This Is
Life.
Il pomeriggio era inoltrato e due silenziose figure sedevano sulla
panchina di un parco sonnacchioso.
Un po’ per imbarazzo un po’ per orgoglio nessuno
dei due parlava, la ragazza dai corti capelli blu neri fissava
insistentemente i colori sempre più caldi susseguirsi nel
cielo, privo di nuvole, cercando di ignorare l’onnipresente
presenza, del ragazzo al suo fianco.
Il suddetto ragazzo ,da parte sua, faceva del suo meglio per ignorare
la ragazza ma ,alle volte, una forza indipendente dalla sua
volontà lo faceva voltare verso di lei.
Era così bella con quell’aria da bambina
imbronciata mentre fissava ,con scarso interesse, il mutevole cielo di
quel tranquillo pomeriggio.
Akane intanto si chiedeva senza una risposta coerente per quale assurda
ragione aveva incontrato Ranma in quel piccolo parco…
Certo la cosa non le dispiaceva affatto ma il silenzio tra loro era
pesante più di un macigno.
Sbuffò contrariata da quell’assurda situazione e
corrugando le sopracciglia fece per alzarsi.
“Dove stai andando?”
La voce pacata di Ranma la fece voltare stupita “Vado a
casa” rispose automaticamente e ,voltandosi,
azzardò un passo ma, la mano di Ranma, le afferrò
delicatamente il braccio fermandola.
Akane si girò scocciata pronta a fulminarlo ma rimase
interdetta dal suo dolce sorriso e dalla meravigliosa
intensità dei suoi occhi blu-grigi.
“Perché non rimani a farmi compagnia?”
le disse in un sussurro “Non ho ancora voglia di tornare a
casa”
Akane annuì stranamente docile e tornò a sedersi
sulla stessa panchina di poco prima sotto lo sguardo di Ranma.
Il silenzio tornò a far loro compagnia ed Akane nuovamente
infastidita decise di infrangerlo
“Devi dirmi qualcosa? Perché si sta facendo tardi
e non vorrei che tutti si preoccupassero…”
“Sì io … ecco io avrei una cosa da
dirti ma …”
Akane lo guardò imbarazzata. Dove voleva andare a finire
quello strampalato discorso?
Impaziente di avere una risposta lo sollecitò a continuare
“Ma?”
Ranma sospirò e la guardò negli occhi imbarazzato
“ma non so se riuscirò a
dirtelo…”
Akane distolse lo sguardo imbarazzata arrossendo di colpo. Forse Ranma
voleva…
“Akane” Ranma deglutì imbarazzato e ,con
uno sforzo sovrumano, si costrinse a guardarla negli occhi
“Tu sei d’accordo al nostro fidanzamento forzato?
Bè io no, non più almeno…ecco
io…”
Akane si alzò infuriata guardandolo gelida negli occhi
“Ah è questo che vuoi? Vuoi lasciarmi?
E’ per questo che mi hai fermata? Per interrompere il
fidanzamento?” Ranma la guardò basito e
cercò di fermarla ma lei continuò imperterrita
“Bene! Sai che ti dico? Sono felice che tu abbia preso questa
decisione! Addio Ranma!”
Fece per voltarsi e correre via ma si trovò Ranma
praticamente di fronte “ Ma sei scema o cosa?”le
urlò in faccia “E’ mai possibile che tu
non mi faccia mai finire una frase?? Sempre pronta ad equivocare
vero?”
Akane lo interrupe ancora più furiosa “Io non sto
equivocando proprio un bel niente!” replicò lei
“Sei proprio tu che ha detto che non vuole più un
fidanzamento forzato, o sbaglio?” la voce le si
incrinò ma l’orgoglio le impedì di
piangere
Ranma la guardò sconvolto. Aveva preparato un discorso
,definito e preciso in ogni suo dettaglio e l’aveva ripetuto
con la stessa solerzia con cui uno, studente diligente, ripete a mente
la lezione ma , a quanto pare, i discorsi con Akane non avevano alcuna
utilità; era proprio un maschiaccio la sua
Akane pensò, e sul suo volto comparì un tiepido
sorriso.
Ovviamente Akane fraintese quel sorriso e gli urlò in faccia
tutta la sua rabbia. Era stanca di farsi prendere in giro e stanca di
lui, quindi le urlò lei, era un bene che non fossero
più vincolati da un fittizio fidanzamento.
Ranma scosse la testa sconsolato, No con lei i bei discorsi non
servivano a nulla.
