A volte ritornano

di therub
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Non ho mai avuto un buon rapporto con i miei compagni del liceo, vuoi per la mia riservatezza, vuoi per il loro essere sbruffoni e considerarsi superiori a qualsiasi altro bipede senziente. Non ho dei bei ricordi legati alla mia socialità al liceo e quelle che sono le mie relazioni sociali più vere e profonde, le ho costruite solo successivamente.

In ogni caso, dopo quasi 6 anni di sparizioni reciproche, ci si organizza per ritrovarsi “in nome dei “bei vecchi tempi” e in virtù del “non ci si vede da una vita!” (e chiedetevi perchè…).

Armato della mia speranza che in 6 anni le persone potessero cambiare, mi sono presentato al ritrovo. La prima persona che incontro è G. che all’epoca è stato un valoroso compagno di banco. Con lui avevo un buon rapporto, la vita poi ci ha fatto prendere strade opposte e ci siamo persi un po’. Mi saluta molto calorosamente e poi esclama! “ah! ci sei anche tu allora! non ci contavo che venissi!”. Ok, avrò saltato qualche uscita, non ero la persona più loquace del mondo all’epoca, ma ne è passato di tempo dai! si cresce tutti.

Secondo incontro è con M. lei non è cambiata di un millimetro. È esattamente come la ricordavo. Ha solo un diverso taglio di capelli, ma per il resto è uguale. Anche lei non immagina possa essere lì. Mi vede con stupore ed esclama: “Cavolo! ma sei cambiatissimo! Oddio, mi fai quasi senso!”. Rido nervosamente. Bel modo di approcciare una persona che non vedi da 6 anni, la invogli proprio a cercare di rivalutarti e provare a raccontarti un po’ la sua vita… sì.

Insomma parte bene, mi dico. Ma magari sono paranoico io, penso. in fondo so che non è così, lo penso per esorcizzare il mio sentirmi a disagio, oggi come allora.

La serata prosegue in un clima che per me è strano. Tra loro sono affiatati, come se si sentissero spesso e vedessero ogni tanto, non come se si ritrovassero dopo anni. Infatti poi scopro che è esattamente così, si sono incontrati spesso “ma te non c’eri mai! sei sparito!”. (strano sia sempre colpa di chi “sparisce” e mai di chi non ha fatto nulla in tutti questi anni per sentirmi, se tanto ci teneva..). 

Il top arriva quando un’anima pia si accorge che esisto anche io e mi chiede cosa faccia nella vita. Provo a spiegarlo nel modo più semplice di tutti, cercando di stimolare interesse nell’interlocutore. tutto vano. Nel momento in cui mi accingo a specificare un po’ di cose e spiegarmi, vengo interrotto e perdo l’attenzione dei presenti, che son più presi dal commentare un post su Facebook piuttosto che ascoltare me. E vabè, sarà per un’altra volta.

Per concludere l’esperienza mistica, ciliegina di ipocrisia finale. Arriva il momento dei saluti di fine serata e con i saluti, l’immancabile “Dai, allora la prossima volta organizziamo e ci vediamo! Teniamoci in contatto!”. 

Dai, allora ci sentiamo per la prossima volta?”. 
Ma anche no…se proprio proprio, quando ti farò un po’ meno senso.





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