Ebbene.
Sapevo non avrei resistito a scrivere qualcosa di comico. E quindi
eccomi qui, alle prese con una Prompt Table da 100. Ahimè,
avrei voluto fare una raccolta di drabble nel vero spirito della
challenge, ma sono grafomane. Perdoname lettore por mi vida loca. I
protagonisti indiscussi saranno i Goldini, i nostri eroi dalle
scintillanti armature dorate e l'aura di puro testosterone. Beh
insomma, mica tutti. Questa mia raccolta si prefigge essenzialmente
come farmaco per alleviare i momenti di buco fra la pubblicazione dei
capitoli della mia Long-Fic Cronache
della Seconda Guerra del
Peloponneso (che potete leggere qui se volete), pertanto non posso
assicurare nè una cadenza regolare nè
una qualità troppo alta. Ma per passare il tempo e farsi quattro risate
va benissimo così. Vi lascio alla lettura.
Credits: La tavola
con i prompt è stata presa da QUI
Prompt 001. Beginnings
Personaggi: Aiolia Leo, Aiolos
Sagitter
Parole:
875
Rating: Verde
-
Allora 'Lia!
-
Lia è un nome da femmina. Non voglio che tu mi chiami così, sono
Aiolia! AIOLIA!
-
'Lia! Oggi ci eserciteremo nel corpo libero. - Il piccolo Aiolia
osservava il fratello maggiore con superbia, eretto
orgogliosamente in tutto il suo metro e sette centimetri, lanciando
sguardi di fuoco dagli occhioni verdi. Di rimando, Aiolos ostentava un
sorriso a trentadue denti, gli occhi che brillavano come un bambino in
un negozio di caramelle.
Sistemò meglio i lacci dei suoi sandali alla schiava, prima di indicare
il promontorio dietro di sè.
-
Oggi ci arrampicheremo lì!
-
..Intendi proprio quel promontorio? - Aiolos si appoggiò le mani sui
fianchi, ostentando un non troppo celato orgoglio.
-
Esattamente, la stessa scalata che ho fatto io da bambino.
-
Quel promontorio mortale per il quale sono morte centinaia di persone
nel tentativo di scalarlo. Proprio quello lì.
-
Già. Sarà un ottimo allenamento per te. - Il piccolo storse la
bocca,
non troppo convinto della scelta. Il fratello lo notò, dipingendo
un'espressione di sommo disappunto sul volto giovane.
-
Ohi ohi, non starai mica dicendo che ti rifiuti?
-
Sì. Io lì non voglio andarci! Non sono pronto per quello, ho solo otto
anni! - Esclamò convinto alzando sei dita, puntandole in faccia al
maggiore. Questo ruotò gli occhi, cercando di non pensare a quanto
disastroso fosse Aiolia a contatto con la matematica.
-
Ok, non sarai il nuovo Einstein, ma sono sicuro che la parete puoi
scalarla! Hai i miei stessi geni dopotutto!
-
Sono duecento metri! Sai quanto è un metro? - Aiolia indicò se stesso,
poi una roccia posta all'incirca a una ventina di passi da lui. - Da
qui a lì! Per
duecento volte! No, non
lo faccio! - Aiolos sbiadì. Per quanto paffutello, adorabile e piccino
fosse il suo amato fratellino, quando puntava i piedi subiva una
trasformazione; da
delizioso micetto a bestia di Satana. Il tono di voce alto del
ragazzino aveva già richiamato alcuni dei presenti nell'arena, che
interruppero i loro allenamenti per osservare, chi allibito, chi
divertito, il cavaliere di Sagitter in balia di un mostriciattolo alto
quanto il suo ginocchio. Il Sagitter stavolta pensò che no, non poteva
permetterlo. Non ancora. Aiolia
strepitava, sbatteva i piedi a terra, il volto furioso, ma si fermò nel
constatare che sul volto del maggiore vi era un'espressione di profonda
amarezza.
