarò così clemente come questa volta. Fattene una ragione, Voldemort e i Mangiamorte non vinceranno mai, neanche in uno scontro tra ragazzi. Quindi, ripeto, se vuoi evitare di farti molto male, evita di scassarmi i coglioni.”
Vedo James a Sirius correre verso di me. Vedo anche Goyle e Zabini che si sono ripresi, quindi sciolgo l’incantesimo su Piton che inizia a correre verso il castello seguito dai suoi amici.
“Tutto bene? Cos’è successo?” mi chiedono i due Malandrini.
“Nulla di che… Ho avuto uno scontro con Mocciosus, ci lascerà in pace, almeno per un po’. Ha capito che bisogna prestare attenzione all’ira del mite”.
 




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