Buongiorno
fanciulle!
Nel dirvi che questa piccola storia nasce per uno scopo ben preciso, e
che tra breve capirete, spero che possiate comunque apprezzarla anche
voi!
Baci Serena.
Cara Omonima - alias Serena alias Electricalstorm perchè tu
non abbia proprio dubbi che sto parlando di te! XD - come vedi mi sono
ricordata del tuo compleanno!
E siccome mi stavo domandando cosa potessi fare per non limitarmi a
mandarti un semplice "auguri" via messaggio, mi sono ricordata dei
prompt che mi hai dato un giorno, per scherzo, mentre chiacchieravamo
di un noto arciere che piace moltissimo ad entrambe, dicendo che prima
o poi ci avrei dovuto scrivere intorno una storia!
Bethyl - gelosia - buio -
no angst
I prompt erano questi e la storia che ne è nata
è quella che leggerai qui sotto! Ovviamente spero che
potrà essere un regalo almeno un pò decente, nel
caso, apprezza comunque lo sforzo! XD
Non mi resta che augurarti BUON COMPLEANNO!
Un bacione grande.
Serena
Seduto
ad uno dei tavoli esterni, la balestra abbandonata di fianco a lui
sulla panca, è da un pò che sta spostando il cibo
da una
parte all'altra del piatto, senza decidersi a mangiarlo.
Il problema è che la
fame gli è passata di colpo.
Daryl non ne ha
idea, ma il suo atteggiamento, visto dall'esterno,
è simile a quello di un rapace che vola in cerchi sempre
più stretti sopra la sua preda, in attesa che arrivi il
momento
giusto per planare e sferrare il suo attacco.
Chi
sta rischiando grosso, in questo caso, è uno dei nuovi
arrivati, di cui non ricorda nemmeno il nome. Sa soltanto che il suo
autocontrollo è sul punto di cedere ed è davvero
ad un
soffio dall'afferrare la balestra per infilzare senza
pietà colui che gli
sta procurando quel ribollire di emozioni.
-
Sprecare il cibo è un peccato mortale, Dixon, lo sapevi?
E'
talmente concentrato su quello che sta per diventare il suo prossimo
omicidio, da non essersi nemmeno accorto dell'arrivo di Rick,
ritrovandoselo seduto davanti, dall'altra parte del tavolo.
-
Me ne fotto.
Allontana
definitivamente il piatto, senza staccare lo sguardo dalla
coppia che sta parlando fitto a diversi metri di distanza da lui.
-
Anche spargere sangue innocente, lo è.
Sente
l'ironia nella voce dello sceriffo e stavolta lo guarda in faccia.
-
Me ne fotto anche di questo.
Quello
che è diventato quasi un fratello per lui, scuote la testa e
gli sorride.
-
Certo, è ovvio. A te interessa una cosa, o meglio, una
persona soltanto, giusto?
Gli
risponde con un grugnito, mentre riporta lo sguardo, affilato e cupo,
sulla coppia.
-
Sì.
Non
ha motivo di mentire, non con lui, almeno. Rick l'ha capito subito
quello che gli è successo, per cui è inutile
tentare di
negare l'evidenza. Si chiede, anzi, quanto ci metteranno ad
accorgersene anche
gli altri, nonostante stia sempre molto attento a non farsi beccare
nella sua attività di stalker. Perchè
è un
pò così che si sente nei confronti di Beth, dal
momento
che non la perde mai di vista quando si trova alla prigione.
-
Bè forse, allora, dovresti trovare il coraggio di andare da
lei e dirle chiaramente come stanno le cose.
-
Tu la fai troppo facile, sceriffo.
Glielo
ringhia, perchè nel frattempo sta stringendo i denti
talmente forte, che ha paura gli si spezzi la mascella.
Quello stronzo le ha appena
ravviato una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
- Tu, invece,
troppo complicata. Non ti sei accorto, cazzo, di come ti guarda?
Riporta
lo sguardo su Rick, che a sua volta fissa la coppia, altrimenti va
fuori di testa davvero se non smette di guardarli.
-
E come mi guarda?
Se
la ride, quel bastardo. Sembra proprio divertirsi un mondo alle sue
spalle.
-
Te lo spiego con un bell'esempio, così il concetto lo
capisce bene anche uno zoticone
come te. Immagina che lei si trovi in una stanza al buio, okay?
