[
Fanfiction partecipante al contest “
Love takes Courage” indetto da
EleCorti
sul forum di Efp ]
Lipstick
Sora
osservava con attenzione il ripiano dinnanzi a sé , ricolmo
di
rossetti di varie tonalità e genere. Cercava il colore
perfetto per le sue
morbide labbra, in modo da dare alla sua figura un aspetto
più maturo e
femminile; il lucidalabbra – pensava - fosse per le ragazzine.
«
Che ne dici di questo? » le chiese Mimi pimpante, mostrandole un rossetto
dalla tonalità
marroncino scuro. Sora alla vista di ciò,
increspò le labbra in una smorfia
disgustata
«
Troppo scuro » asserì categorica «
Mi farebbe sembrare una di quelle…hai capito,
insomma» aggiunse sottovoce,
attorcigliandosi una ciocca di capelli, lievemente imbarazzata. Mimi
sgranò gli
occhi attonita.
« Cosa devono sentire le mie
orecchie!» esclamò Mimi con tono melodrammatico,
scrollando la testa esasperata
da quello che aveva appena detto l’amica
«Questo colore in America è di grande
tendenza!
Lo usano tutti! »
l’informò incrociando le braccia al petto sempre
più demoralizzata
«
Vabbè, vediamo di trovarne uno adatto a te »
aggiunse repentinamente allegra , rovistando tra i vari scaffali ,
cercandole il
rossetto adatto mentre
la rossa la fissava tra il perplesso e il divertito,
facendo anche lei
la medesima cosa.
«
Sora - san » la chiamò ad un certo punto Mimi, il
tono serio, puntando le
sue iridi miele su quelli cangianti magenta di
Sora che inarcava
leggermente le
sopracciglia stranita
«
C’è una ragione precisa per questo
improvviso interesse alla moda e ai rossetti ? Non te ne è
mai importato nulla»
osservò la castana arguta, guardando l’amica con
uno fare indagatore mentre
la rossa deglutiva stupita .
«No,
è che sto crescendo e vorrei semplicemente esser
più femminile, tutto
qua » si giustificò la ramata sorridendole
nervosamente e iniziando a
giocherellare con una ciocca dei capelli. Mimi aggrottò la
fronte scettica quando
un
ghigno malizioso d’improvviso
comparve nel suo volto.
«
Ho capito! » affermò ad un certo punto la castana
raggiante, battendosi
la mano in fronte « È per Taichi-san,
giusto?» constatò
facendo il gomito furba, mentre il volto di
Sora assumeva varie tonalità di rosso.
«
Cosa?! » sobbalzò, arrossendo vistosamente
« T-ti sbagl-ii!» balbettò
agitata, distogliendo il suo sguardo da quello dell’amica che
se la rideva
avendo colto nel segno « Io e Taichi siamo solo
amici!» si difese alzando un
po’ il tono della voce, facendo
voltare
alcune che persone che erano li vicino e sprofondando per
l’imbarazzo.
«Si
certo e Koushiro odia i pc!» sbuffò
Mimi sarcastica, scuotendo i lunghi capelli castani tra le
piccole
spalle« Ti aiuterò a trovare quello
perfetto!» dichiarò pimpante, trascinandola
per tutto il negozio, ignorando le lamentele di Sora.
Non
sapeva quando e come era arrivata a quel punto, o forse in parte lo
sapeva, ma il suo orgoglio le impediva di accettarlo, eppure non poteva
fare a
meno di pensarci; fino a quel punto non aveva mai pensato al ragazzo in
quel
senso, anzi, il solo pensiero le metteva soggezione misto a
disgusto?No,
disgusto mai, ma le faceva impressione, insomma era Taichi, un fratello
mai
avuto. Eppure da un tempo a questa parte aveva iniziato a vedere
l’amico sotto
una luce diversa. Notò dei piccoli particolari a cui prima
non aveva fatto
caso. Da quando le mani del ragazzo era divenute più grande
delle sue?Da quando
era diventato più alto di lei, togliendo la folta
capigliatura selvaggia, da
quando la sua voce era profonda
e dannatamente sexy? Da quando il
solo tocco del
ragazzo nell’abbracciarla,
toccarla le faceva sentire
delle sensazioni e dei brividi mai provati prima? Da quando lei
arrossiva e si
imbarazzava alla sola sua vista? Sora si poneva tutte queste domande e
la
risposta le arrivava prepotentemente sempre in una sola che rifiutava
di
accettare. No, non poteva, non poteva accettare che Taichi le piaceva,
che si
era, come un cliché
qualunque- lei li
odiava-innamorata del suo migliore amico. Un sospiro amareggiato
uscì dalla sua
bocca.
