Rintocchi di Mezzogiorno

di _Akimi
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Jedność
 
Gli occhi di Polonia non nascondono nessun segreto a Romano; forse sono più fini dei suoi, esprimono sempre un certo disinteresse che Sud Italia non condivide, però riconosce altro, in quelle sue iridi smeralde.
Feliks e Romano, in fondo, non sono così diversi; abitano a due lati differenti dell'Europa, ma hanno provato le stesse cose e in quelle medesime cose si rispecchiano ogni qualvolta i loro sguardi si incontrano.
Feliks alle volte gli sorride, è l'unico contatto che hanno quando si ritrovano seduti ad un tavolo, ma Romano ritrova sulle sue labbra parole che non ha la necessità di sentir pronunciare.

La verità è che la vita è difficile per noi, siamo una parte piccola del continente, siamo i
Dimenticati.„
Questo è ciò che Feliks pare raccontargli; parla silenziosamente dei tempi in cui entrambi hanno affrontato nemici più grandi di loro, dei giorni in cui il dolore era così lancinante dal desiderare di arrendersi, ma alla fine, nessuno dei due si è ritirato dalle proprie battaglie ed è stata la loro perseveranza a portarli davanti a quel piccolo, grande tavolo del Presente.

Romano ci crede ancora, vive con lo stesso fervente spirito del Passato, ma si rende conto che gli sbagli sono molti e si ripetono senza mai trovare una soluzione reale.
Feliks è cambiato, cerca di convincersi dicendo che nessuna crisi dura per sempre, ma è lo sguardo fiero dell'italiano a riscaldargli veramente il cuore e basta poco per ricordarsi delle proprie origini.

«Hai ragione, siamo piccoli, ma non inutili. Siamo nati nel sangue e non esistono più situazioni peggiori di quelle che abbiamo già vissuto.»
Romano apre la bocca e parla davvero, questa volta; Feliks sgrana gli occhi e sente gli sguardi delle altre nazioni su di sé.
Tutti li stanno guardando, si domandano il significato dell'improvviso intervento dell'italiano, ma ora è il turno di Polonia e quest'ultimo sorride, di nuovo, sapendo di essere l'unico a poter comprendere i sentimenti dell'altro.
 
«Per la nostra e la vostra libertà, Romano.»
 
Note:
Fondamentalmente ho avuto questa idea per caso, ho scritto solo una fanfic con i fratelli italiani ed è un peccato perché, anche se non mi piacciono moltissimo come personaggi, amo il paese in cui sono nata.
Ho scelto Romano e non Feliciano non per un motivo preciso, penso che farò una raccolta simile anche con Nord Italia dato che per scrivere una flashfic non ci vuole moltissimo tempo.
Questo non significa che le scriverò senza una trama, come solito cerco di inserire dei riferimenti storici, ma non penso che riuscirò in tutti i capitoli.
Le coppie sono uscite casualmente utilizzando questo sito, il primo è Polonia, un abbinamento strano, ma non così tanto.
Jedność significa Unità in polacco; ho sempre amato la Polonia per la sua storia e penso che l'elemento che lo unisca fortemente a Romano sia la violenza subita durante la Seconda Guerra Mondiale.
Le ultime parole di Feliks, infatti, sono parte di una frase che potete trovare al cimitero militare polacco a Cassino, città laziale dove è stata combattuta un'importante battaglia nel 1944 per la liberazione del nostro paese.
Sinceramente sapevo che alcuni soldati polacchi avessero combattuto a fianco degli inglesi (ad esempio nella battaglia d'Inghilterra nella RAF), ma non immaginavo anche in Italia.
Sono stata già fin troppo lunga, alla prossima.

Con Austria, non ho idea di che cosa mi inventerò.


 




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