Rick
sembra divertirsi davvero un mondo a prenderlo per il culo, ma
arriverà il momento in cui lo potrà ripagare con
la
stessa moneta, o almeno spera. In ogni caso annuisce, perchè
la
cosa gli interessa, ovviamente, e parecchio.
-
Ecco, quando entri nel suo campo visivo, è come se si
accendesse la luce in quella stanza, per lei. Prima è
spenta, e
poi puf, di colpo è accesa!
Cazzo
se è bella la sensazione che gli provocano
quelle parole! E quasi ci potrebbe credere davvero, se non
fosse
che lui la vede diversamente.
-
A me sembra più che se la faccia sotto, invece, ogni volta
che mi vede.
E'
vero, gli sembra che si paralizzi ogni volta che le gira intorno o le
rivolge la parola.
-
Quello è perchè la tua brutta faccia è
sempre
incazzosa, Mr. Dixon. Se provassi, ogni tanto, a fare finta di non
avercela con il mondo intero, può anche darsi che lei
riuscirebbe ad essere meno propensa a credere che stai per azzannarla
alla gola.
Odia
quando Rick è così diretto, però
potrebbe
avere ragione. E' solo che lui non è mai stato tipo da
fiori,
cioccolatini e paroline dolci. Non ha mai avuto una relazione con una
donna, che non andasse oltre a dell'ottimo e sano sesso, con magari
qualche puntata in un pub, per farsi una buona birra insieme.
Che
poi, pensandoci bene, lei non è nemmeno una vera donna,
perchè è ancora una ragazzina! Molto
probabilmente
sarà ancora vergine, e se non lo è, di sicuro
però
non avrà tutta l'esperienza che ha invece lui!
Cristo Santo, Daryl, ma come hai
fatto a finire in un casino del genere? Sembri diventato un fottuto
pervertito a caccia di innocenti ragazzine!
Se
soltanto suo padre, o sua sorella, sapessero che cosa ha in testa,
probabilmente lo ucciderebbero piuttosto che farlo avvicinare alla
piccola di casa.
-
Quindi, allora, cosa mi consigli di fare?
L'amico
scrolla le spalle e con la testa accenna in direzione della
coppia, che ogni tanto intervalla le chiacchiere con qualche risata.
-
Di preciso non lo so, però il consiglio in generale,
è
quello di darti una mossa alla svelta, perchè altrimenti,
potrebbe iniziare a credere che sarà molto più
facile
arrivare a quel ragazzo, che non a te come invece vorrebbe.
Le
parole di Rick gli mettono addosso una paura fottuta che possa
succedere davvero, che lei finisca tra le braccia di quel coglione.
-
Il vecchio mi ucciderà e la sorella provvederà a
seppellirmi.
Esprime
ad alta voce quello che lo frena più di tutto,
perchè, in fondo, Hershel gli piace e non vorrebbe tradire
la
stima che sembra avere di lui. Soprattutto perchè
è una
cosa che non gli è capitata molto spesso nella vita, che una
brava persona avesse fiducia in lui.
-
Uhm... può darsi. Ma può anche darsi che vedano
il lato positivo della cosa.
Rick
si è fatto di colpo serio, adesso.
-
Chi, meglio di te, potrebbe tenere al sicuro Beth?
Su
questo, possono metterci la mano sul fuoco, perchè non solo
non farebbe mai del male a quella ragazzina, ma è pronto ad
uccidere chiunque provi anche solo a toccarla con un dito.
-
Buttati, amico. Si diceva prima, che la vita è troppo breve
per avere dei rimpianti. Ora è ancora più vero.
Rick
ha dannatamente ragione, lo sa anche lui, deve solo trovare il coraggio
per farlo.
-
Nel frattempo che decidi, vedi di non fare danni irreparabili.
Accenna
in direzione del ragazzo, ignaro che stia suscitando l'ira di un uomo
pericoloso come lo è Daryl Dixon.
-
Uhm... ci proverò, ma non ti prometto niente.
Rick
alza gli occhi al cielo, ma se ne va lo stesso, lasciandolo di
nuovo lì da solo, a macerarsi in quella parola che sinora
gli
era rimasta sconosciuta: gelosia.
§§§§§§§§§§§§§
Appostato
nell'ombra, Daryl si sta rigirando tra le mani una sigaretta.
