Let her go

di tomemma
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POV DRACO
Arrivai puntuale all’appuntamento con Hermione quella sera, non volevo partire con il piede sbagliato. Stava leggendo appoggiata al muro vicino alla porta della Biblioteca.
“Sei arrivato in orario” sussultai, ma mi ripresi in fretta.
“Un Malfoy arriva sempre in orario, Granger” dissi, sottolineando il ‘sempre’.
“Sì d’accordo” mi liquidò con un gesto della mano mettendo via il libro nella borsa. “Iniziamo?” annuii. Percorremmo i primi corridoi in silenzio, fermandoci di tanto in tanto per ascoltare i rumori del castello.
Mi schiarii la gola. “Hermione, penso che dovremmo parlare.”
“Di cosa?” chiese, continuando a perlustrare un’aula vuota immersa nel silenzio e nel buoi della notte.
“Come di cosa? Di noi due! Non possiamo continuare ad ignorarci. Insomma, tu… Tu… Ehm io….”
Mi osservò inarcando un sopracciglio. “Tu? Io?” mi esortò poi.
“Beh ecco, insomma, oh va beh al diavolo. Fai finta che non abbia detto niente.”
Si avvicinò. “Noi cosa Draco?”
“Noi? Chi ha parlato di noi?”
“Mio nonno” rispose sarcastica. “Quindi?” il rumore del suo piede che batteva per terra mi innervosiva. Cominciai a camminare.
“Insomma, noi, la nostra situazione… Voglio dire, ci siamo baciati, noi…”
“Sì?”
“Noi ci siamo baciati Granger! Dimmi che non hai provato niente! Dimmi che non è stato niente per te! Dimmelo, guardandomi negli occhi! Tu sei innamorata di me!” sbottai, girandomi verso di lei. “E anche io sono sulla buona strada” aggiunsi, in modo che non mi sentisse.
“Non ne vedo il motivo, Draco.” Replicò lei fredda. “Lo sai benissimo cosa provo per te. Ma non voglio che tu giochi con i miei sentimenti. Quindi forse, sarebbe meglio semplicemente dimenticare e ritornare all’inizio, quando niente di tutto questo caos era iniziato!”
“Tu vuoi dimenticare? Vuoi dimenticare? Dimenticare? Non ricordarti più le ore passate a parlare nel parco, la nostra battaglia di neve, il ballo, il bacio? Tu mi piaci! Facciamo un tentativo, ti prego!”
Lei si bloccò a metà di un passo. Poi posò il piede a terra e la borsa le scivolò dalla spalla, cadendo con un tonfo sul pavimento. Mi fissò dritto negli occhi, senza più un tono di ira nelle sue iridi.
“Io… cosa?” spaventata. Era spaventata. Spaventata di quella cosa, quel sentimento che aleggiava tra noi e che era ingombrante, tanto troppo.
Mi avvicinai fino a che lei iniziò ad indietreggiare verso il muro, appoggiandovisi con la schiena.
“Tu mi piaci” e, senza aspettare una sua risposta, la attirai verso di me e la abbracciai, ispirando il suo profumo di libri e pulito. Lei mise una mano sul mio petto, spingendomi leggermente indietro, e facendo entrare il freddo dell’aria tra di noi. Mi guardò negli occhi.
“Me lo giuri?”
“Te lo giuro” mi scrutò ancora un secondo, poi si alzò sulla punta dei piedi e mi baciò, appoggiando le sue labbra sulle mie, e io inclinai un po’ la testa in modo da incontrarci meglio. Chiesi timidamente accesso alla sua bocca, che lei mi concesse in fretta.
Quando ci staccammo per riprendere aria, ci guardammo sorridendo. Poi, mano nella mano, continuammo la ronda, consapevoli che se la Preside ci avesse beccati saremmo finiti nei guai.
 
 
 
ANGOLO AUTRICE:
Ehm… Non uccidetemi. È il primo capitolo dopo mesi ed è corto e schifoso. Ma davvero, devo riprendere un po’ la mano perché faccio davvero fatica, quindi non aspettatevi niente di che. Scusate per il ritardo, davvero. Spero che qualcuno mi stia ancora seguendo.
A presto (Spero) e baci a tutti!
 
Tomemma




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