«
Sora-san, Sora –san! » proruppe la voce trillante
di Mimi all’improvviso
distraendola dai suoi pensieri.
«
Ho trovato quello perfetto per te!»
le annunciò tutta pimpante, indicando il
rossetto che aveva tra le mani
di una tonalità vermiglia, quello che Mimi chiamava rosso
fragola o meglio, color
dell’amore, proprio adatto per la
digiprescelta dell’amore.
Sora si
avvicinò titubante all’amica
,
prendendo tra le
mani il rossetto che le
aveva dato Mimi, aprendo il tappetto per veder al meglio la
tonalità: era
veramente bella, l’odore che emanava era buono, sembrava
quasi un misto
tra vaniglia e fragola, un odore
che a lei non
dispiaceva; era davvero perfetto. Sora sorrise felice nell’
osservarlo prima di
ringraziare Mimi intenta a piazzarlo sulle labbra della rossa.
«
Vedrai, ti porterà solo cose belle » le disse la
castana facendole l’occhiolino,
mentre Sora inarcava lievemente il sopracciglio tra il perplesso e il
divertito.
***
Dei
piccoli raggi di sole colpivano in pieno viso Taichi, sdraiato sul
campetto da calcio, stanco e sudato per gli allenamenti che si godeva
quel
piccolo venticello che lo rinfrescava dal caldo asfissiante,
scompigliandone i
folti capelli castani. Un lungo respiro uscì dalla sua
bocca, prima di voltarsi
verso Koushiro, seduto accanto a lui, armeggiare come sempre con il suo
solito
laptop.
«
Kou, mi passeresti la bottiglietta d’acqua? » gli
chiese inumidendosi le
labbra per la secchezza, asciugandosi
con il palmo della mano la fronte intrisa di sudore.
«
Certo » annuì il rosso che gliela porse
prendendola d’accanto a sé, senza
distogliere lo sguardo dal laptop. Taichi si drizzò dalla
sua posizione,
portandosi la bottiglietta d’acqua alla bocca quando qualcosa
catturò la sua
attenzione: due figure femminili che avanzavano verso la sua direzione.
Aguzzò
leggermente la vista per capire chi fossero e un largo sorriso
spuntò non
appena capì chi fossero: erano Sora e Mimi con delle buste a
mano che
chiacchieravano e ridevano allegramente.
«
Ohi! » urlò sventolando
un braccio
per salutarle, cercando di attirare la loro attenzione riuscendoci
poiché le
due ragazze si voltarono verso di lui e si avviarono in direzione del
ragazzo.
Sora trasalì alla vista dell’amico; il cuore
improvvisamente , come era solito
negli ultimi tempi in presenza di Taichi, iniziò
a batterle freneticamente, le gambe a
tremare e la salivazione azzerarsi.
“Sora
respira,
calma, è solo Taichi”
si diceva nella sua testa “Solo
Taichi”. Trasse un respiro profondo e
sfoderò un grande
sorriso, cercando di placare la sua agitazione.
«
Come mai da queste parti? » domandò Taichi
curioso, chiudendo la
bottiglietta d’acqua che aveva tra le mani.
«
Shopping! » rispose prontamente Mimi vispa « E
poiché a breve partirò, ho
voluto passar un po’ di tempo con Sora-san !»
aggiunse allegra, abbracciando
con vigore l’amica che arrossì, poi, il suo sguardo puntò in
direzione di Koushiro, il quale dopo
averle salutate con un cenno della testa, si era seduto trafficando
nuovamente
con il suo laptop, ignorando, come sempre, le chiacchiere degli amici.
Una
piccola vena pulsò nella fronte della ragazza.
«
È questo il modo di salutare?»
l’ammonì severa, togliendogli
il laptop
dalle mani del rosso che si lagnava sorpreso.