E' teso come una molla pronta a scattare, per cui sta cercando di
scaricare in qualche modo la tensione, prima che si ritrovi faccia a
faccia con la persona che sta aspettando. Anche se aspettare non
è la parola corretta, in quanto è più
un'imboscata
quella che sta tendendo alla ragazzina.
Cazzo, se è convinta
che nessuno la scoprirà!
Ma lui non
è nessuno, anzi lui è quello che ha
occhi e orecchie davvero dappertutto, quando si tratta di Beth.
E sta per scoprirlo anche lei.
Oh, eccome se lo
scoprirà che non può più permettersi
di credersi libera di fare quello che vuole!
Perchè
ci ha
riflettuto parecchio sulle parole di Rick, ed è arrivato ad
una
conclusione ben precisa. Ha capito che non può aspettarsi di
avere il pacchetto completo, perciò deve accontentarsi di
quello
che desidera di più.
E quello che desidera di
più al mondo, è avere una possibilità
con lei.
Perciò,
è disposto a sacrificare il rispetto e la
fiducia che Hershel nutre in lui, se in cambio riuscirà
anche
solamente a strappare un pò d'affetto nei suoi confronti da
parte di Beth.
Non ha certo la pretesa che
arrivi ad
amare uno come lui, per cui si accontenterà anche delle
briciole
che lei gli vorrà dare.
Deve aspettare
ancora qualche altro minuto, prima di sentire dei
passi leggeri, e un pò furtivi, avvicinarsi. Fa in tempo a
riporre la sigaretta nella tasca posteriore dei jeans, quando l'ombra
della ragazzina sbuca da dietro l'angolo.
-
Ciao, ragazzina.
Prova
decisamente un certo piacere nel vederla sobbalzare, portandosi una
mano alla bocca, probabilmente per stroncare sul nascere un grido che
avrebbe di sicuro richiamato l'attenzione di Glenn, che si trova di
guardia sulla torretta.
-
Daryl! Mi hai fatto prendere un colpo!
Si
è leggermente ripresa dallo spavento, ma la voce le trema
ancora.
-
Uhm... che ci fai in giro a quest'ora?
Sa
benissimo che deve risultarle minaccioso il suo atteggiamento,
appostato così com'è nell'ombra, nonostante se ne
stia
appoggiato al muro a braccia conserte, apparentemente rilassato.
-
Potrei chiederti la stessa cosa.
La
risposta vorrebbe essere piccata, ma dal momento che non è
lui che ha qualcosa da nascondere, risulta subito sulla difensiva il
suo tono di voce.
-
Stavo per fumarmi una sigaretta.
La
vede infilare le mani nelle tasche dei jeans, forse per dissimulare
un nervosismo che invece a lui continua ad essere molto evidente,
così torna ad insistere.
-
E tu?
-
No, io non fumo, lo sai.
E'
convinto che se non fosse buio, la vedrebbe arrossire, consapevole
lei per prima di avergli appena fornito un'altra prova che sta
rispondendo a vanvera, pur di non spiattellare la verità.
-
Quindi, ritorniamo sempre al punto di partenza: che ci fai in giro a
quest'ora?
Vuole
essere buono con lei e le concede, perciò, di restare in
silenzio il tempo che le occorre per cercare di mettere insieme
un'altra risposta che non sia la verità che lui conosce
già, ovviamente.
-
Non riuscivo a prendere sonno. Ho pensato che due passi mi avrebbero
aiutato a rilassarmi un pò.
Non
finisce la frase e si stringe nelle spalle, come a dire "bè,
che c'è di male in questo?".
-
Rilassarti... perchè, c'è qualcosa in
particolare, che ti preoccupa?
Probabilmente,
se la luna sbucasse fuori da dietro le nuvole, potrebbe
vedere meglio, oltre che sentire, lo sguardo sorpreso che adesso gli ha
puntato addosso la ragazzina. Non può darle torto, in
effetti,
non le hai mai rivolto la parola così a lungo, come sta
facendo
invece ora. Addirittura è arrivato a chiederle cosa la
preoccupa, anche se sa che al momento la cosa che la preoccupa di
più, forse, è che lui la lasci andare dove sa di
essere
attesa.
-
Bè... ecco... insomma...
Si
sente un vero bastardo, in questo momento, perchè sa
benissimo che sta giocando come il gatto fa con il topo, prima di
mangiarselo. Ovviamente lui non ha in mente di mangiarsela, anche se il
bisogno che ha di lei, ormai è diventato il quarto elemento
che
gli è necessario per vivere, dopo i tre più
naturali di
cui ogni uomo ha bisogno: aria, acqua, cibo.
