Sbagliare

di scrittrice_sbagliata
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Il ragazzo se ne stava poggiato al cancello della villa di famiglia con una gamba piegata e lo sguardo fisso sul cellulare. Aspettava una chiamata da lei. Sembrava quasi pura fantascienza, nessuno avrebbe mai pensato che lui si sarebbe potuto davvero innamorare e invece eccolo qui, come tutte quelle ragazze di cui lui aveva usato fino ad ora,ad osservare il suo telefono aspettando un suo messaggio. Non sapeva davvero cosa stesse aspettando. Si aspettava che lei corresse tra le sue braccia e che non lo lasciasse mai? E come mai lei avrebbe dovuto stare con uno come lui? La sua reputazione certamente non lo aiutava e soprattutto lui non era degno di lei. Lei aveva bisogno di un ragazzo che si prendesse cura di lei e la proteggesse dal quel mondo schifoso che lui conosceva. Lui non era abituato all'affetto, i suoi genitori erano ricchi sfondati e non avevano mai tempo per lui, i soldi erano sempre la priorità. Lei non era ricca, lei sapeva apprezzare il mondo e le p
ersone. Non era abbagliata dai soldi, lei era così pura e dolce. Anche se pura ormai non lo era più dopo quella notte con lui. Ai ricordi di quella notte sentì dei brividi lungo la schiena dove lei si era aggrappata per paura che lui la lasciasse andare, anche se lui non ne aveva per niente intenzione. Quei graffi erano anche il segno del dolore che le aveva provocato e per questo lui si odiò a morte, non voleva farle del male, ma rappresentavano allo stesso tempo il piacere che in quel momento provava. Poteva ancora sentire l'odore di Vaniglia che emanava il suo corpo e la pelle morbida e lucida che sotto il suo tocco fremeva. 

Un rumore lo risvegliò dai quei pensieri, una chiamata. Non ci pensò due volte a rispondere, era lei. Non osava farla aspettare e infondo desiderava sentire la sua voce.
«Cucciola, non vedevo l'ora di sentire la tua voce » non era mai stato così dolce con una ragazza, ma con lei non poteva farne a meno.
«Non voglio più vederti» sussurrò lei con un filo di voce spezzata «Vedi -riprese fiato- tutto quello che è successo in queste settimane è sbagliato, soprattutto quella notte è stato uno sbaglio» il cuore del ragazzo si fermò improvvisamente, come pensava che tutto questo fosse stato uno sbaglio? Lui sapeva che tutto questo era giusto, che il loro amore era giusto e che erano fatti l'uno per l'altro. «come puoi dire una cosa del genere?» sussurrò con qualche singhiozzo «sai che quello che è successo non può essere stato uno sbaglio» cercò di trattenere le lacrime, ma qualcuna lo stava tradendo. «No vedi, sono venuta a letto con te perchè ero attratta dalla tua fama, dai tuoi soldi, ma poi mi sono resa conto che -la ragazza cercò con tutta la sua forza di dire quelle parole, sapeva che gli avrebbe distrutto il cuore, ma doveva farlo per lui e per il suo bene- tu sei vuoto dentro, non hai un anima..sei morto dentro» la ragazza riattaccò, non poteva più sentire la sua voce, i suoi singhiozzi, non poteva più vederlo cadere mentre lei gli spezzava il cuore, ma questa era la cosa giusta da fare.
Il ragazzo lanciò il telefono in mezzo alla strada, non importava che fine avesse fatto, l'unica cosa che in questo momento voleva era lei. Nonostante tutto quello che lei adesso gli aveva detto, la voleva infinitamente e per questo si stava odiando. Le lacrime scendevano così incessantemente che sembrava essersi trasformato in una fontana vivente. Rientrò in casa, con ancora le lacrime che scendevano dagli occhi. «Amore cosa è successo?» la madre lo accolse in un abbraccio, anche se quell'abbraccio era freddo e distaccato e non era niente di paragonabile a quelli di lei, per lui era l'unica forma di affetto che poteva ricevere dai suoi genitori . «Ho riflettuto e va bene, verrò a Dublino..per papà è importante quindi è meglio così»

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Un saluto,

Scrittrice Sbagliata




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