«
Io veramente ho salutato!» si difese Koushiro, cercando di
riprendersi il
portatile, dimenandosi
di qua e di
là inutilmente
dato che Mimi, poco più
alta di lui, lo elevava sempre più alto. Taichi e Sora
osservavano la scena con
un sorriso svagato dipinto in volto, dato che quelle scene si
ripetevano
quotidianamente.
«
Ah! Mi sono appena ricordata di avere un impegno! »
esclamò tutto ad un
tratto Mimi fermandosi di colpo, strizzando l’occhio a Sora
maliziosa e facendo
sbattere il rosso dietro la sua schiena. « Koushiro
–kun, non c’è l’hai anche
tu?» aggiunse con un strano
sorrisetto, facendo
l’occhiolino a Koushiro che corrucciava
la fronte incerto
«
No, in realtà io…» ma non
finì la frase che Mimi lo fulminò con gli occhi
«Sì, che lo hai!» gli disse a denti
stretti la ragazza trascinandolo con sé,
lasciando Sora e Taichi da soli con la rossa che malediva
l’amica per averle creato
quell’imbarazzante situazione.
«
Se aspetti che sistemi il borsone, torniamo a casa insieme,
ok?» gli propose
Taichi un sorriso raggiante- dannatamente
sensuale- stampato in volto
«
Ok » rispose Sora
iniziando a
giocherellare con la collanina che aveva appesa al collo, cercando di
non far
trapelare la sua agitazione al ragazzo che era andato a prendersi il
borsone
ancora a terra. Sospirò, osservando il sole che stava per
tramontare; una
sensazione di tranquillità la pervase, poi, i suoi occhi
guizzarono in
direzione dell’amico il quale era piegato a sistemare le cose
nel borsone e un
altro dettaglio- un'altra parte del corpo
- catturò la sua attenzione: da quando le spalle
dell’amico sembravano così
grandi, protettive e attraenti? No, Taichi aveva delle normalissime
spalle, sì
decisamente, spalle normali. Si ripeteva nella sua testa continuamente.
Scrollò
la testa rossa, cercando di togliersi dalle mente quei pensieri
così “ stupidi
e molesti” per lei quando l’amico le disse che
aveva già finito e potevano già
incamminarsi.
Camminavano
fianco a fianco, Taichi parlava animatamente della giornata, dei
vari scherzi con i compagni e delle varie partite che avrebbero dovuto
disputare, mentre lei lo ascoltava in silenzio ridendo divertita. Non
era la
prima volta che si incamminavano insieme , ma per Sora , stranamente,
era come
fosse la prima volta; da fuori potevano sembrare una coppietta e, a
pensar
questo, Sora arrossì. Che diavolo di pensieri si stava
facendo?
“Piantala,
Sora”
si diceva nella
testa scocciata, scuotendo la testa quando Taichi richiamò
la sua attenzione.
«
Mn?» si voltò la ragazza verso di lui «
Che c’è? » gli domandò,
curvando
leggermente un sopraciglio confusa. Taichi, senza proferire parola, si
piazzò
davanti a lei con uno sguardo indecifrabile che fece agitare non poco
Sora la
quale iniziava a torturarsi i capelli nervosamente.
«
Sei diversa dal solito » dichiarò serio ,
squadrandola dalla testa ai
piedi facendo agitare ancor
di più la
rossa. Sora fece un
respiro profondo, si
guardò intorno, cercando di non far capire la sua ansia e
trovando un modo per
spezzare quel silenzio imbarazzante che si era creato
tra loro.
«
Ah!» disse la ragazza, la voce tremolante, sbattendosi una
mano in testa
«È per il vestito, vero?»
ridacchiò nervosamente, indicando il vestitino giallo
a fiori, abbassando lievemente la
gonna
che si alzava ai suoi piccoli movimenti .
Il ragazzo scosse la zazzera castana in segno di dissenso,
poi, con una mano
appoggiata al mento e la
testa inclinata da un lato, le si avvicinò
pericolosamente vicino al suo viso, facendola arrossire più
del solito e
provocandole l’ennesimo sussulto. Sora deglutì, le
gambe iniziavano a
oscillare, il cuore a palpitare più incessante che mai e la
testa a girare; dei
brividi caldi la colsero improvvisamente quando l’amico con
l’indice le sollevò
il mento, osservando accuratamente e con sguardo profondo le labbra
dell’amica.
D’istinto Sora se le inumidì per poi mordicchiarsi
labbro inferiore
così forte tanto da sentir il
sapore rugginoso del sangue nella sua bocca. Cosa aveva intenzione di
fare?