-
Sputa il rospo, ragazzina. Una bella confessione, alle volte, rende
tutto più semplice.
Stavolta
lo sente proprio l'ansito di sorpresa che le ha strappato. Non
lo sa nemmeno lui come fa ad essere così ispirato,
però
le parole gli stanno venendo fuori che è una bellezza. La
frase
ha un doppio senso che in ogni caso la inchioda, perchè
sembra
sia riferita all'appuntamento clandestino che si è data con
il
coglione, sia al fatto che lui non le è affatto
indifferente,
anzi.
Perchè
ha riflettuto bene anche sulla faccenda della luce che si
accende nella stanza dove si trova lei, quando ci entra lui, e ha
capito che qualcosa di vero c'è.
Forse si sta illudendo, ma
siccome
vigliacco non lo è mai stato, è arrivato il
momento di
scoprire se è vero. E soprattutto, in che misura
è vero.
- Hai origliato la
nostra conversazione!
Ah, finalmente una reazione
spontanea!
La
ragazzina è indignata adesso. Pare abbia collegato un paio
di
punti, giungendo ad una conclusione che non è del tutto
sbagliata. Non ha proprio origliato la loro conversazione,
però
ha spremuto l'informazione giusta alla persona giusta, che tra l'altro,
ora non si troverà sicuramente nel luogo dell'appuntamento
concordato con lei, perchè starà ancora pregando
che lui
non cambi idea e non metta in pratica la minaccia che gli ha spiegato
nei minimi particolari, se solo si fosse azzardato a proseguire nel suo
intento.
-
Quindi, non sei affatto qui per caso!
-
Bingo!.
Ora
che alcune carte in tavola sono state scoperte, si scosta dal muro,
perdendo la posa rilassata e iniziando a mostrarle come realmente si
sente: incazzato nero. Lei sembra averlo percepito, che qualcosa non va
in lui, e ha fatto istintivamente due passi indietro, mantenendo
così una certa distanza di sicurezza.
Ah, ragazzina, stanotte niente
ti terrà abbastanza al sicuro da me.
- Fermo restando
che ascoltare le conversazioni degli altri è
... scorretto, non credo proprio che la cosa ti
riguardi.
Per
un attimo lui dubita seriamente della sua intelligenza,
perchè rispondergli così equivale ad agitare un
drappo
rosso davanti ad un toro infuriato, poi però, l'unica altra
spiegazione che gli viene in mente, è che lei sia seria, che
si
sia accorta che è incazzato, ma che ritiene davvero che la
cosa
non lo debba riguardare.
-
Probabilmente ti meriteresti davvero di fare una stronzata simile, ma
siccome la cosa mi riguarda, e anche parecchio, non me ne frega un
cazzo di aver violato la tua fottutissima privacy!
Due
fattori l'hanno decisamente fatta sobbalzare: il fatto che la cosa
lo riguardi - e parecchio come la parola stessa ha sottolineato - e che
abbia alzato la voce, fregandosene che così potrebbe
attirare
l'attenzione di Glenn.
-
Abbassa la voce! Glenn potrebbe sentire!
Glielo
dice mantenendo la sua bassa, ovviamente, ma non priva di una
certa preoccupazione che lo induce a pensare che non voglia farsi
scoprire da qualcunaltro perchè nutre ancora la speranza di
poter andare avanti nel suo intento.
-
Ragazzina, forse ancora non l'hai capito, ma la cosa finisce qui!
Con
la testa accenna il perimetro della prigione che porta sul retro della
stessa, dove dovrebbe incontrarsi con il coglione.
-
Oh, bene! Così, adesso, ho anche un altro padre a dirmi
quello che posso o non posso fare!
Padre?
L'ha detto
veramente? Non riesce a credere che voglia davvero
recitare quella parte con lui! Ma se vuole giocare, sta per scoprire
che può diventare un gioco molto pericoloso!
-
Un altro padre, eh? Questo era meglio se non lo dicevi, ragazzina.
Non
le lascia nemmeno il tempo di fiatare, che l'ha già
afferrata per un polso e la sta trascinando via con lui. Passata la
sorpresa iniziale per quella reazione violenta, cominciano le proteste.