Tappandosi le orecchie per non diventare sordo a causa delle urla e
degli insulti della sua dolce fidanzata
urlò a sua volta. “Volevo dirti che ti amo e che
sono stanco di essere legato a te da un fidanzamento deciso dai nostri
genitori! Voglio che il fidanzamento sia solo una nostra
decisione! Ma tu equivochi sempre e non mi hai fatti finire!”
Quando si rese conto di ciò che aveva appena detto o , per
meglio dire, urlato Ranma arrossì tanto da confondersi con
l’altalena bordeaux alle sue spalle.
Da parte sua Akane aveva sentito tutto e , ovviamente, aveva smesso di
urlare, diventando anche lei di una candida tonalità
bordeaux.
Aprì e chiuse la bocca più volte prima di
riuscire ad articolare una frase di senso compiuto “ Che cosa
hai detto?” biascicò con non poche
difficoltà
Ranma la guardò con la coda degli occhi ,urtato, e con le
mani ancora a coprirsi le orecchie borbottò “Ora
non farmelo ripetere…”
Akane lo guardò sbattendo le palpebre con le guancie
deliziosamente arrossate e poi improvvisamente scoppiò a
ridere.
Rise forte tenendosi la pancia con le mani, rise talmente forte che
cominciarono ad uscirle le lacrime dagli occhi.
Ranma la guardò offeso con la coda dell’occhio
arrossendo ancor di più
“ Cosa c’è di tanto
divertente?” sbottò poi
“Non me lo chiederesti mai se potessi vederti!”
riuscì ad articolare Akane ancora in preda al riso.
Ranma infatti si copriva ancora le orecchie con le mani e sembrava
pronto a difendersi da un qualsiasi tipo di attacco poi ,il viso di un
rosso acceso, incrementava ancor di più
l’iralità del momento.
Ranma sbuffò contrito e ,intaccato nell’orgoglio,
incrociò le braccia cominciando a sbattere nervosamente un
piede a terra in attesa che la sua fidanzata finisse gentilmente di
ridere.
Akane smise finalmente di ridere ed asciugandosi le ultime lacrime lo
fissò seria, Ranma ancora le teneva il broncio guardando da
tutt’altra parte ma in spasmodica attesa della sua risposta.
Ora imbarazzata, Akane, si avvicinò piano a lui e
appoggiò le sue piccole mani sulle spalle larghe e forti di
lui che sussultò ,sorpreso, perdendosi poi nel caldo
nocciola sfaccettato d’oro dei suoi occhi.
“Ranma” Iniziò lei imbarazzata
“anche per è la stessa cosa… voglio che
il fidanzamento sia una decisione nostra”
pronunciò quella nuova parola quasi a fatica ma poi gli
regalò uno dei suoi sorrisi più belli.
Ed anche Ranma inconsapevolmente sorrise stringendola a sé
in un caldo abbraccio.
Erano così presi da quell’abbraccio mozzafiato e
dalle loro emozioni che nemmeno sentirono un debole tonfo.
Ukyo cadde a terra quasi senza vita. Si era ritrovata lì per
caso e ,appena li aveva visti, si era nascosta dietro un albero ed
aveva gioito quando anche lei aveva creduto che Ranma volesse rompere
il fidanzamento con Akane, ma come lei ,Ukyo, si era ricreduta.
Aveva capito le intenzioni di Ranma forse da subito ma si era rifiutata
di accettarle Era un errore ,si disse tra sé , Ranma non
poteva preferire Akane a lei.
Ma erano tutte bugie le sue, tutte stupide illusioni Ranma aveva
scelto, e non aveva scelto lei.
“Ti amo”
Il sussurro dolce e caldo di Ranma le infilzò
definitivamente il cuore, No, non poteva andare peggio di
così
“Ti amo anch’io”
Il sussurro emozionato di Akane arrivò alle sue orecchie con
un chiarezza e una nitidezza spaventosi inferendo ancora di
più su quel cuore ormai agonizzante.
In un lampo d’insensata ferocia prese le sue fidate e
inseparabili palette pronta a lanciarle contro il suo incubo ricorrente
sperando, internamente ,di svegliarsi in fretta.
“Cos’hai intenzione di fare Ukyo?”
La ragazza sobbalzò ,spaventata, voltandosi per vedere Ryoga
che, con il suo inseparabile ombrello rosso, la guardava minaccioso.
