Deve piovere
Storia basata sul prompt "Deve
piovere" dalla challenge aperta sul gruppo Facebook "EFP: fandoms".
Grazie ad Aven per il prompt :)
Deve piovere
Sofia
era uscita dalla copertura a mezzogiorno per
cambiare un po' aria, ma doveva riconoscere che il miglioramento non
c'era
stato minimamente. Non spirava un singolo alito di vento. Si guardò
intorno: la
distesa di acciaio che la circondava sembrava quasi aggredire i suoi
occhi. La
luce della loro stella si rifletteva sulla lucida superficie che
copriva la
città e accecava i suoi occhi.
Alla
giovane donna piaceva andare sopra alla copertura di
tanto in tanto: le ricordava che la vita non erano solo il suo campo da
coltivare e Logos, il bambino che il suo ex-fidanzato non aveva voluto.
C'era
molto di più, c'era la luce, le stelle quando era buio e quella liscia
superficie
metallica che di notte pareva fatta di seta. Guardandola da dietro le
dita che
aveva portato a riparare gli occhi, le tornò alla mente la fattoria da
cui era
fuggita per qualche attimo. Gli Arconti avevano detto che avrebbe
piovuto nei
campi sotterranei. Erano loro a regolare il clima per l'agricoltura
praticata
dalla fascia più misera della popolazione e avevano assicurato che
avrebbero
provveduto all'irrigazione dei campi. Questo due settimane prima.
Eppure non
era ancora cambiato nulla: non una sola misera goccia di pioggia era
caduta
sulla terra spaccata dalla siccità.
Era
ormai un mese che in tutto il villaggio i contadini
si consumavano le mani a sangue per trasportare l'acqua dai pochi pozzi
ai
campi. La gente stava diventando molto inquieta, alcuni anche violenti.
Le code
per l'acqua si facevano sempre più lunghe e le persone non volevano
aspettare.
Sofia aveva sempre più paura per ogni viaggio che faceva verso il
pozzo, ma non
aveva scelta e doveva farsi coraggio.
Eppure
sarebbe bastato poco, maledizione! Un po’ di
pioggia, Sofia non chiedeva altro. La sua tranquillità sarebbe tornata
e la
gente sarebbe diventata di nuovo amichevole come sempre, se solo avesse
piovuto. Invece il soffitto dei campi rimaneva immutato, non una
singola goccia
trapelava attraverso le giunture della copertura di acciaio. Gli
Arconti
stavano giocando con il fuoco e non se ne accorgevano. Il popolo era
agitato,
sarebbe bastato qualcuno abbastanza bravo a parlare da accendere gli
animi e
poi la ribellione sarebbe scoppiata. Sofia non era contenta della
propria
condizione, questo no, ma l’ultima cosa che desiderava al mondo era una
ribellione. Sofia aveva paura. Cosa avrebbe potuto fare, da sola, per
proteggere Logos? Se non si fosse unita alla rivolta, i suoi compaesani
avrebbero cercato vendetta sul bambino e Sofia non avrebbe potuto fare
nulla
per impedirlo. Se invece si fosse ribellata, le guardie gliel’avrebbero
portato
via una volta sedata la rivolta. Sofia era certa che non ci fossero
possibilità
di riuscita per il popolo in rivolta, aveva visto l’esercito durante le
parate
ufficiali e sapeva che un gruppo di contadini non avrebbe potuto fare
molto.
Perché
non pioveva? Sarebbe bastato poco per scacciare le
paure di Sofia, eppure non cambiava nulla. Maledetti Arconti, pensò,
mentre
rientrava sotto la copertura d’acciaio. La aspettava un’altra lunga
coda al
pozzo.
Magic Corner:
Salve gente! Eccomi qui, anche
se in realtà non ho molto da dire.
Questa storia è rimasta
quiescente (si potrà dire quiescente di una storia?) nel mio computer
per un bel po' e ammetto di averla pubblicata senza neanche rileggerla
perché ero troppo di fretta.
Pertanto, può essere che
ci siano scritte delle cose inguardabili e nel caso vi pregherei di
farmelo sapere ^^
Grazie di aver letto e
soprattutto grazie ad Aven per la sua pazienza :)
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