-
Daryl, ma che cavolo stai facendo! Sei impazzito? Lasciami andare
immediatamente.
-
Sei tu che hai iniziato questo gioco con me.
Sta
provando a liberarsi dalla sua presa, su cui lui si sta
preoccupando, ovviamente, di non esercitare tutta la sua forza,
altrimenti potrebbe spezzarle il polso in un attimo, tanto lo sente
piccolo e fragile nella sua mano.
-
Gioco?
Cerca
anche di puntare i piedi per ostacolarlo, ma la sua forza è
davvero nulla in confronto alla sua.
-
Ma di che cavolo stai parlando? Tu sei davvero impazzito!
-
E allora, perchè non stai chiamando aiuto, eh?
Si
è fermato di botto, ottenendo quello che voleva,
cioè
che lei gli finisse addosso. Le passa un braccio intorno alla vita,
giusto per chiarirle il concetto che sarà lui a decidere se,
e
quando, potrà essere libera di andarsene.
-
Perchè... perchè...
Perchè stai tremando
come una foglia, e non credo proprio che sia solo paura, la tua!
- Tempo scaduto.
La
lascia andare, ma solo per riafferarle il polso e proseguire nella
loro camminata, che ha una meta ben precisa. Dopo qualche passo, sembra
accorgersene anche lei, perchè torna a raddoppiare gli
sforzi
per cercare di fermarlo.
-
Daryl, piantala, sul serio! Non hai alcun diritto di farlo! Quasi non
sapevi nemmeno che esistessi fino ad oggi pomeriggio, e adesso mi fai
questo?
Dove
per "questo" lui pensa che sia il credere che la stia trascinando
verso un confronto che può prendere una piega molto
imbarazzante, dal momento che è convinta che ci
sarà ad
aspettarla il coglione che nel pomeriggio ha avuto la brillante idea di
darle un cazzo di appuntamento romantico nel cuore della notte! Forse
dovrebbe smettere di chiamarlo così, perchè in
realtà sa che non può considerare davvero
colpevole quel
ragazzo per aver creduto di poterla avvicinare con l'idea di provarci
con lei, dal momento che non era certo chiaro che fosse invece un suo
esclusivo territorio di caccia.
E lui è dannatamente
bravo a cacciare, per cui la ragazzina ha davvero poche speranze di non
finire nella sua rete.
- Daryl, giuro che
troverò il modo di fartela pagare!
Stanno
per voltare l'angolo, quando fa un ultimo tentativo per
fermarlo, lanciandogli una minaccia che è curioso di
scoprire
con quanta determinazione porterebbe avanti. Così si blocca
proprio due passi prima dell'angolo e la mette alle strette. Non
simbolicamente, ma fisicamente, perchè l'ha messa con le
spalle
al muro e l'ha inchiodata lì, appoggiando le mani ai lati
del
suo viso.
-
Sono curioso, sentiamo!
Probabilmente
lei pensa di essere appena finita in un incubo da cui non
riesce a svegliarsi e dove lui si è trasformato nel lupo
cattivo!
Eh, sì, Cappuccetto
Rosso, gli animali feroci non vanno stuzzicati se non si è
pronti a pagarne le conseguenze!
- Io... io... lo
dirò a Rick!
Per
un attimo, quasi gli viene da ridere, nonostante sia ancora incazzato
con lei!
-
Rick? Pensi che abbia paura di lui?
Le
sta respirando praticamente addosso, tanto si è avvicinato
al
suo viso, e a sua volta sente il respiro di lei solleticargli la bocca.
Sarebbe così semplice chiuderle la bocca con un bacio. Le
chiarirebbe in un istante il perchè sia affare suo quello
che
aveva in mente di fare.
-
Sicuramente non approverebbe il tuo comportamento violento.
-
Violento, eh?
Oh, Cappuccetto Rosso, non hai
ancora visto come posso diventare davvero feroce se non farai la brava
bambina con me!
- Sì.
Come lo definisci tu, altrimenti, il modo in cui ti stai comportando
con me?
Follemente,
incredibilmente, dannatamente, totalmente... geloso! Ecco
quale sarebbe la giusta risposta, ma crede che non sia ancora pronto a
dirglielo chiaramente, non prima che anche lei abbia scoperto qualche
carta a sua volta.
