Crepa

di tyger
(/viewuser.php?uid=951623)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Crepa







è un magrittiano perdersi di drastici
acquietamenti in turbinii d'istanti
pieni d'inganni e    sorrisi
sarcastici
 
da avvelenare
gli occhi tuoi
distanti


 
annientamenti
travestimenti
esaurimenti


 
veleno





gli occhi tuoi

















Nota:
Primo esperimento da queste parti. Non so con che sadismo coraggio lo pubblico.
Due parole per rendere l'idea di quello che, quantomeno, avevo in mente.
Quattro endecasillabi in rima alternata. I primi due tengono; poi la struttura inizia a cedere. Quando entra il "tu" nella poesia, tutto trema. Le rime sono incerte, quasi forzate, perché cercano di mantenersi entro la struttura, ma non riescono più ad adattarvisi. Il lessico cambia, scivola verso un altro orizzonte, meno ricercato e più vicino. Il resto del senso cola giù dalla rottura provocata, nelle righe sotto, scomposte e dirette.
Che poi è quello che accade quando la vita ci sta disperatamente stretta per tanti troppi motivi eppure dobbiamo andare avanti; e quando cerchiamo di tenere insieme il nostro quotidiano ma l'immagine di una persona (la persona) continua ad irrompere tra i nostri pensieri.
Sospendo il mio giudizio su cosa possa essere venuto fuori; soltanto spero che l'analogia che ho tentato di creare sia, in qualche modo, comprensibile.






 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3542359