Forse anche lui...no, non poteva essere, però
perché le stava fissando
intensamente le labbra?Magari quella rivista che aveva letto a casa di
Mimi sul
fatto che se un ragazzo ti guardava fisso
le labbra voleva dire che desiderava
baciarti , era vera. O forse…
Tante
domande frullavano in quel momento
nella testa di Sora, ma nessuna risposta sensata le arrivò
finché qualcuno
gliela diede, in maniera schietta, diretta, concisa e distruttiva.
«Mi
chiedevo cos’è questa robaccia che hai nelle
labbra!» le disse Taichi
con il suo solito tatto, osservando
con
aria semidisgustata le
labbra tinte di
rossetto, rompendo quella magia- sempre secondo lei- che si era venuta
a creare
« Cos’è? Devi fare la parte da clown da
qualche parte?» la canzonò sfoggiando
una risata divertita, incrociando le braccia dietro la nuca. Sora
sbiancò, il
suo cuore mancò di un battito; quelle parole cose semplici e
crude allo stesso
tempo le trafissero il cuore in maniera devastante. Doveva aspettarselo
alla
fine, non era possibile che Taichi potesse baciarla o che provasse
qualcosa nei suoi
confronti, era stata
un’illusa, una cretina a credere tutto ciò. Un
sorriso amaro si delineò nel suo
viso. Fece un lungo
respiro, cercando di
reprimere le piccole stille salate che le stavano per solcare il viso,
prima di
guardare con cipiglio incavolato
Taichi, il quale
continuava a prenderla in
giro.
«
Sei uno stupido, Taichi! » gli urlò con tutta la
rabbia addosso « Ti
odio!» ruggì indiavolata più che mai,
fuggendo via piangendo, lasciando il
ragazzo con uno sguardo tra il perplesso e l’amareggiato allo
stesso tempo, non
capendo davvero cosa avesse fatto per aver generato una forte reazione
alla sua
migliore amica. Sospirò. Osservò pensieroso il
cielo che iniziava a scurirsi e con
le mani nella tasca dei pantaloncini, si
avviò verso casa da solo con un forte dolore al petto.
Sora
rannicchiata nel suo letto, osservava con sguardo irritato il rossetto
che aveva tra le mani; il rossetto della iella, così l’aveva chiamato.
“Ti porterà solo cose belle”
le
risuonavano prepotentemente nella
mente
le parole di Mimi. Sbuffò indispettita.
“Fanculo,
Mimi e le sue idiozie” borbottò tra sé
, drizzandosi a
sedere quando piccole stille
salate iniziarono a sgorgare nel suo viso. Ripensò a
ciò che era accaduto con
Taichi pochi momenti prima e un
bruciore
al petto la colpì; era stata una stupida, una vera stupida,
ma lui aveva
calpestato- così diretto e spietato- quel minimo di fiducia
che aveva acquisito
da poco della sua femminilità, ma d’altronde
così si poteva aspettare da Taichi?E
dire che poi la colpa non era nemmeno del tutto sua. Un nodo di stizza
la
pervase; assottigliò lievemente
gli
occhi rossi e gonfi dal pianto, asciugandoseli con i palmi delle mani
«
Baka, baka, baka! »inveì
contro
l’amico adirata, lanciando con veemenza il cuscino che si
trovava accanto a sé
facendolo cadere rovinosamente a terra. Si alzò dal letto,
riprende dolo e con
sguardo fiero si disse che quella era la prima e l’ultima
volta che avrebbe
pianto così tanto per un ragazzo, per
lui,
ne andava del suo orgoglio femminile. Con quei pensieri nella testa
stanca, si
lasciò andare tra le braccia di Morfeo.
