immagine allo specchio 38
Angolo
Autrice _
ciao!
ho
optato per un drastico salto temporale piuttosto di un altro capitolo
sul niente... perchè effettivamente non accade
granchè,
le prove le conosciamo e quindi siamo giunti alla conclusione del
Tremaghi
le cose che accadono le sapete, solo che ho variato alcune cosucce in
vista di sorprese future u.u che spero saranno gradite xd come ho
detto, un po' più di spazio a questi poveri Auror
che
tecnicamente sono dei gran maghi e invece la nostra Queen Jo li tratta
un po' come dei pirlottidi in quanto a risolvere le cose più
complesse ci pensano i minorenni u.u
un'altra cosa: sono di questi giorni gli spoiler di The Cursed Child,
l'opera teatrale basata appunto sul fandom Potteriano. La sottoscritta
non ne terrà conto per la storia nè
rivelerà altro
così iamo tutti felici, in quanto a me non è mai
piaciuto
granchè come trama xd
Immagine
allo specchio
38 – Oblio
Quando la piuma della ragazza venne posata sul banco e la pergamena
consegnata all'esaminatore, Sven seppe che era definitivamente finita:
niente più illusioni o altro, Victoria aveva terminato gli
esami
M.A.G.O. e come tale presto sarebbe stata una strega adulta e diplomata
con solo la scelta di cosa fare nel suo futuro. Il loro lavoro come
suoi custodi - se così si potevano definire - era pertanto
terminato; Sven aveva immaginato mille volte quel momento l'anno
precedente, prima che la ragazza mutasse così drasticamente
la
sua condizione... e no, non era per nulla andata come aveva ipotizzato.
Aveva mille domande su cosa sarebbe successo ora, ma non poteva
porgliele perchè in fondo neppure lei lo sapeva; oh aveva
sentito i suoi progetti, tutti uno più vago dell'altro e non
aveva poi così desiderio di scoprire se avesse poi deciso
per
qualcosa.
I mesi erano trascorsi in modo lento, quasi apatico, senza nessun
risultato concreto: lui non aveva trovato Bertha Jorkins,
Sirius
Black ancora latitava facendosi beffe di loro e Victoria... era sempre
la stessa fredda e apatica ragazza e niente era in fondo cambiato.
Persino il torneo non era più una grande novità,
anche se
ormai sarebbe infine terminato: di lì a poche ore, difatti,
avrebbe avuto luogo l'ultima prova e bene o male anche quello sarebbe
stato soltanto un ricordo, almeno per loro Auror, dato che gli studenti
e i professori sicuramente non lo avrebbero scordato tanto presto.
Seguì Victoria mentre usciva dall'aula dove aveva svolto con
gli
altri lo scritto finale di Rune Antiche, cercando di non farsi
travolgere dagli studenti fin troppo felici di essere liberi dalla fine
degli esami, ma si rese subito conto che qualcosa non andava
perchè la ragazza sembrava quasi esitante, come incerta su
dove
volesse dirigersi. Sven era sicuro che sarebbe andata nella Sala Grande
per il pranzo, ma sembrava muoversi a scatti, come un'automa. "Sicura
di sentirti bene? Mi sembri strana" le disse schiettamente
avvicinandosi e, inaspettatamente, lei si fermò e lo
considerò; solitamente tendeva a ignorarlo, a rifilargli uno
sguardo vuoto o anche una risposta poco gentile, ma di certo mai
rallentava. La cosa lo insospettì subito, specialmente
perchè gli parve che stesse aspettando che il corridoio
fosse
vuoto prima di parlare. "Non
so come ne sono sicura, ma so che stanotte
ho fatto qualcosa di sbagliato: mi ero chiusa in biblioteca - senza
permesso, chiaro, ma era solo per un ripasso dell'ultimo momento - e mi
sono ritrovata poi a camminare verso la torre senza sapere cosa ho
fatto in mezzo".
Sven rimase sorpreso perchè non si aspettava nulla di
simile;
era già raro che Victoria trascorresse la notte fuori dal
dormitorio, ma che fosse stata al di fuori della biblioteca era ancora
più bizzarro. Sorvolò sull'essere senza permesso,
ma la
storia gli sembrava curiosa e la incitò a continuare: aveva
imparato a non sottovalutare niente, anche se magari poteva essere solo
la tensione da esami che aveva colpito anche la vuota e indifferente
Corvonero. La vide guardare fuori dalla grande finestra prima di
riprendere a parlare.
