Il
tempo cura le ferite?
(di
Hanna
McHonnor)
"Desideravo
solo la luna!" Sara si passò una mano tra i capelli e
abbassò lo sguardo a terra. A cosa serviva guardare in alto se
la luna non era presente?
"Non
essere negativa, sorellina. Vedrai che spunterà fuori".
"Me
lo prometti, Mia?" Chiese la minore piena di speranza, ora con
gli occhi sognanti nuovamente rivolti al cielo.
"Certo.
Anche se non sono meteorologa, prevedo che spunteranno luna e sabbia"
Dicendo
questo, Mia si chinò veloce e, presa della sabbia, la gettò
addosso alla sorella.
"Adesso
dovrò buttarmi in acqua per togliermela di dosso!"
"Ops".
Le
due sorelle scoppiarono a ridere e dopo uno sguardo complice si
gettarono in acqua. Con i vestiti inzuppati, le scarpe appesantite e
risate nell'aria, lasciarono che il cullare delle onde le riportasse
ai ricordi del giorno prima.
***
*** *** ***
Il
sole, ancora alto nel cielo, non era certo di aiuto a chi stava
montando il palco.
"Entro
sera mi sarò sciolto" Francesco si asciugò il
sudore dalla fronte e lanciò uno sguardo complice alla sua
ragazza.
"Mia,
ti prego. Acqua!"
"Ma
certo, mio dolce beduino" Mia gli lanciò una bottiglia di
plastica e lui la prese al volo.
"Grazie."
"Credi
che si arrabbierà?"
"Ogni
tanto serve una scossa. E noi siamo la sua scossa" Francesco
riprese a montare il palco e a controllare che ogni cosa fosse al suo
posto.
"E
se non ci parlasse mai più?"
"Non
mi pare che ora lo stia facendo, no?"
Mia
si sedette sul pezzo di palco già pronto. Le spalle abbassate
e la testa china. Due braccia la cinsero da dietro.
"Vedrai
che andrà tutto bene e se non fosse così, noi avremo
almeno provato ad aggiustare le cose. Facendo il possibile."
"Hai
ragione!" Mia si voltò e sorprese Francesco con un bacio
dolce quanto inaspettato.
"Ehi,
ma qui si lavora o si limona?"
"Lasciali
stare, scemo!"
Ed
ecco arrivare i due che avrebbero aiutato Mia e Francesco nel loro
folle piano: Sara e Stefano. Tutti e quattro si misero al lavoro e
portarono quella follia un po' più vicino alla realtà.
3
h Dopo.
Francesco
e Mia erano entrati all'aeroporto, mentre Sara e Stefano erano
rimasti fuori ad aspettarli. Passò diverso tempo fino a che,
finalmente, li videro uscire. Sara fu la prima ad accorgersi che
erano soli. Si strinse forte a Stefano e lasciò che le lacrime
le rigassero le guance. Perché doveva essere così
difficile? E sbagliato? Quanti anni erano passati? Solo cinque...
Possibile fosse tutto irrecuperabile?
1
h Dopo.
"E
che cazzo!" Esplose Stefano. "Non possiamo farci ridurre
così!" Diede un calcio alla lattina di birra che aveva
diviso con Sara.
"Credo
di voler andare a casa. Mia?" Sara chiese rivolta alla sorella.
"Mi
associo"
I
quattro ragazzi si alzarono dal palco. Era finito, riempiva la metà
del parco dietro casa delle ragazze ed era stato messo lì per
un evento importante. Ma l'ospite a sorpresa li aveva traditi. Forse
tutto doveva finire così...
Un
gracchiare li fece voltare di scatto. Un solo passo ancora e
avrebbero svoltato l'angolo lasciandosi il palco alle spalle, ma quel
gracchiare… ignorare... o voltarsi.
Fu
Sara la prima a voltarsi. Un sorriso le si allargò in pieno
viso quando lo vide in mezzo al palco con il microfono in mano e lo
sguardo fisso su loro.
