prologo
Grey
Sloan Memorial hospital.
Prologo -I
nuovi specializzandi-
"Bree guarda che poi fai tardi" urlò il padre di
Bree aspettandola davanti al tavolo dela cucina, le aveva preparato un
brioche con dentro del cioccolato, accompagnato da un caffè.
Bree
aprì gli occhi, poi si alzò velocemente,
andò
verso la cucina, notando lo sguardo di suo padre, era fiero di lei.
Oggi avrebbe cominciato il corso da spacializzanda al Grey Sloan
Memorial Hospital.
Guardò suo padre negli occhi, per poi lasciarsi dare un
lungo
bacio sulla guancia, prese la brioche fra le mani a cui diede un morso,
sorseggiando del caffè.
"Ancora non ci credo che mi hanno presa, esattamente come la mamma"
disse con occhi lucidi, come se ogni volta che ne
parlasse gli veniva da piangere, non perchè fosse triste,
anzi perchè sapeva di rendere orgogliosa sua madre,
continuando il percorso che lei aveva dovuto fermare.
Suo padre le si avvicinò "Siamo fieri di te, Bree, lo saremo
sempre" disse per poi farsi scendedere
una lacrima, Bree si alzò velocemente, per poi abbracciarlo
"Devo solo ringraziare voi, di avermi permesso di studiare medicina,
ora vado a vestirmi, altrimenti farò tardi, e non credo che
mi prendano bene, se arrivo in ritardo il primo giorno" disse per
poi correre verso la sua camera, non sapeva cosa mettersi alla fine
optò per una camiciette nera, con un cotorno dorato, e un
paio
di semplicic jeans, uscì velocemente, salendo poi sulla
macchina
del padre, quando notò la madre seduta sul sedile del
passeggiero. Gli saltò letterarlmente addosso, dandole un
lungo bacio sulla guancia.
Sua madre era perfetta. Portava i capelli lunghi che le ricadevano
dolcemente sulle spalle, i suoi erano perfettamente truccati, Bree
sapeva bene che la madre non amava il lavoro che aveva scelto, non
aveva mai voluto essere seriamente una modella. Ma servivano soldi e fu
il primo lavoro che trovò.
Isobel Stevens dopo aver lasciato Seattle, abbandonò la
carriera da medico e si dedicò al suo lavoro da modella, che
la teneva lontana da casa per giorni interi, per questo la figlia Bree,
rimaneva spesso col padre.
Ma una cosa l'aveva lasciata a sua figlia: la passione per il bisturi.
Pocho dopo arrivò all'ospedale,
uscì dalla macchina salutando il padre "Mamma, pensi che
sarò un buon medico un giorno?" disse osservando la grande
struttura che le si presentava davanti "Bree, sarai un ottimo medico,
hai scelto l'ospedale giusto tesoro, qui ho passato le giornate
migliori e peggiori della mia vita. Riuscierai a conquistare tutti con
il tuo meravoglioso sorriso, ora vai!" disse lasciando la mano della
figlia. Così la vide entrare, con la chioma bionda che
veniva spostata dal vento "Andiamo Izzie, ormai è cresciuta,
riuscirà a farcela anche senza di noi" .
Bree, si ritrovò in un enorme entrata che presentava
tantissimi medici che camminavano avanti e indietro pr l'ospedale,
rimase immobile ad osservare tutto quello che si presentava di fronte a
lei, quando si sentì cadere. Alzò lo sguardo,
vide un ragazzo dai capelli neri che le porse la mano "Ehi, nuova anche
tu? Io sono Kevin, tu?" disse guardandola
negli occhi "Bree" il ragazzo continuò a tenere lo sguardo
fisso su di lei, finchè non furono distratti dalla voce di
un' infermiera che l'invitò a seguirla in una delle tante
stanze,
Dentro trovarono alcuni medici, ormai strutturati e qualche
spacializzando di secondo o terzo anno, Bree non riuscì a
distinguerli.
"Salve a tutti, io sono il dottor Hunt, oggi sostiuisco la dottoressa
Bailey, vi presenteremo i
vostri strutturati, e vi assegneremo agli specializzandi del secondo
anno" Hunt cominciò a presentare tutti gli strutturai, per
poi iniziare a dire i nomi dei nuovi specializzandi.
"Kevin Smith, Mia Kenney, Samantha Rooth e Bree Jayce Stevens con la
Wilson" disse per
finire il gruppo. Karev si bloccò per qualche secondo per
poi
avvicinarsi a Owen "Comè l'ultimo cognome che hai
detto?" disse per poi vedere scritto sopra la cartella "Jayce Stevens
Bree", rimase immobile per qualche secondo, quando andò
velocemente da quella ragazza.
La prese per il braccio e la girò vero di lui.
"Sei tu la Stevens vero?" disse guardandola negli occhi,
lei si griò di scatto per poi annuire con la testa
"Sono
io, perchè mi sta cercando?" disse con voce bassa, per poi
pensare che forse cercava sua mamma "Ah forse lei consceva mia mamma,
il nome Isobel Stevens le ricorda qualcosa?" disse, guardando
più profondamente il ragazzo negli occhi "Ha lavorato tanti
anni qui, quando poi ha ritrovato me e mio padre. So' che mi aveva
abbandonato ma non l'ha fatto di proposito, voleva solo regalarmi una
vita migliore, so' anche di non essere la sua unica figlia, so' di
Hannah, io sono nata qualche anno dopo.." Alex le prese le mani e la
fissò ancora "Tu, com'è possibile?" lei
abbassò lo sguardo "Aveva diciotanni e amava le feste
può capitare, mio papà mi ha cresciuta, ma mia
mamma mi ha sempre tenuta in contatto, ho tanti suoi diari e in
più ho conosciuto un altro medico che lavorava qui, penso
che all'epoca fosse uno dei fuoi migliori amici" Alex si
bloccò, cercando lo sguardo di Meredith, per ricevere un po'
di conforto. Una figlia segreta, non ne aveva mai saputo nulla, nemmeno
durante la malattia. Questo non aveva senso nemmeno per lui.
