Un bacio può

di Il_Genio_del_Male
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Le labbra di Jongin sono un porto sicuro per Sehun, una morbida certezza in grado di alleviare la fatica di una giornata che sembra non finire mai. Dove i loro corpi finiscono e si fondono in un abbraccio, dove il sesso mette a nudo l’intimità fisica, un bacio spoglia l’anima e la interroga, ne sonda le pieghe nascoste. Cerca rassicurazioni.

Un bacio regala certezze o le disperazione più profonda.

Ci sono i baci di circostanza, che si danno quasi distrattamente, a stampo, a mo’ di congedo; una promessa di rivedersi presto, ci vediamo a casa stasera, ti auguro una buona giornata, guida con prudenza, ti voglio bene. Ma talvolta Sehun ha bisogno di sentire che Jongin è suo e allora il bacio diventa lento, profondo. Gli prende il viso tra le mani, ne modella zigomi e mascella con le dita, scende lungo il collo e il mento, si arresta sulla clavicola o prosegue fino all’ombelico.

Un bacio può guarire, condannare.

Quando è Jongin a prendere l’iniziativa, soffice e languido nei gesti, una pigra serenità nello sguardo, il cuore di Sehun vibra come una corda e nel petto rimbomba una musica gutturale, di primordiale e istintiva soddisfazione. La ferale gioia feroce che prova gli fa ribollire il sangue, un infantile senso di possesso lo assale. I sospiri che sfuggono dalle labbra di Jongin sono il preludio di quanto segue: lotta tra le lenzuola, la vista che si appanna, infine la pace. Almeno fino alla volta successiva.

 

 

 

 

Edmond Rostand mi perdonerà per averlo citato come la più clichettosa delle fyccinare, ma non sapevo come presentare ‘sta cosa indegna.

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