La Rosa D'Argento

di esme123
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“Esiste una leggenda, antica come poche, che viene tramandata da mago a mago fin da quando è iniziata.
Oggi ve la racconterò come è giusto che sia.
Essa parla di un antico potere creato da uno dei più potenti maghi esistenti, con l’obiettivo di far regnare pace e armonia tra i maghi e i babbani.
Questo potere è contenuto in una rosa, un tempo rossa come il sangue, ma adesso di color argento come le stelle.
La rosa era stata affidata ad una famiglia di maghi molto potente, che aveva il compito di preservarla da ogni pericolo.
Purtroppo, la famiglia venne sterminata da un mago avido di potere, che cercò di impadronirsi della rosa.
Ma la rosa non accettò ciò, e appena il mago la sfiorò, essa sparì.
Si narra che essa abbia ridato vita a uno dei membri più meritevoli della famiglia, donando così il suo potere a quella persona che, senza volerlo, lo ha tramandato ai suoi discendenti, generazione dopo generazione, un discendente alla volta, addormentata dal tempo.
Si dice che solo tre ragazzi riusciranno a risvegliarla.
Una ragazza per metà umana.
Un ragazzo che vive in due mondi.
Un ragazzo dal cuore puro.
Questi tre affronteranno vari pericoli sin dalla loro nascita, e vari alleati si uniranno a loro, non solo per risvegliare la rosa, ma anche per sconfiggere un male che si credeva debellato.
Questa, bambini miei, è la leggenda della Rosa D’Argento”
“Che bella storia mamma!” disse un bambino con un gran sorriso. Aveva i capelli color castano scuro e gli occhi azzurro chiaro
“Vero” disse un altro bambino, anch’esso con i capelli color castano scuro e gli occhi azzurri
 “Era bella mamma però ho una domanda…” disse invece una bambina con i capelli rossi e gli occhi azzurri.
“Dimmi piccola mia” disse la donna con un gran sorriso.
“Come si chiamava la famiglia? E come si chiamava il mago cattivo?”
“Purtroppo non lo so” disse la donna facendo apparire un broncio sul volto della bambina
“Adesso è l’ora di andare a letto” disse un uomo entrando nella stanza. “Certo papà!” dissero in coro i bambini infilandosi sotto le lenzuola e dando la buonanotte ai genitori, per poi addormentarsi all’istante.
“Gliel’hai raccontata?” disse l’uomo uscendo della stanza, seguito dalla moglie che gli sorrise.
“Si” disse soltanto.
“Bene"




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