Ritorni

di papaverirossicomecuore
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Ritorni.
Guardavo fuori dal finestrino dell' auto, il paesaggio fuggiva veloce, la mia mente riusciva a ricordarne solo i contorni e i colori, il resto dopo pochi istanti sembrava un mistero.
Non vedevo l' ora, dopo tanto tempo stavo per tornare, dopo otto mesi potevo riassaporare la felicità; ormai mancavano solo cento chilometri e sarei giunta alla mia destinazione finale. 
Finalmente avrei ritrovato la felicità che va e viene ogni volta che vado e torno.
Ascoltavo la musica sul cellulare, ma non riuscivo a badare alle parole, anch' esse come il paesaggio sfuggivano dalla mia mente.
A ogni chilometro il mio cuore sentiva di potter toccare lui stesso con le mani ciò che ci aspettava al di là del confine, era bellissima come sensazione, stavo per sentirmi libera.
Arrivammo al confine, diedi il mio passaporto al poliziotto della dogana, sembrava un uomo poco felice, stanco, non lo biasimavo, avrà trascorso tutta la notte a controllare passaporti, auto e persone; doveva aver sonno.
Mi diede il passaporto e mi salutò nella sua lingua, che era anche mia.
Finalmente sentivo la mia anima tornare nel mio corpo, il cuore batteva a mille, i miei polmoni ripresero a respirare veramente dopo mesi. Finalmente mi sentivo libera.
Mancavano pochi chilometri, aprii tutti e quattro i finestrini dell' auto e feci entrare l' aria, lungo la strada c' era un lago limpido, il cielo era sereno come il mio umore, sentivo il sole scaldarmi come non mai, l' aria accarezzava dolcemente la mia pelle, adoravo questo posto.
Scesi la montagna e arrivai in una vasta pianura sulla quale si erano insediate varie case di ogni colore, sparse qua e là senza una logica; i campi erano pieni di lavanda il cui odore inebriava la mia anima, la vista era spettacolare.
Arrivai a destinazione, scesi dall'  auto insieme alla mia famiglia e trovai i miei nonni aspettarmi sulle scale di casa, corsi verso di loro e li abbracciai entrambi; mio nonno aveva gli occhi lucidi dalle lacrime di gioia e mia nonna non faceva altro che sorridere; mi voltai verso la strada e vidi arrivare tutti i miei parenti vicini, li abbracciai tutti.
Ero finalmente arrivata a casa.

*Spazio autrice*
Questo è ciò che provo io quando torno finalmente nella mia vera casa in Albania, sono emozioni molto confuse, ma molto belle e positive.






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