dfgouiwehr
TITOLO:
Nemico,
amico, amante
AUTRICE:
Smeralda
DISCLAIMER: I
personaggi appartengono tutti a J.K.Rowling, la trama è
l'unica cosa che possiedo.
INTRODUZIONE:
“Sai
cosa vuol dire essere evitato quando cammino per strada? Hai idea di
cosa significhi l'essere considerato un mostro? Le persone si
spostano quando mi vedono, mi additano... Tutti pensano la stessa
cosa: 'E' Draco Malfoy, un Mangiamorte.'”
PERSONAGGI:
Draco
Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley,
Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Aurors, Mangiamorte, Blaise Zabini,
Pansy Parkinson
PAIRINGS:
Harry/Ginny, Draco/Ginny, Draco/Pansy, Lucius/Narcissa, Ron/Hermione
ERA: Post
Hogwarts
AVVERTIMENTI:
Nessuno in particolare
NOTE DELL'AUTRICE:
Non mi voglio dilungare
molto, ma ho
bisogno di un po' di righe per spiegare alcune cose. Non so quanto la
coppia Draco/Ginny sia gradita, ma io la ritengo, bè io la
ritengo possibilmente canon, perchè a mio parere Ginny e
Draco
potrebbero essere davvero una coppia, magari non si sposerebbero mai,
ma una relazione potrebbero averla. La trovo più plausibile
della Draco/Hermione perchè credo che Draco non andrebbe mai
contro suo padre innamorandosi di una Mezzosangue, ma comunque
è
una coppia (la Draco/Hermione) che mi piace parecchio. E poi
diciamolo, fa figo che la bella si innamori del cattivo XD. Comunque,
riguardo Lucius ci tengo a sottolineare, poiché ci
sarà
un capitolo dedicato a lui che a mio parere non è mai corso
dietro a Draco con Narcissa per trovarlo dimostrandosi codardo e
rinnegando il suo signore. A mio parere lui rimane un perfetto
Mangiamorte fino alla fine. Ed è un Mangiamorte convinto,
non
solo perchè conviene. Per il resto, ho cercato di tenere i
personaggi più IC possibile, Ron ed Hermione sono
già
sposati, mentre Ginny e Harry non ancora. Tralascio completamente il
personaggio di Astoria Greengrass, perchè piuttosto Draco si
sarebbe dovuto sposare con Pansy. Forse ho preso più spazio
di
quello che dovevo, ma ritenevo opportuno mettere in chiaro queste
cose. Per il resto, un saluto e buona lettura.
(Lunghezza:
fra i 15 e i 20 capitoli)
At Bromton Cemetery
Mi
ero ripromesso di non venire mai, di dimenticare tutto e di
ricominciare una nuova vita, visto che la fortuna è stata
così
gentile da concedermi un'altra chance. Credevo che sarebbe stato
diverso, credevo che mi sarei lasciato tutto alle spalle, credevo che
non avrei più avuto bisogno di ricordare.
Vincent Tiger 12. 09.
80 – 17. 06. 98
Non
siamo mai stati amici, diciamoci la verità. Ci frequentavamo
perchè lo facevano i nostri padri e perchè tutti
si
aspettavano questo da noi, a me piaceva andare in giro con voi
perchè
mi sentivo abbastanza il vostro capetto e mi divertivo. Poi abbiamo
fatto le nostre scelte e forse solo allora ci siamo uniti di
più,
uniti da questo marchio infame. Lo guardo adesso e mi sembra che
siano passati decenni da quella notte, non sembra anche a te?
Perchè stai
parlando ad una lapide di pietra?
Forse
è l'unica cosa che ora mi può capire.
Sono
passati solo quattro anni invece, e però quel marchio non se
n'è ancora andato. Pansy
se l'è fatto togliere, non riusciva più a
sopportarlo,
io invece l'ho tenuto qui, per ricordo, o forse per paura.
Mi
volto di scatto, c'è stato un rumore.
Perchè stai
parlando ad una lapide di pietra? E che cavolo stai dicendo? Sei
impazzito?
Magari
lo sono davvero.
C'è
una donna che cammina fra le lapidi del cimitero, non si accorge di
me, mi ha dato le spalle. La riconosco, non c'è persona al
mondo che non sappia chi è Ginevra Weasley, ma direi che
posso
vantarmi di conoscerla
di persona da più tempo di tutti, no?
