Pills under the snow.

di Ilia in Wonderland
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Per la città di Midorijima suonava una musica diversa, tutto era moderno, i locali erano illuminati e la strada era parecchio affollata. Va beh che era una città giapponese ma Chelsea pensava che era davvero moderna. L’auto la lasciò vicino ad un marciapiede non molto distante dall’hotel in cui avrebbe alloggiato, c’era una zona pedonale e Toby non poteva entrare con la sua auto. Voleva dire che se la sarebbe fatta a piedi. Il Giappone è una terra davvero affascinante.  “Quasi quasi ci vengo a vivere” pensò, ma il pensiero fu subito interrotto dall’incontro del grande hotel illuminato davanti ai suoi occhi. –Wow!- esclamò, era il massimo. Non entrò subito, forse aveva sbagliato. Non poteva essere quello. Era troppo lussuoso. Un ragazzo dai capelli castani all’entrata le chiese –Ha bisogno di una mano signorina?- lei scosse la testa in modo agitato. Non poteva crederci. Toby la raggiunse –Chelsea perché non sei entrata?-
-L’hotel è questo?- chiese lei quasi allibita, lui era sconvolto, vuoi vedere che non le piaceva? –Si, è questo!- le rispose quasi tremando. Chelsea era una tipa non  facile da accontentare. Quando non le andava bene qualcosa la sua voce angelica aveva conquistato milioni di fans diventava qualcosa simile ad un growl. E Toby, nonostante fosse suo manager e autista la temeva un po’. –Ma quanto hai speso?-
-Meno di quel che le pare signorina, anzi, le ho prenotato la suite che era la meno costosa!- Chelsea allargò un braccio e Toby le mise il suo braccio intrecciato. –Bene! allora stasera si va a nozze!- entrarono, contenti e allegri come si ritrovavano, la hall era accogliente e sui lati c’erano i divanetti dove poter bere un sano whisky in pace. Ma Chelsea voleva solo riposarsi e farsi possibilmente una doccia dato che aveva viaggiato tutto il giorno, quindi lei e Toby rigarono dritto fino alla reception. –Salve!- salutarono la donna mora con un rossetto acceso e i capelli tutti tirati indietro. La signora li accolse con un grande sorriso. –La signorina Herman?- Toby annuì –Si, è lei!- la signora le pose la chiave –Ah mi scusi signorina Herman posso avere un suo autografo?- Chelsea con il suo modo di fare da spaccona le firmò il foglio. Salì di sopra ed entrò in camera. Letto gigante, grande toeletta con specchio e tv a schermo piatto. –Dimmi che non siamo in un sogno!-                          
-No, non ci siamo, comunque, io vado nella mia stanza, in ogni caso, per ogni evenienza fammi uno squillo con il telefono dell’hotel …. NOTTE!- Toby lasciò la stanza e Chelsea si catapultò sul letto. Che relax! Fantastico! Toby si era superato. Non avevano mai dormito in un hotel così grande e lussuoso. E la vista? Spettacolare. Midorijima dall’alto sembrava solo un ammasso di lucciole e invece era affascinante. Lasciò la tenda aperta e prendendo due asciugamani decise di farsi un bagno. Tutto era totalmente rilassante, uscì dalla doccia con solo un asciugamano intorno al corpo, si slegò i lunghi capelli blu e canticchiò davanti alla grande toeletta con lo specchio. Si applicò una crema al ribes, liquirizia e frutti rossi sul viso e continuò la melodia flebile, dolce, originale. Il suo sguardo si spostò alla finestra dove le sembrò di vedere qualcuno, Chelsea si fermò a cantare. Oh cazzo. Le sembrava che qualcuno …. Prese una ciabatta ed uscì fuori dalla finestra, oltre il traffico sotto di lei non c’era nessuno. Oddio stava avendo le allucinazioni. Meglio dormire, però magari avrebbe lasciato una bajour accesa. In tal caso fosse qualche stalker.

 




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