Lupin III- Lo stesso desiderio

di Fujikofran
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Roma,
7 luglio
 
Lupin, Jigen, Goemon e Fujiko passeggiavano per il parco di Villa Torlonia. Erano stanchi e non ancora pronti a effettuare un nuovo furto. Si sedettero nel bar del parco e presero da bere delle bibite fresche, per fronteggiare il caldo umido che aveva colpito la città da pochi giorni. Jigen scelse un whisky.
 
-Con questo caldo?- osservò Fujiko, meravigliata.
 
-Ma che vuoi?- le disse Jigen, contrariato –Saranno fatti miei quello che bevo!-
 
-Ubriacone!-
 
-Impicciona!-
 
-Smettetela, brontoloni- intervenne Lupin- Siete sempre i soliti, voi due! Ehi, Goemon, ma dove vai?-
 
Il samurai si era alzato dal tavolo, per affrettarsi ad avvicinarsi a un piccolo albero. “Che carino”, disse tra sé e sé.  Poi tornò al tavolo.
 
-Ragazzi, oggi è 7 luglio, il giorno del Tanabata, ve lo siete dimenticati?- disse Goemon.
 
-Sì…Ma che è?- domandò Jigen.
 
-Taci, tu bevi ancora per festeggiare il 4 luglio, americanaccio- affermò Fujiko –Oh, Goemon, che tesoro, non mi dire che hai pensato al Tanabata guardando quell’alberello?-
 
-Ma certo, Goemon non ha dimenticato un giorno bellissimo, come quello del Tanabata- aggiunse Lupin.
 
-Già- proseguì Goemon- oggi è il giorno in cui si chiedono i desideri alle stelle, scritti su dei piccoli fogli di carta e appendendoli agli alberi. Così le stelle potranno leggerli. Quasi ogni anno ne appendo uno, di desiderio-
 
-E si realizzano, questi desideri?- domandò Jigen, scettico.
 
-Io ogni anno chiedo sempre lo stesso e…in un certo senso si avvera!- rispose il giovane.
 
-Io ogni tanto ne ho appeso uno, quando mi ricordavo di questa festa…sto sempre a scappare!- disse Lupin.
 
-Hai mai espresso il desiderio di non farti più acciuffare da Zenigata?- domandò Fujiko.
 
-No…ma mi hai dato una buona dritta, cherie! Facciamo una cosa…eccoli qui, li ho trovati: prendete questi foglietti, scrivete i vostri desideri e infilateli nei rametti più nascosti di quell’alberello. Però dobbiamo rispettare una regola: i fogli devono essere chiusi. Le stelle, se non saranno pigre, li apriranno… ahaahahaha!-
 
Così fecero. Poi, dopo aver pagato il conto, si incamminarono verso l’uscita del parco.
 
-Oh, no!- disse Fujiko e gli altri la guardarono incuriositi –Aspettatemi all’ingresso, devo andare in bagno…-
 
-E te ne ricordi ora?- disse Jigen.
 
-Cose di donne…non impicciarti!-
 
Così i tre uomini aspettarono Fujiko all’entrata del parco e fumarono una sigaretta (Goemon compreso, che fumava molto di rado). Fujiko non si recò in bagno, ma corse a leggere i bigliettini: era troppo curiosa.
 
“Voglio conquistare Fujiko, una volta per tutte” recitava il biglietto di Lupin.
 
“Vorrei Fujiko…anche se litighiamo sempre” era quello di Jigen
 
“Fujiko…sii mia per tutta la vita” era quello di Goemon.
 
 
“Beh” pensò Fujiko tra sé e sé “Abbiamo tutti espresso lo stesso desiderio”.
 
 
“Vorrei restare con Lupin, Jigen e Goemon…per sempre”
 
Questo era il biglietto di Fujiko.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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