***
Il
giorno dopo a scuola per tutto il tempo Sora ignorò
bellamente Taichi,
il quale cercava in tutti modi di voler chiarire con lei, non capendo
davvero
cosa le avesse fatto. Inutili furono i tentativi del castano; ogni
qualvolta
che cercava di richiamare la sua attenzione si beccava o
un’occhiata torva, o
un dei piccoli schiaffetti violenti nella schiena, nella sua
dannatissima
sensuale schiena. Un
sospiro sconfortato
uscì dalla bocca del castano, seduto nella panchina del
campo di calcio della
scuola . Le aveva provate tutte con Sora, andando anche sotto il suo
orgoglio
maschile, ma a nulla erano servite; l’amica quando ci si
metteva era veramente
cocciuta. Che diavolo le aveva fatto poi di così grave? Si
grattò la folta
chioma castana pensieroso, cercando di analizzare tutti i motivi
possibili che
avessero spinto Sora a reagire così quando
l’illuminazione lo colse
all’improvviso e di scatto si alzò dalla panchina, andando e a cercar
l’amica . Stavolta di
sicuro non sarebbe scappata o non l’avrebbe ignorato
più. Osservò
attentamente ogni parte della scuola
quando la vide uscire dal campetto di tennis, chiacchierare allegramente e amabilmente con le sue
compagne di
squadra. Raggiunse
la ragazza, impiantandosi
davanti a lei con
fare deciso. Non
appena lo vide Sora roteò gli occhi al
cielo ampiamente infastidita, passandogli davanti, ma Taichi le
bloccò un
braccio, fermandola
«
Possiamo parlare? » domandò serio « Da
soli, cortesemente » aggiunse con
voce roca, fissando le compagne della rossa,
che capendo la situazione andarono via, salutandoli. Sora
sbuffò
infastidita.
«
Che vuoi?» ringhiò acida, incrociando le braccia
al petto e osservandolo
truce.
«
Ecco…io »iniziò a parlare, grattandosi
la nuca imbarazzato « Non avevo
idea di quello che avevo fatto per farti arrabbiare così
tanto… » continuò,
prendendo le mani della ragazza portandoseli al cuore, provocando in lei un
brivido caldo a quel sol tocco,
così semplice e normale.
«
Ci ho pensato…ed è per questo che ti chiedo
scusa, Sora.» concluse
sorridendole dolcemente e fissandola intensamente negli occhi magenta.
Sora
boccheggiò per dire qualcosa, ma in quel momento le parole
non le uscirono
dalla bocca; in quell’istante sentiva solamente il cuore
pulsare fortemente
così come il corpo bruciare fervidamente. Un brivido funesto
la colpì
nuovamente quando Taichi si accostò pericolosamente al suo
volto, ormai
scarlatto, accarezzando con una grande mano la sua gota rosa, prima di
contornare
con il pollice le sue
labbra rosee e
morbide.« Sai, io preferisco così le tue labbra
» le soffiò proprio sulla bocca
invitante e un altro brivido funesto la colpì per tutto il
corpo. I loro nasi
erano così vicini tanto da sentir
i loro respiri che si facevano sempre più affannosi e poi un gesto
così inaspettato, non previsto, semplice e
intenso, fresco e genuino,
sensuale e dolce, ridusse
la distanza
dei loro visi.
Forse,
dopotutto, le parole che le aveva detto Mimi erano veritiere, ma per
un bel po’ Sora decise di accantonare i rossetti ’,
si sarebbe data ai
lucidalabbra, forse…
ANGOLO
AUTRICE
Yatta!
C’è l’ho fatta, dopo mille peripezie a
finirla, ovviamente
all’ultimo momento, infatti la parte finale non mi
è piaciuta come l’ho
scritta, sarà la fretta, il caldo, gli esami che incombono
su di me, i nipotini
da rincorrere allegramente ed ecco il risultato. Avevo
un’altra idea nella mia
testa di come dovesse andare, ma poi scrivendo mi è venuto
ciò.
Partecipo
ovviamente ad un contest di una coppia che non tanto mi piace,
come ben sapete, ma alla fine era una sfida per me e a me le sfide
piacciono :D.
Spero
di aver mantenuto abbastanza IC i due personaggi, ma non so fino a
che punto, ma ahimè staremo a vedere, detto ciò
vi saluto che devo uscire, oggi
sono di fretta, in
bocca al lupo a tutti
i partecipanti di questo contest!:D
Per
eventuali errori fatemelo sapere, l’ho riletta più
volte e ovviamente
ci saranno lo stesso errori, fatemi saper se vi è piaciuta o
no, ora scappo
davvero!Un bacio
Ja-Ne!
PS:
finalmente l’ho modificata, scusate per
l’inconveniente , ma davvero
ieri il pc mi faceva gli scherzetti peggio del Portogallo stasera
contro la
Francia XD!Baci.
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