-
Hai ragione. Sei troppo piccolo per questo. E debole. E
molliccio.
-
Ehi... - il Leoncino era pronto a tirar fuori gli artigli, per
difendere il suo orgoglio di uomo, ma Aiolos non gliene diede modo,
poichè si accasciò in ginocchio a terra. Alzò il volto bruciato dal
sole, osservando il limpido cielo di Grecia sopra di lui. Un profondo
sospiro gli sollevò il petto ampio, mentre dondolava le braccia, inermi
lungo i fianchi.
-
Ahh, giorno nefasto! Il mio amato fratellino 'Lia è un debole frignone!
Ma a me va bene così, mi piace stringerti la notte quando fai
brutti sogni! - esclamò ad alta voce, portandosi una mano alla fronte.
Aiolia sbiancò.
-
Non è vero! Non dormo abbracciato a lui! Non sono un bambino!
-
Allora significa che sei un uomo! Questo vuol dire che non
giocheremo più con i pupazzi di tela?! - si lamentò mentre lacrime da
coccodrillo si affacciavano sugli occhi verde bosco. Strinse le spalle
strette del bambino fra le mani, gettando la testa all'indietro. -
Significa che non dovrò più cambiarti il letto quando ci farai la pipì
di notte?!!?? - Il volto del fanciullo passò diverse colorazioni del
rosso, del viola e del verde, mentre sentiva le risate sguaiate degli
altri ragazzi nell'arena. Si stavano tutti prendendo gioco di lui.
-
Aiolos maledetto smettila!
-
Non ti succhierai più il pollice? E non potrò più cantarti la
ninna-nanna che tanto ti piace?
-
Non oseresti... - sibilò il piccolo, assottigliando lo sguardo nella
speranza di risultare minaccioso e, quindi, far smettere il maggiore.
Ma questo non lo notò, dato che si abbandonò con la schiena contro una
roccia, la schiena curvata e le braccia alzate al cielo.
-
Ninna-nanna, ninna oh, questo bel bambino a chi lo do, lo darò a quel
bruttone di Saga, che magari non lo uccide in settimana, lo darò al suo
orsetto, che lo tiene stretto stretto...!
-
Ommiodio ho capito VADO! - Aiolos smise immediatamente la sua manfrina,
alzando la testa fino a poggiare il mento sul petto. Rivolse uno
sguardo indagatore al fratello.
-
Dove?
-
A scalare quel promontorio! Non sono un bambino idiota! Lo farò ad
occhi chiusi, vecchio balordo! - urlò paonazzo in volto, puntando un
dito contro il maggiore, l'ira accresciuta dai commenti divertiti dei
presenti.
-
Lo faresti anche con un braccio legato dietro la schiena? - chiese il
Sagitter alzando un sopracciglio indagatore.
-
CON TUTTE E DUE
LE BRACCIA LEGATE! - sbraitò il giovanissimo Saint,
iniziando a correre con gli occhi iniettati di sangue verso il
promontorio. Un sorriso privo di malizia distese i tratti di Aiolos
che, con un gesto sciolto, si rialzò in piedi. Si diede una rapida
pulita ai pantaloni impolverati, una sistemata alla fascia che gli
cingeva la testa, e iniziò a correre a correre dietro al fratellino,
diretto verso il promontorio.
Dei
tanti modi di iniziare una giornata, quello non era il peggiore.
Angolo
autrice: Nella mia mente, Aiolia da piccolo è la reincarnazione di
Satana. Un demonietto dai capelli biondi e grandi occhioni verdi,
capace di far tremare perfino il potente Aiolos di Sagitter. Forse,
avendo io stessa due sorelle più piccole, mi viene naturale
tratteggiare i fratelli minori come dei pendagli da forca. Chiedo
anticipatamente scusa a tutti i fratelli minori, so che non siete tutti
delle belve e che alcuni sono dei deliziosi pasticcini.
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