Cosa
ci fa qui?
La
stessa cosa che ci fai tu evidentemente.
Non
so perchè è la prima volta che vengo qui, forse
perchè
io non avevo nessun altro da piangere se non Tiger, la maggior parte
degli altri sono sopravvissuti, la mia famiglia lo è, anche
zia Bellatrix, ma non credo che sarei venuto a piangere sulla sua
tomba, comunque. E' stato un impulso, ho riflettuto ore stanotte e mi
sono messo in testa di venire qui, perchè... Credevo che mi
sarebbe stato d'aiuto, credevo che...
Sto
ancora fissando la Weasley, guardando attentamente come si china
sulla lapide depositando un fiore, posso vedere il suo corpo tremare,
si vede, sotto il cappotto. Le mancano davvero così tanto?
Come possono davvero mancarle in questo modo delle persone? Non si
dimentica di loro? Il loro volto non sfuma nei suoi ricordi?
Perchè
lei piange?
Perchè
dovrebbe rimpiangere il tempo con loro? Ora ha una sua vita, una vita
che tutti vorrebbero... E io non ho niente, non
ho nemmeno
una vita, eppure è lei quella che piange, è lei
quella
che vorrebbe tornare indietro per vivere ancora quei momenti.
Mi
piacerebbe essere in grado di piangere, di singhiozzare come sta
facendo lei,
di lasciare che i
miei sentimenti sgorgassero fuori dal mio corpo, ma non ne sono in
grado, sono troppo simile a mio padre.
Mio
padre. Se non fosse
stato per lui, magari sarei stato diverso, magari sarei stata una
persona più vera, più... Più
cosa?
Non
lo so, è tutto così strano, è tutto
così
diverso. Le cose non
dovevano andare così, non dovevamo perdere, non dovevamo!
Ma tu comunque non
saresti stato in grado di fare quello che facevano gli altri, non eri
in grado di uccidere. Sei sempre stato un codardo...
Non
sono un codardo.
Non
ho avuto la forza di uccidere perchè quegli occhi mi
pregavano
di lasciarlo in vita e...
“Per diventare
un
vero Mangiamorte devi possedere lucidità,
lucidità e
freddezza, hai capito Draco? Ricorda sempre il tuo obbiettivo e non
lasciare che altri pensieri invadano la tua mente, tieni a mente il
tuo obbiettivo...”
Sì,
padre. L'obbiettivo. Non ho avuto la stoffa del Mangiamorte,
d'accordo. Ma allora cosa ci faccio ancora in vita? Perchè
non
mi avete eliminato dopo che avevo fallito la missione con Silente?
Vorrei essere già morto, almeno non avrei dovuto patire
tutto
questo.
La
Weasley si sta alzando, si era chinata sulla lapide accarezzandola,
ora si è spostata verso un'altra e compie ancora lo stesso
rituale, appoggia un fiore e si china. Perchè?
E'
qualcosa che io non potrò mai capire, vero? Non è
così
che aveva detto... Chi era stato? Non mi ricordo. Non capisco
l'amore, ma non odio. Non sono colpevole, ma non sono innocente.
Chi
sono?
CHI SONO!?
Draco
Malfoy, un Mangiamorte. Quel Marchio parla chiaro.
Si
alza e si volta.
La
sto guardando e lei ricambia il mio sguardo. Il suo volto pieno di
lentiggini luccica sotto la luce del sole, è bagnato di
lacrime. I lunghi capelli rossi cadono sulle spalle, morbidi. Gli
occhi verdi fissano i miei e mi sento colpevole.
“Draco Malfoy,
assolto da tutte le accuse...”
Prima
che me ne accorga si sta avvicinando verso di me e io non mi muovo,
rimango immobile. Non so perchè sono qui, non so
perchè
rimango lì.
“Malfoy”
la sua voce è roca, rotta dal pianto, ma non è
aggressiva.
“Weasley”
cerco di mantenere il mio tono il più freddo e distaccato
possibile.