"Sono sicura che c'entra qualcosa l'ufficio del
professor Piton... e il professor Moody. Ho un distinto ricordo di lui,
ma non so perchè, ho come un vuoto di memoria subito dopo e
poi
ricordo di aver percorso la scala che porta alla torre di Corvonero.
Sospetto che sia implicato anche nella mia trasgressione di due
settimane fa, quando sono entrata nell'aula di Pozioni del professor
Piton senza ricordarmi perchè lo facevo, sempre di notte".
Sven avrebbe voluto alzare gli occhi al cielo: in qualche modo Moody
era sempre nominato quando accadeva qualcosa di strano a scuola, ma era
la prima volta che Victoria glielo diceva in quel modo e gli
bastò osservarla per capire che non gli stava mentendo.
Magari
Moody non aveva nessuna relazione in merito però la ragazza
di
sicuro gli raccontava quello che riteneva essere vero; era
però
vero che nell'ultimo periodo era stata severamente punita da Piton per
avere rubato degli ingredienti dall'aula e anche una volta per aver
tentato di forzare l'ufficio dell'insegnante di Pozioni. Perchè?
C'erano dei collegamenti? Tonks aveva detto che probabilmente era solo
il suo desiderio di rendergli la vita complicata, ma ora non ne era
sicuro. "Non ricordi
niente? Magari eri solo stanca e hai sognato
che... non intendo dire che tu menta, solo che sai, gli esami.... cosa
avevi rubato nell'aula di Pozioni la volta scorsa?" Glielo
chiese
perchè effettivamente non era in possesso di
quell'informazione:
sapeva che Piton aveva punito la ragazza, ma il perchè gli
era
sfuggito e poi non era da lui discutere i metodi degli insegnanti,
neppure quelli più duri. Ma quando sentì la
risposta di
Victoria cominciò a credere che ci fosse un filo conduttore
in
tutta quella storia: l'erba fondente era molto rara e di sicuro Piton
la usava ben di rado, e di recente sapeva che una delle sue ultime
lezioni agli studenti del sesto anno era proprio sulla preparazione
della pozione Polisucco.
"Che cosa dici di una piccola avventura per chiudere in bellezza il tuo
percorso qui a Hogwarts?" le chiese quasi con un luccichio
diabolico
negli occhi: una visitina all'ufficio di Moody era una cosa che di
solito nessuno si sarebbe mai sognato di fare, tuttavia non poteva
neppure ignorare dettagli come quello. Poi perchè no, magari
alla ragazza avrebbe proprio fatto piacere essere coinvolta: non si
lamentava sempre di quanto lui e il suo lavoro fosse inutile? Ed ecco
una buona occasione per mostrarle che gli Auror non erano poi
così inetti come sembrava, oltre a risolvere il problema che
si
presentava di capire cosa passasse nella testa del suo mentore di quei
tempi. "Ma prima meglio
se vai in Sala Grande, l'ho visto prima nel suo
ufficio, ci assicureremo che non ci sia nessuno e più tardi
sarà l'ideale".
Se fosse stato per lui avrebbero atteso la fine della terza prova, solo
che la ragazza gli aveva detto che non intendeva uscire dalla scuola
per vederla; a dire il vero quella mattina Victoria aveva asserito che
ci sarebbe andata, anche perchè avrebbe avuto modo di vedere
i
Diggory in quanto presenti come parenti di uno dei Campioni... solo che
era andato a rotoli la cosa quando Amos Diggory l'aveva vista da
vicino. Sven aveva visto la catastrofe incombere quando il mago si era
allontanato da lei di un paio di passi, questo dopo averla
osservata con attenzione, per poi allontanarsi in fretta nonostante le
proteste del figlio. Sven non aveva detto nulla, ma in fondo si era
aspettato una reazione simile considerando che a tutti gli effetti i
Diggory non avevano più incontrato Victoria da oltre un
anno,
era solo dispiaciuto... forse dopo la fine di quel torneo avrebbe
parlato con Amos, magari avrebbe ricavato qualcosa in più
anche
perchè ora che ci pensava non ricordava proprio che la
ragazza
gli avesse detto cosa intendeva fare in concreto dopo aver lasciato la
scuola.
