結婚は避けるべき- Un matrimonio da evitare

di SHineRose
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Partenza

Rin aprì piano gli occhi , notando che il demone era seduto a gambe incrociate proprio accanto a lei. Sorrise stiracchiandosi un poco e diede il suo buongiorno a Sesshomaru, il quale la ignorò bellamente. Sbuffò infastidita dal suo atteggiamento, ma si trattenne dal commentare, non volendo arrabbiare oppure infastidire il demone. Non era abituata alla sua figura, lo aveva conosciuto nelle sembianze di un cane enorme e, in un certo senso, questo cambiamento improvviso la agitava. Scrollò le spalle, nel vano tentativo di scacciare quel sentimento strano insinuatosi nel suo cuore, e lo stomaco cominciò a brontolafre, chiedendo cibo.

-Dov'è il mio cestino?- chiese guardandosi intorno notando l'assenza dell'oggetto dei suoi pensieri. Alzò di poco la coda del demone sperando di trovarlo lì, ma niente, sembrava quasi che fosse scomparso nel nulla.

-Mangia quelli.- disse indicando col capo del cibo delizioso posizionato su una tovaglia a quadri rosa e verde. La ragazza spalancò gli occhi e si leccò le labbra, non aveva mangiato nulla il giorno precedente e lo stomaco stava protestando. Si alzò velocemente e si inginocchiò dinanzi alla tovaglia. Molto probabilmente Sesshomaru si era alzato presto per andare e procurarle del cibo, che sicuramente aveva intuito che le bacche non sarebbero bastate. A questo pensiero Rin sorrise.

-Quanto cibo!- disse addentanto un'onighiri. Mangiò tranquillamente assaporando ogni pietanza con entusiasmo infinito. Ma si fermò quando stava per assaggiare un pezzo di sushi. Lo sospese a mezz'aria e lo esaminò attentamente con una smorfia disgustata.
Sesshomaru alzò un sopracciglio.

-Cosa c'è?- chiese indispettito. Oltre ad averle portato del cibo quell'insulsa umana aveva anche il coraggio di esaminarlo.

-Dì un pò Sesshomaru-sama.. non è che stai tentando alla mia vita?- chiese la ragazza guardandolo con un cipiglio. Il demone corrucciò le sopracciglia non capendo. Cosa stava insinuando?

-Questo è avvelenato. L'avocado all'interno del sushi dovrebbe essere di un verde pallido, invece è marrone, segno che sopra vi è stato sparso del miasma.- disse indicando appunto il pezzo di sushi. Sesshomaru assottigliò lo sguardo e si avvicinò alla ragazza in un batter d'occhio. In effetti ora sentiva la puzza di veleno che prima non aveva percepito. Prese la ragazza per il polso e l'annusò da capo a piede. Fortunatamente lei non era stata contaminata.
Rin diventò rossa dall'imbarazzo ma non si mosse neanche per un secondo. La stava annusando, e sentire il suo respiro caldo sulla sua pelle la rendeva nervosa. I palmi delle sue mani cominciarono a sudare e molte gocce di sudore le imperlarono la fronte.
Quando il demone la guardò negli occhi, a pochi centimetri dal suo viso, Rin si perse in quelle pozze ambrate. Non aveva mai visto degli occhi così freddi ma al contempo così caldi.
Il demone si avvicinò ancora alla ragazza e si sporse un poco in avanti, diminuendo la distanza tra i loro visi.
Rin inghiottì a vuoto, rendendosi conto che il demone le faceva un certo effetto. Non sapeva se era un bene o un male, fatto sta che la vicinanza non la disturbava.

-Muoviti.- disse allontanandosi d'un colpo. Rin rimase in piedi, nello stesso punto, confusa come non mai. Cosa voleva fare Sesshomaru? Perché ora le stava dicendo di muoversi? Ma sopratutto, perchè si era allontanato così bruscamente?

-D-dove?- chiese balbettando, ancora scossa dalla loro vicinanza iniziale. Il demone continuò a camminare davanti a lei senza degnarla di uno sguardo mentre Rin si affrettava a raggiungerlo.

-Hai detto di voler arrivare al regno di Esmeral. Ti ci sto portando.- rispose atono. Rin sorrise entusiasma ed affiancò il demone, mantenendo però una certa distanza. Il suo sguardo cadde sulla mano bianca e candida del demone. Le dita era lunghe ed affusolare, e gli artigli erano appuntite e ben curate.

-Oh, ti ringrazio, ma perché?- chiese Rin guardandolo confusamente. Sesshomaru evitò di rispondere, anche perché rivelarle che lui era colui che doveva sposarla ed era completamente colpa sua se ora lei si trovava in questa situazione orribile, non gli avrebbe giovato in nessun modo. Per la prima volta il Grande Sesshomaru aveva paura della reazione di un'umana.
-Potrei farti un paio di domande?- chiese allora la ragazza capendo che il demone non le avrebbe mai risposto. Non capiva il motivo che spingeva Sesshomaru ad accompagnarla, in un viaggio del genere.
Sesshomaru sbuffò internamente, sapeva che sarebbe arrivata quella fatidica domanda, anche se avrebbe preferito evitarlo. Non aveva la minima voglia di darle spiegazione, nè tanto meno dirle che quello sbruffone era il suo fratellastro.

-Dimmi.-

-Da quello che ho visto tu ed Inuyasha vi conoscete. Come mai?- chiese ammirando il profilo del demone. Naso all'insù, labbra piene, occhi inespressivi. Rin si ritrovò a sorridere un poco dinanzi a quella visione che lei definiva divina.

-Circostanze.- la ragazza corrucciò le sopracciglia non capendo. Voleva di più, quella piccola e breve risposta non soddisfava la sua curiosità. Non che la interessase realmente il fatto che Inuyasha e Sesshomaru si conoscevano, lei voleva soltanto scoprire più cose riguardante quest'ultimo.

-Che tipo di circostanze?- chiese ancora avvicinandosi di qualche centimetro al demone. Sesshomaru continuò a camminare, cercando di ignorare quell'odore che ora lo stava eccitando.

-Durante uno scontro.- rispose atono, come se volesse evitare di rispondere realmente alla domanda. Detestava, odiava definire Inuyasha suo fratello. Lui, demone cane completo ed Inuyasha, un semplice mezzo demone. Non poteva sopportare l'idea di essere il fratello di un'essere incompleto.

-Perché Inuyasha ti odia tanto? Da quello che ho visto sei davvero gentile!- disse beccandosi un'occhiataccia da parte di Sesshomaru.

-Hai detto un paio di domande.-

-Ma... uffa!- esclamò la ragazza indispettita. Il demone l'aveva presa alla lettera! Sospirò continuando a camminare. Aveva passato davvero poco tempo con lui, ma aveva capito che instaurare un rapporto di amicizia con Sesshomaru era quasi impossibile. Parlava poco e le risposte erano enigmatiche. Scrollò le spalle e scacciò tutte le domande che le frullavano nella testa. Arrabbiare oppure infastidire Sesshomaru era l'ultima cosa che voleva.



-Sesshomaru-sama..- lo chiamò Rin dopo un paio d'ore. Il demone la guardò con la coda dell'occhio, incitandola a continuare.
-Ecco.. Potrei andare nel villaggio vicino per fare un bagno?- chiese con le gote arrossate dall'imbarazzo.




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