"Immagino che si chiamassa George" disse seccamente per poi
allontanarsi.
Bree rimase immobile ad osservare quella scena, conosceva gli sbagli di
Izzie.
Ma Izzie, la lasciò a suo padre, tenendola comunque
aggiornata sulla sua vita, per poi tornare da lei appena
riuscì a finire la carriera in medicina.
Kevin si avvicinò a Bree "Allora vieni, blondy?" disse
prendendole la mano "Ehi, non chiamarmi così" disse
urlandogli contro, lasciandosi poi trasportare.
Alex, si avvicinò a Meredith accora scioccata da quanto la
ragazza bionda le aveva raccontato "Stai bene, Alex?" disse
Mer "Si, no, non
lo so'. Vedi quella ragazza? Quella bionda, ecco è la figlia
di Izzie» Meredith, osservò quella ragazza per
qualche
minuto, per poi guardare Alex.
"Wow, che cooincidenza bizzarra, mi spiegherai poi com'è
possibile che la figlia di Izzie sia qui?" disse per poi
cominciare a
ridere «E poi è con Jo» Alex la
guardò, per
poi cominciare a ridere anche lui, infondo era la figlia del suo primo
grande amore, non era Izzie in persona, poteva sopportarlo.
Bree andò verso la sala da pranzo, per poi appoggiarsi al
tavolo.
"Non posso farcela, quella è pazza" disse guardando
Kevin negli occhi, Kevin cominciò a ridere "E' solo il
primo giorno, puoi farcela" disse per poi prenderla la
mano "Facciamo così se tutti e quattro sopravviviamo al
primo giorno, stasera andiamo a bere".
"Si accettò volentieri" urlò Samantha Rooth dal
fianco di Bree, che in pochi secondi annuì.
"Dai
Bree, un po' di vita!" disse Sam per poi cominciare a ridere, iniziando
a far riedere tutto il gruppo.
"D'accordo, verrò, se non mi uccide prima" disse sorridendo,
addentando la pasta che aveva di fronte.
"Oggi Bree è giorno fortunato, alzati il dottor Karev vuole che vai
ad aiutarlo nel seguire un paziente, ovviamente starai ancora fuori
dalla sala operatoria, d'accordo? Ora, vai!"disse urlandole
contro, quando la ragazza si alzò velocemente e
andò
verso la camera che le aveva indicato la Wilson.
Entrò dentro, quando vide un bambino di appena 5 anni, vide
il
dottor Karev dietro di lui "Ecco, lei è la dottoressa che
ti starà vicino, si chiama.." interruppe la frase quando
Bree si avvicinò "Bree, sono Bree e tu sei?" disse
sorridendo andandogli al fianco.
"Nicolas, sei carina, assomigli alla protagonista dei cartoni che
guarda mia sorella" Bree sorrise nuovamente, quando Alex le
spiegò quello che doveva fare. Lo fece in poco
più di un
ora, quando Alex tornò a controllarla.
"Grazie mille di questa opportunità dottor Karev" disse Bree.
Il tempo passò velocemente in quella prima giornata, che la
sera arrivò prima del previsto per i nuovi specializzandi.
Bree inziò, così ad appoggiare le sue cose nel
suo armadietto, senza notare
dietro di lei, Kevin. La guardò sorridendo, quando la
ragazza
notandolo rimase per un secondo scioccata "Ah sei tu" disse
per poi tornare a respirare "Siamo soppravvisuti, stasera andiamo
a bere allora? Massimo rimanete a dormire da me tu e Sam, per me non ci
sono problemi, poi domani abbiamo il turno di mattina quindiW
Bree annuì semplicemente per poi tornare a cambiarsi. Kevin
notò che sul suo corpo c'erano dei segni, e aveva dei lividi
ovunque.
"Sei caduta?" disse gaurdandola negli occhi "Oh no
questi me li sono fatti l'altro giorno, sono così imbranata".
Pochi secondi dopo le suonò il telefono prendendolo vide il
nome di Izzie.
"Tesoro, com'è andato il primo giorno?" Bree le
raccontò della sua giornata di come tutto era andato nel
verso giusto, poi decise di allontanarsi per poter parlare meglio al
telefono "Izzie, posso uscire stasera? Pensi che riuscirai a sopportare
papà? Non credo che possa farti del male, dovrebbe aver
preso lo stipendio... Non so' quanto potrò ancora nascondere
questa storia, alcuni ragazzi qui ti conosconon e non riescono a capire
com'è possibile che tu abbia nascosto una figlia per
così tanto" Izzie rispose con voce addolrata "Cara sorella,
hai sofferto fin troppo, dobbiamo fare cambio ora, tranquilla, tieni il
gioco" disse mandandole un bacio.
A Seattle tutto era ricominciato, nuovi segreti, nuovi amori, nuove
avventure stavano per attravarsare quei corridoi, dove tutto era
successo per la prima volta.
Specializzandi nuovi, vita nuova.
Ciao
a tutti, eccomi qui, a pubblicare sempre fan fictio su Grey's anatomy.
Per
questa volta, ho voluto fare una cosa nuova, aggiungere dei nuovi
spacializzandi.
Facendo
tornare in qualche modo la mia amata Izzie.
Fatmei sapere se vi piace, un bacio.
Ah, specifico che avevo già pubblicato una storia simile, ma
ho rivoluzionato la trama!
Ci troviamo nella "nuova stagione "
_Natalie_
|