LE PUTTANE ASSASSINE
"Le donne sono frigide se non lo fanno, puttane se lo fanno."
(Kate Millett)
Vera guardò Hortense e sorrise. Come sempre negli occhi le bruciava quel lampo di malizia che la rendeva tanto brava nel suo mestiere.
“Te lo immagini, Hortense?”
Trattenne a stento un risolino. Nonostante l’età, Vera era ancora molto bella, con un qualcosa di sospeso fra l’infantile ed il perverso nei modi di fare. Sembrava una bambina cresciuta troppo in fretta e non per sua volontà.
“Ti immagini se finissimo sulle prime pagine? “Le puttane assassine”, un bel titolo, no?”
Hortense invece, dal canto suo, ricambiò lo sguardo con malcelata impazienza. Era sempre stata così severa lei, così lunatica ed irascibile. Se non l’avesse vista venire con i suoi stessi occhi, Vera l’avrebbe detta frigida.
“Non devi scherzare su certe cose.”
Bevve con stizza un sorso di tè, mentre un muscolo, poco più giù del sopracciglio, le scattò in uno spasmo.
“No, certo che no… A te non piace mai niente.”
Vera sospirò, irritata, e lo sguardo di Hortense si rabbonì un po’. Con dolcezza le prese una mano fra le sue.
“Sai che non è vero.”
Vera si rifiutò anche solo di guardarla, arrabbiata, finchè non sentì le dita di Hortense intrecciarsi alle sue in una lieve carezza. Sorrise di nuovo.
“Sì, lo so.” |