Mille giorni, mille passi, l'universo

di IlMostro
(/viewuser.php?uid=945420)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.




Digerirmi

E mi danno fastidio le mani di chi vuole consolarmi
e mi danno fastidio le parole di chi mi guarda
e vorrebbe dire qualcosa anche se non voglio sentirmi dire niente.
Apro continuamente la finestra e mangerei il terreno invece di restare a guardare
e mi lascerei cadere cento volte invece di restare in bilico mille e mille volte.
Non tocco niente che non sia me
e voglio che nessuno mi tocchi, che nessuno mi guardi, che non mi diano da parlare.
Muoio d'egoismo e morirò ancora e ancora di egocentrismo
perché al centro dell'inverno nello tsunami delle mie emozioni
non vinco, non perdo e combatto sola
senza armi, senza armatura, senza voglia di combattere 
e senza l'ambizione di vincere il gelo.
Mi chiedono di chiudere la finestra e io mi chiudo in me 
mettendo da qualche parte le chiavi
così da potermi accampare al centro dell'inverno nello tsunami delle mie emozioni
e non chiedo a me stessa di spiegare le ali
o di spiccare il volo.

Mi chiudo e mi nascondo nelle mie ali
come fa una colomba al coperto di un portico, atterrita dal forte rumore della pioggia
che batte sui vetri, sull'asfalto, sui suoi piedi.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3479465