"Non ti facevo proprio capace di violare l'ufficio di un insegnante,
nonchè tuo collega e mentore". La voce atona
di Victoria lo
riportò alla realtà: la scuola era deserta, tutti
fuori
per l'ultima prova e loro erano lì, a violare qualche
regola, ma
Sven sentiva di non sbagliare assicurandosi che fosse tutto a posto. E
lei aveva ragione, di norma non si sarebbe permesso - non senza
un'autorizzazione o un motivo più concreto - ma in caso di
problemi con Silente avrebbe spiegato il perchè; l'istinto
gli
suggeriva di controllare e lui si fidava di quel suo sesto senso,
già in passato gli era stato utile, anche e soporattutto
quando
la ragione diceva che era tutto a posto. Aveva fatto qualche piccola
indagine di suo mentre girava per la scuola, precisamente dall'ufficio
del professor Piton: loro Auror conoscevano un incantesimo molto
complesso che veniva in qualche modo tramandato tra di loro e non tutti
erano in grado di eseguirlo, e che gli consentiva di sapere cos'era
accaduto in una zona. La portata della magia era limitata alla zona
circoscritta e che non poteva essere troppo estesa per evitare di
ritrovarsi senza forze, ma dava comunque un'idea su quello che era
accaduto per poter ricostruire gli avvenimenti in modo quasi corretto.
Era comunque riuscito a risalire a quello che era successo durante la
notte e aveva saputo che la ragazza aveva intuito il vero: era stata
proprio lì e assieme a lei c'era Moody, che si comportava
come
se la controllasse. Purtroppo non era riuscito a vedere tutto,
l'incantesimo era potente, ma spesso se trascorreva troppo tempo le
immagini si mescolavano, tendendo a risultare sfocate e meno precise.
Tuttavia era rimasto un po' a riflettere e alla fine si era deciso a
chiedere a Severus una lista degli ultimi furti: quella notte in
verità non era stato rubato niente, ma quando Sven
guardò
l'elenco che l'insegnante gli aveva dato, aveva capito che c'era
qualcosa di strano. Tutti ingredienti per la pozione Polisucco...
perchè? Cosa stava combinando Moody? Però non era
andato
a chiedergli spiegazioni, qualcosa l'aveva spinto a non farlo e ora era
lì, a cercare una spiegazione che lo aiutasse a capire cosa
diavolo stava succedendo.
"non mi piace farlo, ma forse troveremo qualcosa per aiutarti a
ricordare e... non buttare tutto all'aria se puoi, preferisco evitare
di destare sospetti" le disse mentre con la bacchetta
apriva e chiudeva
cassetti, ma senza arrecare disordine. Moody era molto protettivo sulle
sue cose, lo aveva riscontrato anche solo per forzare gli incantesimi
che impedivano a chiunque di entrare. In apparenza comunque non cera
nulla che non andasse, a parte qualche oggetto strano, ma non vi era
traccia di cose strane o fuori posto; stava quasi decidendo di
lasciar perdere quando Victoria parlò di nuovo. "Ho detto a
Cedric di non andare. Alla prova, intendo: ho avuto uno strano sentore
stamattina, ho sognato vicino a me la Morte che mi guardava, ma non era
lì per me. Sento che sta succedendo qualcosa, solo che non
so
cosa o come posso percepirlo".
Sven si voltò a osservarla, con un'espressione sorpresa: di
solito non gli parlava troppo a lungo e quello era il discorso
più lungo per lei fino a quel momento e anche l'argomento
era
strano. Aveva più o meno ignorato il torneo, preferendo
concentrarsi sugli studi e probabilmente conosceva a memoria ogni
nozione contenuta nel reparto proibito, ma sul torneo niente. Almeno
fino a quel momento; l'Auror riteneva comunque che quella fosse
un'esagerazione, era la prova meno difficile in quanto le altre due
erano state molto più ardue da affrontare. Un labirinto a
confronto era quasi una sciocchezza secondo lui; che ci potessero
essere dei feriti non era comunque da escludere, forse era solo la
tensione ad animarla e a farla parlare così. Stava per
risponderle che non era il caso di avere preoccupazioni quando
sfiorò con la mano una boccetta in apparenza vuota; la prese
in
mano e vide che sul fondo conteneva ancora qualcosa e cercò
di
estrarlo.
