La libreria

di Ragazza_Ohana
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Decisero di entrare nella libreria, le piaceva da morire l’odore dei libri nuovi, non ancora letti da qualcuno. Ogni libro era per lei una vita da vivere e da scoprire, entrava ogni volta in un mondo diverso. Mentre lei rimaneva incantata dal fascino di tutte quelle pagine stampate, lui non vedeva l’ora di uscire. Sentiva caldo, nelle librerie mettevano il riscaldamento al massimo; come se un libro di quelli potesse prendere freddo! Non era il tipo da libri, non lo era mai stato. Si tolse il cappotto, era un forno lì dentro e iniziò ad agitarsi. Lei notò il suo turbamento e si avvicinò dicendogli:” Hei, tutto bene?” lui con un po’ di esitazione rispose:” Credo di star sciogliendo, fa caldo qui e poi le librerie non mi sono mai piaciute”. Lei guardandolo con tenerezza gli disse:” Se vuoi possiamo uscire, tanto non ho soldi con me, non posso comprare nessun libro era solo per vedere cosa c’era di interessante”. Lui la provocò:” I libri non sono interessanti, non c’è niente di interessante qui!”. Lei a tono rispose:” Fermo, vieni con me, ora facciamo un “gioco” e ti faccio vedere come solo leggendo i titoli, i libri diventano interessanti. “Gli prese la mano e lo portò al piano di sotto. Lei riprese:” Ora parleremo attraverso i titoli dei libri, se hai qualcosa da dirmi e non riesci a dirla ora è il momento di farlo". “Gli lasciò la mano e si avvicinò ad uno scaffale, si alzò sulle punte dei piedi per prendere un libro sul ripiano più alto e poi mostrargli il titolo “Con te ho imparato a volare”. Lui sorrise: “Dai fai la persona seria” e lei rispose: “Sono seria ora tocca a te!”. Iniziò a girare per la libreria, guardando con attenzione tutti i libri, in cerca del titolo adatto. Si sentiva un po’ come un esploratore alla ricerca di qualche antico manoscritto. Poi lo vide, lo prese e lo mostrò a lei impaziente di scoprire cosa avesse scelto “la ragazza di carta”. Lei perplessa disse: “Come mai?”  “Mi sono ricordato che sei molto brava con gli origami”. Lei sorrise, aveva già pronto un altro libro e lo mostrò:” Parlami di te”. Lui lesse il titolo e iniziò a camminare per il corridoio, una specie di fuga ma davanti a sé solo libri. Poi la vide… “Perché’ non vuoi parlarmi? Perché’ ti è difficile parlare dei tuoi sentimenti? Ti chiudi in te stesso, perché?” Lui spostando lo sguardo a destra prese un libro e le mostrò il titolo “Il rifugio” e poi disse: “Chiudermi in me stesso è un rifugio dal mondo esterno”. Lei senza prendere alcun libro chiese:” Perché’? Perché’ questo rifugio?”. Camminando verso altri scaffali, lui prese un altro libro, un altro titolo” La scelta” e disse:” È una scelta, ho paura!”. Si bloccò e ne prese un altro “Il meglio di me “e riprese a parlare: “Ma con te è diverso, tu tiri fuori il meglio di me, mi sento a mio agio con te”. Lei senza dire niente ne cacciò uno da dietro la schiena “Avrò cura di te “e disse:” Non preoccuparti…”. Lui sorridendo le mostrò l’ultimo libro “Ti aspettavo”. Lei ricambiò il sorriso, uno dei più belli che lui avesse mai visto. La gente tutt’intorno li osservava, presa dal loro gioco, sì il loro, infatti apparteneva alla loro singola intimità fatta di attimi e parole eterne.




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