Hate

di Lily_nee
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Prologo

"Per tutto quel che è successo, per tutto ciò che ho fatto, per le sofferenze che hai patito: ti chiedo scusa.
 
Sin dall'inizio sognavo semplicemente la tua felicità, null'altro importava.
 
Inseguendo questo desiderio, ho perso di vista la realtà, ho perso di vista ciò che realmente aveva valore.
 
Ogni istante mi pento della mia decisione, la tua morte sarebbe ugualmente sopraggiunta è vero, e forse anche prima, ma avresti sofferto meno.
 
Riuscii a farti passare la linea appena un istante prima che la terra si aprisse sotto le mie gambe e precipitassi.
Sprofondavo verso l'ignoto e non sapevo dove mi trovassi, ma tu eri in salvo e ciò sarebbe dovuto bastarmi.
 
Eppure, lentamente, la rabbia si insinuò nel mio cuore: avevo affrontato ostacoli insormontabili per raggiungerti, e per cosa? O meglio, per chi?
 
Esattamente.
 
Non riuscivo ad accettare che per colpa sua, io non potessi più stare accanto alla persona che mi era più cara al mondo, era un pensiero più forte della mia volontà.
 
La tua salvezza non mi bastò più e feci l'errore più grande della mia vita: usai una parte dei miei poteri e riemersi da quel baratro.
I ricordi di quanto vidi dinnanzi a me sono molto confusi; distinsi vividamente un'unica cosa: tu, di nuovo in trappola.
 
Nonostante l'accordo, nonostante avessi rispettato i patti, tu eri di nuovo nelle loro mani, e la rabbia prese il sopravvento. Cercai di dirigermi verso di te che ti dibattevi dalla loro presa, scagliavo attacchi in preda alla peggiore delle furie, quella che nasce dall'impotenza.

Nella mia mente solo due pensieri: salvarti e vendicarmi.
 
Poi apparve dal nulla un lampo accecante e non vidi più nulla; delle grida in lontananza, probabilmente tue, e non sentii più nulla.
Cosa fosse accaduto in quel momento, lo capii solo più tardi.
 
Sognai quella volta, sognai una voce che mi riempiva la testa di frasi che inizialmente non comprendevo.

Quella voce imperiosa dalla quale non potevo fuggire, come ebbi modo di capire, era la sua: mi stava cancellando la memoria 
per assoggettarmi al suo volere.

Non bastava tutto quello che mi aveva 
tolto, non bastava avermi privato di te fisicamente, adesso voleva strapparti anche dai miei ricordi.
 
Per cosa? Per avere a sua completa disposizione i miei poteri e i tuoi sogni.
 
Non potevo nulla, e mi lasciai andare, abbandonandomi completamente alla mia disperazione.

A partire da quando mi svegliai, sai già come sono andate le cose.

 
Ancora una volta ti chiedo perdono per tutto: per aver cercato di salvarti fino all'ultimo, per il mio egoismo, per la mia rabbia, per la mia sete di vendetta, per le mie ultime terribili azioni.
 
Sappi un'unica cosa: il mio affetto nei tuoi confronti non ha mai vacillato, nonostante i miei sentimenti e i miei desideri nel corso del tempo si siano volti verso gli oscuri meandri della vendetta e dell'odio."
 
 
Questa lettera venne trovata, inspiegabilmente intatta, tredici anni dopo gli avvenimenti che portarono alla Grande Battaglia e alla morte di innumerevoli e valorosi combattenti.




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