Scuro, sembrava quasi simile a fango. Pozione Polisucco... e cosa se
ne
fa? Era forse una domanda sciocca da farsi a proposito del
suo mentore,
conosciuto per essere estremamente sospettoso, tuttavia lui sapeva che
Moody non era molto portato per servirsi delle pozioni. Preferiva
utilizare i mantelli dell'invisibilità o qualche
incantesimo...
glielo aveva detto molte volte e trovare quel residuo di pozione
nascosta... beh, cominciava a farsi qualche domanda. Vide che Victoria
stava trafficando a sua volta con delle fiale, tutte contenenti
ingredienti rari e guardandoli, vide che erano alcuni necessari proprio
per la Polisucco. Non c'erano tutti e dopo un'approfondita ricerca,
dedusse che probabilmente mancavano; trovò comunque - celati
sotto alcuni incantesimi protettivi - il nascondiglio delle scorte
proprio della pozione in questione che decise di requisire. Rubare non
era una gran cosa, solo che cominciava a sospettare che vi fosse
qualcosa di strano in tutta quella storia e non intendeva per nessuna
ragione far finta di non avere visto. Cosa farci rimaneva un problema
perchè affrontare direttamente Moody senza alcuna prova - in
quanto non era illegale prepararla, o almeno non tanto visto che era un
ex Auror - era pressocchè inutile: che genere di accusa
poteva
muovergli?
Lanciò uno sguardo a Victoria: che cosa aveva visto e che
ora
non ricordava? Se avesse voluto avrebbe potuto forzare la sua memoria e
scavare, ma erano incantesimi dannosi, potevano lasciare tracce e
soprattutto, fare del male non da poco. Tuttavia che fosse successo
qualcosa era ovvio e tutta quella segretezza... no, non era da Moody,
sembrava quasi un'altra persona.
Ma no, assurdo... ma lo era poi tanto? In quegli ultimi
tempi c'era
stato qualcosa di strani, segnali di cui soltanto ora si accorgeva e si
chiedeva come mai non vi avesse prestato attenzione più di
tanto. Non era da lui commettere certe ingenuità, si era
fidato
del fatto che si trattava di Moody e non aveva approfondito. "Direi che
possiamo andare, ci penso io a..." si interruppe dopo
aver estratto la
bacchetta; aveva posto un incanto rivelatore prima di chiudere la porta
e ora stava appunto dicendogli che qualcuno stava per entrare. Non un
qualcuno a caso, Moody stesso... o chi per lui. Continuava a sembrargli
assurdo, eppure più guardava quella situazione e meno si
sentiva
sicuro di quale fosse più assurda.
"Non una parola" ammonì la ragazza
trascinandola in un angolo
rendendola invisibile, cosa che fece anche per sè stesso;
non
avevano il tempo di uscire senza essere notati e di certo non potevano
farsi trovare lì in quanto il mago non era da solo. Questo
lo
sorprendeva, ma l'incantesimo indicava chiaramente due persone in
arrivo e non c'era ragione di pensare a un errore; forse non era stata
una buona idea portarsi la ragazza lì, ma non poteva di
certo
fare qualche stupidaggine come mandarla via con una passaporta e
credeva che potesse rimanere tranquilla. Trasecolò vedendo
che
si trattava di Harry Potter e si sentì gelare: il ragazzo
era in
pessime condizioni, chiaramente ferito, non sembrava neppure
mentalmente lucido ed era lì per chissà quale
ragione.
Quindi il Torneo si era concluso? O magari si era ritirato?
Si aspettava tutto, ma non quello che sentì.