Non
parla per quasi un minuto, ma fissa la lapide alle mie spalle. Forse
crede che sia venuto a piangere per il mio amico, forse crede che
volessi ricordarlo, che... Non lo so, ma sicuramente non azzecca la
risposta.
Io non sono come te.
“C'è
sempre meno gente il giorno dopo. Anzi è sempre praticamente
vuoto.” mormora più a sé stessa che a
me.
Di cosa stai parlando
Weasley?
Oh,
sì, ma certo. Ieri è stato l'anniversario, me
n'ero
quasi scordato. Avrei più che altro voluto scordarmene.
“T-ti
manca?” mi chiede con voce quasi tremolante.
Chi?
“No.”
rispondo.
Alza
gli occhi verso i miei, non mi capisce. E come
potresti,
piccola Grifondoro?
“Perchè
sei qui allora?” chiede con lo sguardo corrucciato.
Sostengo
quegli occhi grandi e rotondi che mi guardano, so cosa stai pensando,
Weasley, credi che io non ti stia dicendo la verità, ma mi
dispiace è veramente questa. “Non lo
so,” rispondo con
poche parole volgendo lo sguardo lontano.
“Non
ti ho più visto da tantissimo tempo, cosa fai
ora?” chiede
catturando nuovamente la mia attenzione.
Non lo sai?
“Sono
nullafacente, sfrattato da casa mia, non so come gestirò
questa vita, farei volentieri cambio con Tiger.” dico
sarcastico
con una mezza smorfia sul viso.
Mi
fulmina con lo sguardo, osservandomi con odio. Scusami,
non
avrei dovuto scherzare con la vita dei morti.
“Ho
sempre immaginato che saresti diventato un Medimago...” mi
confessa
guardando il mio viso.
“Non
avrei mai creduto che ti interessassi tanto,” la provoco
ironico e
il suo volto si indurisce, “ma non credo che sarebbe un
futuro
plausibile per me.”
“Cosa
stai dicendo, Malfoy?” chiede poggiando i pugni sui fianchi
“Tu
puoi scegliere qualsiasi futuro, nessuno si metterebbe contro di
te.”
Mi
lascio sfuggire una risata amara. “Forse una volta, Weasley,
una volta
quando c'era mio padre
che mi proteggeva le spalle. Quando il Marchio ancora incuteva
terrore e rispetto allora forse avrei potuto fare qualsiasi cosa, ma
ora... Le persone si scansano quando mi vedono, nessuno mi
affiderebbe la vita di un suo parente perchè lo
curassi.”
E'
il suo turno di ridere. “Non prendermi in giro... I Malfoy
sono una
fra le famiglie più rispettate...”
“Non
più,” replico con astio e freddezza. “A
quanto pare la
guerra ha rovesciato i ruoli, i pezzenti sono rispettati e...”
Il
suo sguardo è pura pietra, il suo volto marmo.
Hai fatto un passo
falso, Malfoy.
Cosa
ti importa?
E' la prima persona
che ti parla di sua volontà dopo anni...
E'
comunque una Weasley.
“Forse
le persone vedono che non sei cambiato.” sussurra gelidamente
la
ragazza girandosi per allontanarsi.
“Io
non lo sono infatti,” ribatto con lo stesso tono.
Lei
si ferma. “E allora come puoi pretendere rispetto dagli
altri?”
“Tu
non hai idea di cosa si prova nella mia situazione.” dico con
rabbia “Sai cosa vuol dire essere evitato quando cammino per
strada? Hai idea di cosa significhi l'essere considerato un mostro?
Le persone si spostano quando mi vedono, mi additano... Tutti pensano
la stessa cosa: 'E' Draco Malfoy, un Mangiamorte.'”
Mi
fissa per un momento. “No, non lo so cosa voglia dire. Ma
forse
Hermione sì.”
La Mezzosangue?
“Lei
sì che sa cosa vuol dire essere giudicata solo per le
proprie
origini e non per le proprie azioni,” mi risponde serafica.
“Rifletti su questo...”
“E'...”
“No,
non è diverso!” esclama lei prima che io possa
rispondere.
“E' la stessa cosa.”
Scuoto
la testa. La Granger era comunque ben vista da tutti, nessuno metteva
in dubbio la sua bravura.
“La
Granger era il pupillo di Hogwarts, non mi pare che nessuno le abbia
negato o impedito di fare qualcosa... Mi sbaglio?”