“Che ci fai qui?” boccheggiò infine
guardandolo mentre si sedeva poco distante da lei
“Quello che ci fai tu…”
pronunciò amaramente il ragazzo “Osservo i miei
incubi diventare realtà”
Ukyo lo guardò stralunata e poi si voltò
nuovamente indietro attenta a non farsi scorgere e vide Ranma e Akane
ancora teneramente abbracciati che ridevano felici.
“Non doveva andare a finire così Ryoga”
pronunciò a stento, mentre le lacrime minacciavano di
sopraffarla, “Non è giusto…”
“La vita raramente è giusta Ukyo” le
rivelò il ragazzo con un mesto sorriso e una punta di cinico
divertimento.
La ragazza si voltò a guardarlo furiosa “Ti
arrendi così? Non combatti per la tua
Akane?” lo sbeffeggiò
“Akane non è mai stata mia”
pronunciò a fatica Ryoga “Ed in fondo , io,
l’ho sempre saputo.”continuò con una
smorfia “Akane è di Ranma e non
c’è niente che io e te potremmo fare per cambiare
le cose. Questa è la realtà dei fatti, che ti
piaccia o no”
Ukyo , colpita e affondata da quella terribile verità,
pianse silenziosamente.
Ryoga la guardò intristito e, con un movimento veloce,
rovistò nel suo enorme zaino alla ricerca di un fazzoletto
sorridendo mestamente ogni volta che vedeva un souvenir comprato per
Akane.
Avvicinandosi a Ukyo le porse il fazzoletto che la ragazza
accettò con un mezzo sorriso.
“Cosa dobbiamo fare Ryoga?” domandò la
ragazza dopo che si fu ripresa
“Nulla” le rispose semplicemente lui
“Dobbiamo solo imparare a convivere con la realtà
dei fatti e ricordarci che, insieme, quei due sono felici. Dobbiamo
essere soddisfatti della loro felicità. Non importa per
merito di chi Akane sorrida.”continuò poi con voce
tremante ”L’importante è che sia felice
e se la sua felicità è con Ranma… Io
sono felice per lei” concluse a bassa voce
Ukyo sorrise tristemente “Hai ragione”
bisbigliò amaramente “infin dei conti so, che
Ranma, non sarebbe stato felice con me, come lo è con
Akane”
Ryoga annuì sovrappensiero e ,alzandosi, si mise lo zaino
sulle spalle posizionando poi l’ombrello sopra
l’enorme bagaglio.
“Te ne vai?”gli domandò presa alla
sprovvista.
“Non ho altra scelta…”
mormorò con gli occhi bassi “ma
tornerò” aggiunse con un sorriso “Devo
sincerarmi che Ranma tratti bene Akane altrimenti dovrà
vedersela con me!”
Ukyo sorrise divertita.
“E tu Ucchan? Tu te ne andrai?”
La ragazza scosse il capo con fermezza “Ho il mio locale
,qui, e poi … chi proteggerà quei due dagli
attacchi di Shampoo e Kodachi appena la notizia giungerà
alle loro orecchie?”
Anche Ryoga si esibì in un sorriso divertito.
“Troveremo anche noi il nostro lieto fine Ryoga?”
“Penso di sì Ucchan…il segreto sta nel
non demordere.” Il ragazzo sospirò per poi
aggiungere “Questa è la vita…”
“Già questa è la
vita…” concordò Ukyo sospirando a sua
volta “Bè buon viaggio Ryoga spero di rivederti
presto da queste parti.
E in bocca al lupo per il tuo lieto fine!” aggiunse sorridendo
“Anche a te Ucchan” poi ,con un ultimo cenno della
mano, ed un ultimo sorriso, sparì, nella luce del tramonto.
Ukyo distolse lo sguardo. Sì, avrebbe cercato il suo lieto
fine.
Girandosi appena osservò Ranma e Akane dirigersi verso casa
ridendo scherzando e prendendosi in giro ,anche, ma sempre ed
indissolubilmente mano nella mano.
Quei due il lieto fine l’avevano già trovato. Ora
toccava a lei.
Già…così è la vita
Fin.
*
Red's
Word:
Bè, che dire? Questa mia piccola Shot, descrive una quanto
mai
ipotetica dichiarazione fra i due personaggi anime/manga più
innamorati
e più infantili che io conosca. XD
L'ho scritta un pò di tempo fa, quindi l'effetto finale non
è ottimo.
Ho voluto aggiungere le parentesi Ukyo/Ryoga perchè mi
sembrava doveroso parlare anche degli innamorati dall'altra parte della
barricata.
Spero sia piaciuta. *O*
Red.
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