Un impostore! E io ho
permesso che gli studenti gli stessero vicino... Sven
non sapeva chi fosse, ma più lo sentiva parlare e
più ne
era convinto: quello non era Alastor Moody, nè nei modi e
tantomeno nelle parole rabbiose che rivelavano un fanatico amore per il
Signore Oscuro che a quanto sembrava era tornato. Non ci aveva badato
più di tanto, semmai avrebbe riflettuto dopo... e poi la
notizia
terrificante, quella che sperava non fosse vera. Cedric Diggory morto,
aveva i brividi solo al pensiero di cosa doveva essere accaduto in quel
cimitero di cui Harry aveva parlato; non riusciva a guardare Victoria
per scoprirne la reazione, in quel momento fu quasi felice che non
potesse provare emozioni o forse sarebbe scoppiata a piangere oppure
qualcosa di simile. Invece quel freddo silenzio, per quanto pesante,
era più tollerabile e gli permetteva di restare lucido e
concentrato, per quanto si stava arrabbiando non poco; ogni parola che
usciva dalle labbra dell'impostore sembrava innescare in lui la voglia
di colpire qualcuno, di fargli del male.
Sciolse l'incantesimo dell'invisibilità e impose con lo
sguardo
a Victoria di non muoversi e non muoversi in alcun modo; non poteva
più rimanere lì ad ascoltare anche
perchè la
situazione sarebbe potuta degenerare rapidamente. Fu comunque
abbastanza furbo da avvalersi del fattore sorpresa: difatti l'impostore
non sapeva che era lì e venne scagliato dall'altra parte
della
stanza, finendo sbattuto contro il muro. Sven sentiva un fuoco
avvolgerlo che avrebbe potuto scatenare il suo lato peggiore, alcune
volte era pure successo, ma sapeva di non potersi permettere questo:
per brutto che fosse, doveva consegnarlo vivo di modo che rispondesse
alle domande di tutti, non poteva cavarsela a buon mercato.
"Che ne dici di prendertela con chi può tenerti testa?" gli
ringhiò contro dopo che l'altro lo aveva finalmente visto e
riconosciuto; lo sentì ridacchiare e non la prese bene tanto
che
lo attaccò di nuovo, venendo però sorpreso dalla
rapidità d'azione dell'avversario. "Non vedo proprio nessuno
capace di tenermi testa, anche se confesso di non averti visto..."
Sven sapeva che l'altro si chiedeva come potesse essere riuscito a
violare i suoi incantesimi difenssivi; l'Auror era però
dell'idea che non avrebbe perso troppo tempo in quello, difatti lo
scontro non accennò a diminuire. Al contrario, sembrava
fosse
l'altro a incalzarlo, forse convinto di riuscire ad abbassare le sue
difese: un serio errore di valutazione, Sven poteva essere
più
cauto nel lanciare incantesimi - in fondo era fondamentale che
rimanesse vivo e incapace di nuocere agli altri - ma in
quanto a
difesa era ben difficile riuscire a coglierlo in fallo.
Eppure una parte di lui era desiderosa di esplodere, di sfogare sul suo
avversario tutta la rabbia che aveva represso in quei mesi e
che
rischiava di emergere da quando aveva iniziato a sentire dell'inganno.
Non meritava affatto di vivere, avrebbe dovuto essere torturato come
forse era toccato al povero Harry, in quel cimitero cui aveva
accennato, o anche a Cedric Diggory; sperava che il ragazzo
non
avesse avuto alcun sentore di quanto stava per accadergli. Un lampo
verde lo sfiorò, andando a infrangersi contro uno degli
innumerevoli oggetti nella stanza, distruggendolo, e Sven decise che
aveva peprso fin troppo tempo; il suo avversario non ebbe neanche il
sentore di ciò che lo colpì, la la luce rossa lo
investì in pieno tempo facendolo stramazzare al suolo,
proprio
mentre la porta si spalancava lasciando entrare un furente Preside
seguito dalla vice preside.
Sven si sedette dopo quelle che probabilmente erano ore: non ricordava
più cosa avesse fatto, ma sapeva che erano successe le cose
più strane che aveva vissuto in tutti i suoi anni da Auror.
Per
iniziare aveva dovuto consegnare Victoria all'infermiera della scuola
in quanto, nel momento in cui si erano accertati che l'impostore era
domato, avevano trovato la ragazza a terra, rigida e con l'espressione
più vuota che lui avesse mai visto. Appurato che non era
stata
colpita durante il cruento duello appena avvenuto, il Preside aveva
suggerito che fossero state le emozioni violente appena visuto... ma
quali, se non poteva provarne? L'Auror aveva però capito,
Silente si riferiva più alla portata gigantesca di quanto
sentito che di ciò che poteva aver provato, pertanto aveva
fatto
in modo che se ne occupasse madama Chips visto che anche lui voleva
scoprire chi fosse l'impostore.
