Il solo

di _Mhysa_
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                               Il solo 




Devi essere il solo, vero?
Perché in fondo nessuno può prendere il tuo posto.
Senza di lui la tua vita non sarebbe niente, ma cosa ne sa il povero prete? È venuto al mondo sotto la luce di un dio che non conosci, allora vuol dire che in realtà non è mai esistito.
E mentre tieni l’ascia in mano e percorri la strada per la colpevolezza credendo invece di marciare verso la redenzione, puoi già sentire Odino congratularsi con te per la tua grande impresa. E allora il suo discendente tornerà ad avere occhi solo per te, quegli occhi così intensi, iridi di ghiaccio che conosci meglio di te stesso.
Nessuno merita il suo sguardo, nessuno merita la sua ammirazione. Nessuno, oltre te. Perché nessuno è in grado di amarlo come sai fare tu, in quella totalità sconfinata che arde di desideri mai raccontati, di passioni mai vissute, perché troppo perfino per uno come lui.
E non puoi fare altro, se non amarlo. Perché tu sei il costruttore di barche, ma Ragnar è il costruttore di tutto il resto. Perfino della tua anima. E sarà tuo, di nuovo. E tu sarai il solo, come sempre, anche se per tornare a brillare dovrai macchiarti del sangue di un peccatore.
Un peccatore che lui ama.
Non ti perdonerà.
O forse sì.
Non ti importa.
È un omicidio che hai già commesso un milione di volte nella tua testa.
E adesso è reale.




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