-
Maturo? Responsabile? Intelligente? Scegli tu, tanto il concetto
rimane lo stesso. Ed è imperdirti di fare qualcosa che sono
sicuro non desideri veramente fare.
Cazzo,
quanto ha voglia di baciarla, mentre la intravede mordersi il
labbro inferiore, forse per mettere a tacere quel sì che
sarebbe
la risposta più sincera e lo sa benissimo anche lei!
-
Tu non sai proprio un cazzo di niente su di me!
-
Forse non sapevo che sapessi anche dire "cazzo", ma per il resto,
invece, so tutto quello che c'è da sapere su di te,
ragazzina!
-
Ne ho avuto abbastanza dei tuoi deliri!
L'ha
presa in contropiede, eccome, con quell'ultima affermazione. Tanto
da provare a liberarsi, appoggiandogli le mani sul petto per spingerlo
via. Peccato che non essendo della sua stessa idea, i suoi
sforzi non vengono premiati, perchè lui non si sposta di un
millimetro.
-
Ammetti che stavi per fare una stronzata, prometti che non lo rifarai
mai più, e allora, forse, ne potremo parlare con
più calma.
-
Che cosa!? Tu sei veramente pazzo!
C'è
un misto di indignazione, rabbia e agitazione nel modo in cui gli
risponde.
Cappuccetto Rosso ha appena
scoperto che il lupo non è così stupido come
forse credeva.
- Io non devo
scusarmi di niente! E non c'è niente di cui dobbiamo parlare
noi due!
Ha
ancora le mani puntate sul suo petto, e a lui sembra di avere
addosso due carboni ardenti, tanto percepisce il loro tocco! E vorrebbe
potersi
strappare la camicia di dosso, per sentirlo direttamente sulla pelle
nuda.
-
E allora, mi costringi a chiarirti meglio il concetto.
Si
allontana, ma solo perchè l'afferra di nuovo per un polso e
riprende a camminare.
-
No! Daryl, no! Ti prego!
Voltano
l'angolo e lei smette di protestare ad alta voce, forse
perchè è convinta che così il coglione
non li
sentirà arrivare, e forse spera anche che lui cambi idea
all'ultimo momento.
Ma il lupo perde il pelo, non il
vizio!
E' un'altra lezione
che imparerà presto, quella che lui
non è uno che torna indietro, una volta che si è
messo in
testa qualcosa. Ed ora ha in mente di trascinarla dove a nessuno
verrebbe mai in mente di avventurarsi, perchè ancora non
sanno
che è diventato un posto sicuro, dal momento che ci ha
pensato
lui, nel tardo pomeriggio, a ripulirlo da eventuali vaganti.
Nel
frattempo, scoprirà anche che di chi doveva aspettarla, non
c'è nemmeno l'ombra. Forse ci mette un pò a
realizzarlo,
in fondo è buio, però poi ci arriva.
-
Dimmi che tu non c'entri! Che ha cambiato idea di sua spontanea
volontà!
Diversamente
da quello che molti pensano di lei, lui lo ha capito
subito che la ragazzina è molto più sveglia di
quanto non faccia capire, per cui è già arrivata
a darsi la giusta risposta da sola. Un'altra cosa che lo ha conquistato
di lei, è che dietro
l'apparente remissività, ha capito che ci fosse una ribelle
pronta ad uscire fuori alla prima occasione. E adesso, si sta
ribellando, eccome!
Ora
che ha capito chiaramente che non è stato un caso che ci
fosse lui ad aspettarla e non il coglione, gli ha tirato uno schiaffo
che lo centra in piena guancia, provocandogli un forte bruciore.
Immobili
nel buio, uno di fronte all'altro, la resa dei conti tra di loro
è appena iniziata.
-
Non eri contro la violenza, ragazzina?
-
Vai a farti fottere!
Oddio,
tutta quella ribellione gli sta provocando l'erezione più
dolorosa nella storia della sua vita. Non può più
aspettare, per cui abbandona del tutto le buone maniere che in un certo
senso ha provato a tenere sinora, e si trasforma in tutto e per tutto
nel lupo cattivo che sa di essere.
-
Bisogna essere in due, no? Per cui ho ancora bisogno di te.
La
solleva senza il minimo sforzo, e prima che lei possa opporsi, sta
già proseguendo con lei gettata sulla sua spalla, nello
stile intramontabile del classico sacco di patate.
