Nella testa di un uomo ombra

di PiperBlue
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I PERSONAGGI DI QUESTA STORIA NON MI APPARTENGONO E NON è STATA SCRITTA A SCOPO DI LUCRO

 

 

 

Nel buio, attendo.

Attendo che la mia piccola trappola scatti.

Ho avuto dodici anni di tempo per elaborare quello che si può benissimo considerare “il piano perfetto”. Dodici anni passati nel buio, proprio come adesso, ad osservarla. A registrare ogni suo piccolo particolare, ogni suo comportamento, atteggiamento,  anni passati a studiare ogni aspetto e singola sfaccettatura della sua personalità. Le sue reazioni, passioni, i suoi movimenti, i suoi gesti, tutto. Amo tutto di lei, tutto ciò che fa di lei la mia Jenny. Anni passati a proteggerla, anche, perché non ho mai permesso e mai permetterò a nessuno di farle del male. Conosco alla perfezione ogni sua abitudine, le cose che la rendono felice, quelle che la rendono triste, conosco i suoi sogni ed i suoi, a mio parere un po’ sciocchi, progetti per il futuro.

Ecco, il suo futuro: nella sua testa tutto con quel… Tommy… nella mia, per l’eternità assieme. Sono partecipe di qualunque cosa la riguardi, la sua intera vita, io l’ho vista. Sempre nascondendomi nell’ombra. Senza mai farmi notare. Ho sognato così a lungo come sarebbe averla per me, avere per me il suo sguardo colmo d’allegria ed affetto. E, certo, ci sono milioni di altre ragazze al mondo, ma lei è diversa. Lei è speciale. Ho trascorso la vita ad accorgermi degli innumerevoli dettagli che la caratterizzano, e tutti mi hanno sorpreso dolcemente. E mi sorprenderanno, perché, con lei, non avrò mai finito di scoprire. Non finirò mai di apprendere ogni angolo del suo essere, ogni parte della sua gioiosa esistenza.

Ho pensato spesso di farmi avanti, sempre però tirandomi indietro, convincendomi che non era ancora arrivato il momento giusto. Ho ideato mille e mille diverse trappole da tenderle per farla cadere fra le mie braccia, scartandole una dopo l’altra. Lei si merita qualcosa di davvero speciale. Oggi, per la prima volta, le ho parlato. E ci è voluto tutto il mio autocontrollo per sembrare un normalissimo commesso di uno stupido negozio di giochi. L’emozione nel rivolgerle la parola era schiacciante, come la disperazione nel non poterla prendere subito. Ho cercato, tentato di farle scegliere un gioco da due, in modo da essere soli, ma alla fine lei ha optato per la casa. Non che la cosa mi dispiaccia, mi divertirò a togliere di mezzo i suoi sciocchi amici e poi portarla via con me.

Ora, sono qui, in quella casa che sta venendo costruita proprio in questo momento, nascosto nelle tenebre, in attesa. Presto potrò uscire allo scoperto, ad allora il Gioco avrà inizio. Ed io so bene come avrà fine…

Ma per ora, posso solo, nel buio, attendere.            

 

 

Allora, cosa ne pensate? Mi sono sempre chiesta come il tenebroso ed affascinate Julian possa essersi sentito nel rivolgere la primissima volta la parola a Jenny... Spero che vi sia piaciuta questa mia flashfic, e spero vogliate recensire numerosi! Allons-y dalla vostra PiperBlue!





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