“No...
ma,”
“Mi
vergogno di entrare nei negozi Weasley!”
Sbatto
le palpebre.
Lei
arretra forse spaventata dal mio tono o forse solo per quello che ho
detto. Perchè l'ho detto? Abbasso lo sguardo respirando
profondamente, recuperando la calma.
“Le
madri si stringono al petto i figli, spaventate, i bambini mi
additano e mi guardano terrorizzati, gli uomini mi provocano e non
sai quanto io debba resistere per non spaccargli la testa o
lanciargli una Cruciatus.” confesso pieno di odio.
E
lei mi guarda, stando zitta ed evitando di giudicare, come nessuno
aveva mai fatto prima, rimane in silenzio e mi vede per la prima
volta come una persona e non come un Mangiamorte. Sarà che
siamo cresciuti in qualche modo nello stesso ambiente, ma lei mi
conosce meglio, meglio degli altri.
“E'
completamente giustificata la loro paura...” risponde chiara
“Ma
tu cos'hai fatto per dimostrarti un uomo migliore, Malfoy?”
mi
stuzzica.
“Perchè
avrei dovuto fare qualcosa, non devo dimostrare nulla a
nessuno...”
ribatto orgoglioso.
E
lei ride. “E dopo dicono che sono i Grifondoro gli stolti...
Se non
dimostri alle persone di essere una brava persona loro non potranno
mai fidarsi di te.”
“Devo
guadagnarmi il rispetto delle persone secondo te, Weasley?”
chiedo
allibito, non può credere veramente che mi abbasserei a
tanto.
“Esatto.”
Non mi sta mentendo, lo vedo nei suoi occhi, è sincera. I
Grifondoro si riconoscono subito quando mentono, iniziano a sbattere
le palpebre, a mordersi il labbro a gesticolare con le mani, non ci
sono abituati.
“Sei
così ingenua da credere che questo basterebbe?”
chiedo con
un pizzico di malizia nel tono.
Lei
fissa i suoi occhi verdi nei miei. Non ha paura di guardarmi, non
l'ha mai avuta. E' una delle poche persone che ha il coraggio di
guardarmi negli occhi. Una volta sarei morto perchè anche
lei
avesse avuto paura di me, ora sono solamente contento, per la prima
volta veramente contento che qualcuno non provi timore nei miei
confronti.
“Ne
sono assolutamente sicura.” dice con voce piena. Le lacrime
sono
sparite dal suo volto oramai, asciugate dal calore del sole. Guardo
le sue mani, stringono ancora un fiore.
“Chi
devi ancora salutare?”
“Mh?”
chiede lei non capendo.
“Il
fiore,” dico indicandolo. “Ne hai appoggiato uno su
ogni tomba,
chi manca?”
Lei
china il volto guardandosi le mani, poi sussurra con voce flebile
“Mio fratello.”
Fred
o George Weasley? Non li ho mai distinti, ma avevo sentito parlare di
loro, cioè tutti parlano del gemello sopravvissuto, dicono
che
non è più lo stesso. La guardo di nuovo e anche
lei mi
sta fissando con quegli occhi verdi luccicanti e bagnati da delle
lacrime invisibili, eppure ci sono e mi fissano anche loro. Come
può
non odiarmi? Io in qualche modo avrei potuto impedire tutto questo.
“Ti
manca veramente?” chiedo in un modo che mi suona quasi
ingenuo.
“Da
morire.” risponde lei.
E
io ci credo, per la prima volta riesco a distinguere un vero
sentimento, non il finto amore di mio padre nei confronti di mia
madre, questo è... reale, autentico.
“Io...”
non riesco a esprimere quello che vorrei dire. “M-mi
dispiace,
Weasley.”
Lei
alza lo sguardo ed è sorpresa, felicemente sorpresa. Sorride
e
io la guardo perplesso. Cos'ho detto?
“Lo
sai, Malfoy... Forse potrei darti una mano.” mi dice con
un'espressione gioiosa.
“A
fare cosa, Weasley?”
“Non
volevi essere accettato? Per prima cosa allora allena la mia squadra
a vincere il campionato.”
Sbatto
le palpebre. Sto proprio sognando.
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