Let me die here

di Echo_Baskerville
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Un singolo dubbio aveva incrinato un vetro solido di anni, di certezze e di battaglie che una ad una si erano stratificate attorno a lui per proteggerlo. Aveva vinto contro la sua stessa vita e contro quella di ogni altro, eppure, quel pensiero subdolo e sottile si insinuava proprio dove sapeva essere più debole. Lì dove finiva la sua esistenza ed iniziava quella di lei, quella delicata sfumatura perlacea sul confine che lo divideva dal resto del mondo. Quella sfumatura che sapeva tingersi di qualunque colore, del verde primaverile di una passeggiata formale, del lilla gioioso di un pomeriggio da thè e dell’oro e dell’argento delle feste a cui nessuno dei due avrebbe partecipato, distanti come le stelle l’una dall’altra.

Eppure, ci avevano provato. Come due comete gemelle si erano tesi nello stesso istante l’uno verso l’altro, dando vita al più bello spettacolo che si potesse immaginare nella notte.

E come le comete, non erano durati che un singolo istante.

Notti su notti e luci lontane avevano assistito alla loro favola, allo sfiorarsi leggero delle loro dita e ad ogni lacrima versata ai lati opposti di quella porta bianca e decorata. Un piccolo fiore innocente e un sorriso già sveglio li avevano illusi di una gioia talmente grande da non poterla nemmeno descrivere, tale che potevano soltanto ammirarla crescere assieme, giorno dopo giorno, avvolta dalle rose nate da una promessa di molti anni prima.

Promessa che vedeva incrinarsi assieme a quel vetro, assieme alla sua stessa vita, mentre ancora una volta passava le dita sul cuscino candido, a sistemarle i capelli chiari. Mentre ancora una volta doveva ascoltare le parole vuote di un medico che non avrebbe mai potuto comprenderla, né salvarla.

«Questa notte potrebbe essere l’ultima per lei, Xerxes…» 




 


Ad Angie, perchè prima o poi parteciperò ad un tuo contest, te lo prometto.
A due ragazze che mi hanno sempre ispirata e sono sempre con me quando scrivo certe cose,
E a tutti coloro che mi hanno permesso di pubblicarla
Grazie 





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