-
Sei uno stronzo psicopatico, Daryl Dixon! E stai sicuro che entro
domattina lo sapranno tutti quanti! Verrai cacciato a calci nel culo da
Rick, e morirai mangiato vivo da un branco di vaganti! E quando
ritornerai, sarò io stessa a spararti un colpo in fronte con
la tua fottutissima balestra!
L'erezione
ha spinto dolorosamente contro i jeans ad ogni parola che lei ha
pronunciato con quel tono incazzato, che però non
è riuscito minimamente a nascondere quanto sia anche
spaventata.
Cappuccetto Rosso, vieni vieni
qua, se ti vede il lupo, ti mangerà.
Gli viene in mente
un pezzo della filastrocca che l'ha sentita più volte
recitare alla piccola spaccaculi, e mai come in quel momento gli sembra
azzeccata anche per lei!
Ha
giocato una volta di troppo con lui, e ora che ha ottenuto la sua
reazione, ha capito che non potrà più tirarsi
indietro nemmeno lei.
Cazzo, se aveva ragione Rick! La
luce è accesa nella stanza, adesso, e sta accecando anche
lui!
- Dio, devi essere
impazzito! Cosa stai facendo? Vuoi uccidermi?
Può
capire perchè adesso ci sia del vero terrore nella sua voce,
così la rassicura almeno su quel punto.
-
Ucciderti è l'ultima cosa che ho in mente di fare.
Deve
averla sconvolta del tutto, perchè improvvisamente non muove
più nemmeno un muscolo. Se ne sta docile, le mani aggrappate
al suo gilet per cercare di sollevarsi col busto e scorgere qualcosa
nel buio pesto che li circonda, ora che si è richiuso la
pesante porta alle spalle.
-
Daryl, ti prego, andiamocene da qua. Ti starò ad ascoltare,
te lo giuro su Dio. E ti chiederò anche scusa. E non
farò mai più nessuna stronzata!
Lui
l'ha già depositata a terra, ma stavolta lei invece di
provare a scappare, allunga una mano per cercarlo e quando lo trova, si
aggrappa al suo braccio, stringendosi anche al suo fianco.
-
Sembri proprio sincera, ragazzina.
Può
permettersi di essere ironico, perchè al contrario di lei,
sa benissimo che non stanno correndo nessun rischio.
- Ti prego, ti ho
detto che sono disposta anche ad ascoltarti!
-
Oh, che adesso mi ascolterai è sicuro! Da qui non te ne vai
sino a che non avrò finito.
La
sente tremare, e allora le passa un braccio intorno alla vita e la
spinge sino a che non si trova di nuovo con le spalle al muro.
-
Vuoi morire e hai deciso che devo farlo insieme a te?
Di
nuovo sente il suo alito sfiorargli le labbra, ma stavolta sa che le
potrà anche assaporare.
-
Nessuno morirà. Ho ripulito questo posto nel pomeriggio.
Sente
il suo respiro fermarsi e gli sembra anche di sentire il rumore delle
rotelle che si sono messe in moto nella sua graziosa testolina.
-
Tu... tu cosa hai fatto?
Eh sì, Cappuccetto
Rosso, il lupo ha cercato una tana tranquilla dove poterti portare.
- Da cosa vuoi
iniziare?
Sussulta
adesso, perchè il tono è proprio quello da
bastardo, quello che subito dopo la porta ad irrigidirsi.
-
Chiedermi scusa, farmi le tue promesse o... parlare?
-
Penso di essere finita in un incubo.
Spera
che poi si trasformi in un sogno, ma questo non glielo può
dire.
-
In cui tu, la stessa persona che mi ha ignorato sinora, improvvisamente
si preoccupa di cosa voglio fare della mia... verginità!
Cristo,
se stavolta è lei ad averlo spaventato! Immaginava che non
avesse esperienza, ma non fino a quel punto! E non pensava nemmeno che
glielo avrebbe confessato così, a muso duro, scavalcando
quell'imbarazzo che ha sempre contribuito a paralizzarla in sua
presenza!
-
Avresti preferito che lo dicessi direttamente a tuo padre?
Cappuccetto Rosso
sarà sempre e solo soltanto sua!
Nonostante
gli stiano tremando ancora le vene all'idea che nessuno - nessuno! -
potrà più averla al di fuori di lui, si sforza di
mantenere la voce sicura.
-
No! Io però non capisco...
