Variabile casuale

di Shari Deschain
(/viewuser.php?uid=24910)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Pairing: Charlie/Amita
Lunghezza: 350 parole (W)
Disclaimer: Charlie e Amita non sono roba mia perché se così fosse passerebbero molto più tempo insieme e la pianterebbero di mollarsi e rimettersi come i bambini delle elementari è__é
Note: Scritta per il Festival del cocomero di [info]fanfic_italia prompt “solitudine”



Variabile casuale


 

Le certezze di Amita, per quanto riguarda Charlie, si contano sulle dita di una mano.
Innanzitutto è un genio: basta ascoltarlo due minuti di fila per capire che quello che si ha davanti non è un semplice professorino con una predilezione per i completi di tweed e le parole difficili, ma un vero e proprio Einstein moderno, con tanto di pettinatura indomabile al seguito.

È un dato di fatto anche che, nonostante possieda un’intelligenza capace di elevarlo un paio di piani al di sopra dei comuni mortali, Charlie sia una persona fondamentalmente buona, gentile con il prossimo, affettuoso con gli amici e molto legato alla famiglia.
Un’altra cosa piuttosto ovvia, però, è quanto Charlie sia poco predisposto per una relazione sentimentale. Non che lui non ci provi a far funzionare le cose, ovviamente.
Il fatto è che il mondo del professor Eppes è fatto di tante, troppe, variabili e Amita non è che una di esse: una semplice X con un valore incostante e il più delle volte incognito, forse anche per lo stesso Charlie. 
Amita sa di essere importante per lui, sa che è veramente innamorato di lei e che preferirebbe sbagliare di proposito un’equazione piuttosto che ferirla, e sa anche che pretendere di essere sempre in cima ai suoi pensieri sarebbe davvero troppo, soprattutto considerando tutte le cose di cui lui deve occuparsi, dall’università al lavoro con l’FBI.
Eppure, nonostante tutto, non può fare a meno di sentire un vuoto nello stomaco nel constatare che anche quando sono vicini, anche quando lavorano insieme ad uno dei casi di Don o ad una qualche nuova e bizzarra dimostrazione di Larry, la sensazione più forte che prova è la solitudine: Charlie non è mai veramente lì con lei perché quando la sua mente si concentra su qualcosa, qualsiasi cosa, anche se Amita è lì a pochi passi, nell’enorme equazione che lui ha in testa lei non esiste.
Valore nullo.
E se la sua parte razionale lo comprende o, perlomeno, lo accetta, quella meno razionale non può fare a meno di desiderare qualcosa di profondamene diverso.
Amita vorrebbe essere una costante.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=352477