Trattative

di biatris
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“Attivazione non prevista dello Stargate!” gracchiò l'altoparlante.

Sarebbe stata una giornata di ordinaria amministrazione, pensò il Colonnello Jack O'Neill, se due dei suoi uomini non fossero stati in missione con un'altra squadra.

Si recò velocemente alla sala dello Stargate.

“E' l'SG5, aprite l'iride!” sentì dire prima di vedere la familiare sagoma dello Stargate dar vita al passaggio subspaziale che congiungeva la Terra ad un pianeta di cui al momento non ricordava proprio il nome.

Vide il comandante dell'SG5 rientrare insieme alla sua squadra e a Daniel. Un attimo, pensò. Dove era finita Carter?

Alle sue spalle il generale Hammond dovette pensare la stessa cosa.

“Colonnello” salutò “Bentornati. Rapporto?”

L'interpellato, dopo un veloce saluto militare, parlò.

“Generale, il pianeta è alquanto primitivo, ma non ostile in linea generale. Abbiamo però constatato delle evidenti incomprensioni culturali. Il maggiore Carter è stata trattenuta proprio a causa di queste incomprensioni. Sembra che il fatto che sia una donna la ponga, ecco, in una condizione di inferiorità secondo i nativi. Non è permesso alle loro donne di viaggiare sole.”

Il Generale guardò i suoi uomini.

“Colonnello, mi sta dicendo che l'avete lasciata indietro sola perché non poò viaggiare sola?”

L'altro uomo sospirò.

“In realtà la nostra intenzione era di tornare a prenderla” spiegò “Con il Colonnello O'Neill”.

Jack guardò l'uomo perplesso.

“E...Perché mai proprio io?” chiese.

“Signore, quando al maggiore è stato chiesto chi fosse il suo accompagnatore lei ha risposto che non ne aveva. Questo ha suscitato l'insorgere dei locali. Il dottor Jackson ha allora avuto l'idea di dire che il compagno del maggiore fosse al momento impossibilitato ad essere lì. I locali ci hanno creduto, ma hanno preteso che venisse a prenderla.” spiegò il militare.

“E perché io?” chiese di nuovo Jack.

Solo allora Daniel, il dottor Jackson, come lo aveva definito il colonnello, parlò.

“Jack, è colpa mia. Devo aver fatto il tuo nome...”

Jack lo guardò perplesso.

“Daniel?” esclamò.

L'altro sospirò.

“Senti, non ho avuto molto tempo per pensare ad un nome e il primo che mi è venuto in mente era il tuo” ammise.

Jack lo fissò, si passò una mano sugli occhi, poi si rivolse al generale.

“Generale, a questo punto chiedo il permesso di tornare sul pianeta con la mia squadra a liberare il maggiore Carter” disse.

Il Generale Hammond annuì.

“Preparatevi, partirete fra due ore. Colonnello Jackobson, a rapporto nel mio ufficio tra un'ora.”





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