Oz è sulla veranda, chiacchierando tranquillamente di qualcosa con Alice.
Il cielo si sta rischiarando, il tenue rossore dell’alba ormai ha sostituito il nero di quella notte oscura.
Gil lo osserva poggiato alla porta-finestra, la figura minuta leggermente illuminata dai primi raggi di sole.
Anni prima, ha detto ad Oz che ad unirli sono le loro ombre, ma non l’ha mai pensato davvero. Sono state le parole di un bambino debole, spaventato dall’oscurità del suo passato, da quella che avrebbe potuto celarsi dentro di lui.
Non c’è niente di più spaventoso delle cose che non sai.
Ma non c’è nulla nel suo passato, quindi, immagina, non c’è neanche nulla di cui avere paura.
Non sono mai state le loro ombre ad unirli, ma la luce che entrambi hanno sempre donato all’altro.
Non è stato essere a conoscenza del cupo dolore di Oz a legarlo a lui, ma il calore della sua mano nella propria, ogni volta che lo ha salvato da se stesso.
Oz ha ragione, è davvero un idiota.
Ma non ha alcuna importanza: ora, finalmente, Gil è libero di restare accanto al suo sole senza aver più paura di poterlo gettare nelle tenebre.
Ed è la sensazione più bella del mondo.

N/A - Note dell'Autrice: Eccomi approdata in un nuovo fandom. Ciao a tutti. :D Ho da poco finito di leggere Pandora Hearts e mi sono innamorata di questi due e ho voluto scriverci qualcosa su (scusate tanto).
Spero di non aver fatto molti danni e che questa piccolina vi sia piaciuta almeno un pochino. Ringrazio tutti quelli che si sono fermati a leggere e a chi sarà così buono da lasciarmi un commento.
Alla prossima.

Vostra,