“È
Samuele!"
Bastò
quel nome a far voltare gli altri tre. Dei sorrisi, proprio come
quello di Sara, si allargarono sulle loro labbra. Ognuno aveva
qualcosa da dire, ma nessuno si azzardò a rompere quel
silenzio. Solo il microfono continuava a gracchiare.
"Io..."
Fu Samuele a rompere l'oblio che si era creato in quel parco.
"Dillo
cantando" Mia sperava di essergli stata di aiuto e di
incoraggiamento.
Senza
staccare mai gli occhi da loro, Samuele iniziò a cantare e a
scatenarsi sul palco. Era così bello vedere come alcune cose,
anche dopo diversi anni, non cambiavano mai.
***
*** *** ***
"Sai,
ormai non credevo sarebbe venuto. Avevo perso le speranze. Sono
passati cinque anni da quando vedemmo Samu partire dall'aeroporto per
l'Inghilterra. Ogni volta che tornava a casa non ci chiamava e noi
non osavamo farlo. Qualcosa si era per sempre rotto..."
Le
onde cullavano le due sorelle e i loro pensieri.
"Quando
ho sentito la sua voce e l'ho visto scatenarsi sul palco, ho capito
che Samu era tornato"
“Sara,
non correre troppo" Mia le accarezzò la testa. Nonostante
avessero entrambe cinque anni in più, per lei rimaneva sempre
la sua sorellina. "Ieri è venuto alla rimpatriata che
avevamo organizzato. È vero. Poi abbiamo parlato fino alle ore
piccole. E ti do ragione, anche io ho l'impressione che le cose
possano aggiustarsi. Ma ho paura di rimanere delusa. Che tu rimanga
delusa"
"Non
sono più la ragazzina sprovveduta e insicura di allora"
Sara, punta nel vivo, schizzò la sorella.
"Lo
so. Lo so. Sai che non intendevo questo!"
"Faremo
un passo alla volta e proveremo a ricostruire la nostra amicizia".
Le
due sorelle uscirono dall'acqua e si ritrovarono a benedire le
temperature ancora alte dell'estate.
"Credi
che lo rivedremo prima che parta per il suo tour? Dopotutto ora è
famoso"
Mia
non ebbe il tempo di rispondere che Sara le saltò al collo.
"Sei
la migliore" quasi le urlò all'orecchio mentre rideva
come impazzita.
"Ma
che ti prende?"
"La
tua promessa" detto questo schizzò via.
Mia
si voltò e alzò lo sguardo al cielo: la luna era lì,
al suo solito posto. Illuminava la sabbia ricoperta delle loro
impronte e l'acqua dei loro ricordi.
***
*** *** ***
Samuele,
in uno dei tanti ristoranti nell’aeroporto della sua città,
era in attesa di qualcuno. Il cuore in gola e le mani sudate.
Finalmente scorse la figura di chi stava aspettando.
"Anthony"
si alzò e gli andò incontro. "Ho l'aereo tra poco.
Tieni queste quattro buste e dalle a chi sai tu!"
"Mi
hai preso per il tuo postino?"
"Sei
il mio talent scout, no? Hai detto che mi avresti aiutato e lo hai
fatto, ma senza loro non sarebbe lo stesso"
Anthony
lo abbracciò e gli sorrise.
"Va’
a prendere quell'aereo. Ci penso io" sventolando le quattro
buste si allontanò lasciando Samuele con il cuore più
leggero.
***
*** *** ***
Mia,
Sara, Francesco e Stefano erano seduti sullo stesso palco su cui
Samuele si era esibito solo qualche giorno prima. Aprirono le buste
dopo uno sguardo d'intesa. Ogni busta conteneva un badge con il nome
del destinatario della busta e una lettera scritta da entrambe le
parti, una a mano e una a computer. Quest'ultima erano le istruzioni
per come usare quel regalo.
"Oddio!