Anche
lui non capisce sino in fondo, ma si è arreso comunque a
quello che sente per lei. E' pazzo di lei, punto e basta.
-
Io penso, invece, che tu abbia capito benissimo, ragazzina.
Ha
ricominciato a tremare, forse perchè le ha passato un
braccio intorno alla vita, chinandosi su di lei per sussurrarle quelle
parole in un orecchio.
-
Nessuno può avvicinarsi a quello che considero... mio.
Perchè è così che penso a te, come a
qualcuno che non possa essere di nessun'altro, al di fuori di me.
E
proprio come un lupo, ha seppellito il viso nella piega del suo collo e
sta strusciando il naso sulla sua pelle calda, come a volersi imprimere
un profumo che da adesso in poi saprà sempre riconoscere,
anche in mezzo a mille altri.
-
Tu... tua?
Ora
la sta anche assaporando, perchè l'ha morsa appena sotto
l'orecchio, dove la pelle è più delicata. E'
sicuro che sarà già comparso un segno rosso e
proprio come se fosse un animale, sente il sangue ribollire all'idea di
averla marchiata inequivocabilmente come sua.
-
Ah...
Il
verso che le ha strappato non è solo di dolore,
perchè subito dopo gli ha passato le braccia intorno al
collo, affondando le mani nei suoi capelli. E non li ha tirati per
allontanarlo, ma per avvicinarlo ancora di più.
-
Non permetterti mai più di fare quello che hai fatto oggi,
altrimenti non risponderò di me.
Non
gli interessa di sembrare possessivo e bastardo, perchè
è proprio così che si sente nei suoi confronti.
Non vuole mai più sentirsi come si è sentito
oggi, mentre lei sembrava dirgli che non l'avrebbe aspettato ancora per
molto.
-
Che abbia dieci anni o cento, sarai responsabile della morte di
qualsiasi altro uomo che non avvicinerai in un modo che non sia
soltanto amichevole.
Minaccia
e intanto prende ciò che vuole, perchè sta ancora
torturando il suo collo, tra baci e leggeri morsi.
Il lupo sta segnando per bene il
suo territorio. Quando lascerà andare Cappuccetto Rosso,
nessuno più avrà dei dubbi su questo.
Arrendevole,
è così che la sente adesso tra le sue braccia e
la cosa lo sta mandando letteralmente fuori di testa.
-
E se hai intenzione di fermarmi, ragazzina, fallo ora.
Perchè dopo, non tornerò più indietro.
Una volta che sarai mia, lo sarai per sempre.
Nel
silenzio che segue, sente la tensione salire dentro di lui, e pensa che
se pronuncerà quel "no" che teme più di tutto,
non sa come farà ad andare avanti.
-
Lo voglio.
Il
sussurro gli esplode dentro con la forza di una bomba e per un attimo
lo paralizza.
Il lupo è pronto a
spiccare il balzo, ma vuole dare a Cappuccetto Rosso un'ultima
possibilità.
- Ne sei proprio
sicura?
-
Sì, non sono mai stata più sicura di
così in vita mia.
Le
fa scivolare le mani sotto il sedere e la solleva, così da
avere le sue gambe che gli stringono i fianchi.
-
Forse hai appena firmato il peggior contratto della tua vita.
Lei
gli si è avvinghiata addosso e sembra proprio volergli far
capire che è arrivata finalmente dove voleva arrivare: tra
le braccia del lupo cattivo.
-
Sono disposta anche a firmarlo col sangue questo contratto con te.
Quando
realizza che le sue parole possano avere più di un
significato, è già troppo tardi perchè
lui non l'abbia colto, provocandole un imbarazzo che stavolta non
riesce a dissimulare, nemmeno in quel buio pesto.
-
E lo farai molto presto, ragazzina, perchè non ti
lascerò il tempo di ripensarci.
Quelle
mani che sente morbide e delicate proprio come le ha immaginate, si
posano sulle sue guance ruvide di barba e lo attirano verso il suo viso.
-
Non ci ripenserò, Daryl, nè ora nè mai.
Da
piccolo, nessuno gli ha mai raccontato bene la favola di Cappuccetto
Rosso, eppure se Daryl deve immaginare un lieto fine, è
proprio quello che sta vivendo che sembra essere quello giusto.
Perchè Cappuccetto
Rosso ha appena dimostrato che anche il lupo più cattivo
può trovare qualcuno che si innamori di lui.
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