Aveva fatto anche quello: ascoltare era stato meno semplice di quanto
non avesse creduto, ma in un certo senso scoprire tutto era meglio che
altre interminabili ricerche e indagini... per quanto avrebbe preferito
aver potuto in qualche modo anticipare e scongiurare gli eventi. Il
ritorno di Voldemort era qualcosa che faceva congelare il sangue anche
ai più coraggiosi, era stato forse troppo giovane per
combattere
apertamente la volta precendete, ma non aveva dimenticato il terrore in
cui si viveva, l'ansia e la paura dominavano in un crescendo esplosivo
di violenza.
Alla fine era arrivato Caramell. Purtroppo. Lui non era stato presente
da impedire che potesse entrare con un Dissennatore in quanto si
trovava assieme al professor Vitious, ma in seguito aveva avuto da
ridire proprio con lui riguardo a quella decisione, presa senza nemmeno
fargli sapere la cosa. La legge lo diceva chiaramente, anche il
Ministro della Magia doveva passare per l'ufficio Auror -
cioè tramite lui - per prelevare un Dissennatore da Azkaban,
in fondo poteva comunque essere rischioso se la situazione sfuggiva di
mano... e niente, o meglio sì aveva avuto il permesso da un
Auror... ma si era servito di Dawlish, il quale non poteva certo dire
di no davanti a implicite minacce.
Sven aveva avuto voglia di schiaffeggiarlo, ma si erano limitati a
urlarsi contro per un bel po': a lui era servito per sfogarsi un po' e
poi vedere la pressione di Caramell alzarsi era sempre
gratificante.
Tuttavia aveva pagato il suo gesto poco tollerante con una "vacanza" o
così l'aveva chiamata: aveva la bellezza di una settimana
apparentemente di tranquillità, peccato che Sven sapesse
alla perfezione che si trattava solo di un modo per dirgli che doveva
stare calmo e non intralciarlo. Sospirò pensando che bene o
male lì non aveva più niente da fare; difatti
l'idea di lasciare Hogwarts non era stata solo del Ministro, ma anche
la stessa Victoria sembrava incline a premere su quel tasto,
ricordandogli quanto lui fosse incapace di fare qualunque cosa, dal
catturare criminali al preservare la sicurezza di loro studenti. Il
nome di Cedric Diggory era anche stato pronunciato, tuttavia Sven non
aveva ribattuto.
Non lo voleva ricordare, ecco. Nè aveva risposto, forse
sapendo che non sarebbe servito a nulla e poi tutto sommato la giovane
aveva ragione, nulla era andato bene da quando era lì
pertanto fu con un certo dispiacere che lasciò la scuola in
quel momento.
"Avremo bisogno anche
di lei, signor Dietrich, ma andare contro Cornelius non le
sarà di alcun aiuto: si prenda qualche giorno con la sua
famiglia per riprendersi, la signorina Windsor starà
benissimo in questi ultimi giorni e ormai la scuola per lei
è terminata, deve solo attendere l'esito dei M.A.G.O.. In
caso di qualunque problema la farò avvisare".
Così gli aveva detto Silente in un breve colloquio, avvenuto
dopo tutto il macello, in una atmosfera per nulla gradevole;
però aveva ragione, Sven era il primo a rendersi conto che
bene o male il suo compito era finito e che mostrarsi teso e nervoso
sarebbe stato di intralcio e basta. Avrebbe preso del tempo per
riposarsi, non ricordava neppure più l'ultima volta che
l'aveva fatto in modo serio; tuttavia quando varcò i
cancelli della scuola oltre i quali si sarebbe Smaterializzato, sentiva
comunque un grosso peso sul cuore, ma lo avrebbe accantonato per alcuni
giorni.
Note:
benissimo eccoci
u.u esami
finiti, scuola conclusa... e Cedric defunto ç___ç
quanto
odio sta cosa, ho pure più volte pensato di cambiare la
cosa...
ma niente, io cerco di attenermi agli eventi canon, con solo qualche
cambiamento qua e la
ora vi dirò che l'aggiornamento sarà
più regolare, ho intenzione di avviarmi verso la conclusione
che è ancora lontana, spero nei vostri commenti^^
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