Vale per tutto il suo tour. Siamo stati invitati a tutte le sue
tappe!"
"Sara,
respira"
Mia
e Sara si abbracciarono saltando sul posto. Stefano scuoteva la testa
sorridendo e Francesco leggeva sul retro. Tutti i fogli riportavano
le stesse frasi:
Gli
amici, quelli veri, si cercano e si trovano anche nel buio. So di
aver sbagliato ad allontanarmi. Cantando per voi, su quel palco
traballante, ho scoperto che non posso e non voglio vivere il mio
sogno senza di voi. Ricominciamo?
Poi
in fondo era scarabocchiato il suo nome:
Samuele.
Delle
lacrime scesero sulle guance di Mia, Sara e non solo. Era il momento
di riallacciare ciò che si era rotto o ricominciare da dove si
era lasciato. L'amicizia non è una certezza assoluta, si vive
giorno per giorno.
"Ehi,
il mio palco non era traballante!" Saltò su Francesco
facendo trasalire gli altri.
Ancora
una volta scoppiarono tutti a ridere e questa volta si liberarono,
con sorriso e lacrime, di un grosso peso che si portavano dentro da
davvero troppo tempo.
♥ ♥ ♥
Ora
parla Hanna
Sono
davvero felice e un po’ emozionata di aver scritto questo
finale alternativo per la storia di ‘Samuele’ di Kim.
Scrivendo mi sono resa conto che ogni personaggio da lei inventato,
mi aveva insegnato qualcosina. Inoltre, mi avevano fatto provare
delle emozioni. Nella storia originale ci sono anche altri
personaggi, lo so, ma ho lasciato che fosse l’ispirazione a
dettarmi cosa scrivere, senza andarla a sforzare, ricercando magari
di nominare ogni altro personaggio.
Non
ho mai scritto al cell. Ma ero così presa dalla storia che
questa l’ho scritta proprio nelle note del telefono. Poi, dopo
averle copiate al pc, le ho corrette. Dunque, che cosa ne pensate? E
tu, Kim, cosa ne pensi? Naturalmente non potendolo dire qui sotto, me
lo dirai in privato xD
♥ ♥ ♥
Ora
parla Kim
Cari
lettori, anche Hanna McHonnor ha dato il suo contributo per creare un
bel finale alternativo alla mia long.
Cosa
ne pensate? Io sono piacevolmente sorpresa, perché lei è
stata positiva con Samuele: ha fatto sì che tornasse sui suoi
passi, gli ha fatto fare pace con i suoi vecchi e cari amici.
Siete
contenti? Io a questo non avevo mai pensato, essendo che avevo da
sempre inteso Samuele come qualcuno che sarebbe irrimediabilmente
cambiato.
Grazie
ancora Hanna, ottimo lavoro!
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CHIEDO
AGLI AUTORI DI OGNI ONE SHOT DI NON AUTORECENSIRE QUI SOTTO.
Fate
finta che questi scritti siano pubblicati nel vostro profilo e che
quindi sia a voi proibito recensire. Siate corretti, vi prego. Se
volete rispondere alle recensioni che vi verranno fatte, potete
contattare privatamente l'utente che ve le ha lasciate, o magari dire
alla sottoscritta – via messaggio privato – esattamente
cosa volete che io inserisca come risposta da parte vostra. Please.
Ovviamente io non risponderò al vostro posto. La raccolta è
pubblicata nel mio profilo solo per una questione di comodità,
perché ho pensato che non avesse senso far pubblicare uno
storia su un “fandom sconosciuto” sul profilo di chi ha
scritto la suddetta, perché temo che sarebbe dispersivo per
chi seguiva “Samuele” trovare i vari finali nei vari
profili e perché – probabilmente – nessuno che non
conosce già la mia long (purtroppo i lettori e recensori erano
ben pochi) recensirebbe una storia su personaggi e su vincende che
non può conoscere.
Spero
di essere stata chiara, grazie a tutti per l'attenzione!
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