Piramidy contest
Questa ff ha partecipato al primo
turno del "Piramidy contest" in sfida con Meissa e DarkRose86 (a
quest'ultima vanno i miei complimenti per essersi aggiudicata la
vittoria).
Nick Autore: neji4ever
Titolo: A volte l'odio
è più forte dell'amore...
Pairing principale: Naruto Uzumaki -
Sasuke Uchiha
Altri personaggi/pairing: Nessun
pairing -
Genere: Romantico - Sentimentale -
Triste
Raiting: giallo
Avvertimenti: What if - Yaoi - One
shot
Numero Scelto: 24
Fan Art ricevuta:
Note dell'Autore: Sinceramente
questa è la prima Yaoi seria che scrivo. Non avrei mai pensato
di farlo, ma la fan art mi è davvero piaciuta. Ho pensato ad una
What if, o meglio ad una parentesi, mi sono chiesta cosa sarebbe
successo se Sasuke, dopo lo scontro con Naruto alla valle dell'epilogo,
avesse sentito il bisogno di rivedere il compagno prima di raggiungere
il covo di Orochimaru. Una specie di ultimo incontro, un ultimo saluto
ad una persona speciale.
Una precisazione: il testo racchiuso tra " " sono i pensieri,
mentre quelli indicati con - - sono i dialoghi.
A volte l'odio
è più forte dell'amore...
Vagava
per quella boscaglia da un paio di giorni, nemmeno lui riusciva a
capire perchè non riuscisse a raggiungere quel maledetto
nascondiglio, perchè le sue gambe esitassero. Il passo lento,
svogliato. Lo sguardo vuoto, più del solito. Quel dolore non
aveva senso, quella sofferenza non aveva ragione d'essere, eppure
Sasuke la sentiva, più forte persino della volontà di
vendetta.
Ad ogni passo vedeva il
volto di Naruto, i suoi occhi chiusi, gli sembrava persino di sentire
il suo debole respiro. Quella strana sensazione stava divorando la sua
anima senza che riuscisse a trovare una
spiegazione, senza poter opporre resistenza.
Si arrestò
sedendosi a terra, lasciando che il suo corpo esausto si poggiasse ad
un tronco.
Non riusciva a far altro che ripensare allo scontro, ma
soprattutto a quel viso. Per un istante sollevò lo sguardo
ritrovandosi ad osservare quel cielo limpido e non riuscì a
trattenersi. Lo vide nuovamente: in quell'infinita tela blu, senza che se ne rendesse conto, i suoi occhi disegnarono quel
volto. Forse per via di quel colore che gli ricordava i suoi occhi o
più semplicemente perchè più cercava di non
pensarci, più si sforzava di dimenticare, più nella sua
mente prendevano vita i ricordi.
Chiuse gli occhi, lasciandosi cullare
da quelle immagini, da quel suo dolce e candido sorriso, dal calore di
quell'amicizia ormai estinta ma impossibile da dimenticare. Per quanto
gli seccasse doveva ammetterlo: quel biondino, quella dannata testa
quadra era
riuscita ad entrargli dentro, inaspettatamente, più di chiunque
altro. Nessuno era mai stato in grado di capirlo, d'intuire i mille
significati dei suoi silenzi. Si era chiuso in se stesso facendo della
vendetta l'unico scopo della sua esistenza, rinunciando a tutto il
resto. Ma per un istante, stando vicino a Naruto, aveva persino creduto
di poter
rinunciare a quel sogno, aveva creduto di poter iniziare una nuova vita
sentendosi
libero da quel tormento che, da quella notte, non l'aveva mai
abbandonato.
Sin da bambini si erano sentiti vicini, i loro cuori
avevano dovuto sopportare un'infanzia terribile fatta di solitudine e
dolore. E chi poteva capirlo meglio di lui, di quel ragazzino
emarginato e
odiato da tutti.
Nonostante le apparenze
Sasuke si era sentito bene al suo fianco, giorno dopo giorno aveva
iniziato
ad apprezzare quella figura un po' impacciata, aveva imparato a capirlo
e sapeva bene che dietro ad ogni discussione, ad ogni diverbio si
nascondeva un sorriso. Non l'avrebbe mai ammesso, ma lui era l'unico in
grado di farlo sorridere, le uniche volte in cui, in segreto, le sue
labbra
s'increspavano disegnando a fatica quel piccolo segno di
felicità erano per lui, per quel calore che Naruto sapeva
trasmettergli.
Fissò le sue mani per poi stringele a pugno con
forza, sino a far sbiancare le nocche. L'aveva quasi ucciso. Non aveva
avuto alcuna
pietà, i suoi colpi non avevano mostrato alcuna esitazione
nemmeno davanti alle sue implorazioni, alle sue parole sincere. Aveva
ignorato il suo affetto, l'aveva calpestato. Aveva persino deriso la
sua disperazione, non si era fermato
nonostante quel ragazzo fosse disposto a rischiare la sua stessa vita
per lui.
Perchè Naruto era fatto così: non avrebbe mai rinunciato,
non si sarebbe mai fermato sino a quando il suo corpo non avesse
esalato l'ultimo alito di vita. Avrebbe tentato in ogni modo di
riportarlo a casa, di salvarlo dalle grinfie di Orochimaru.
A quel
pensiero la sua mano colpì violentemente il tronco a cui era
appoggiato e un piccola, quasi impercettibile, goccia trasparente
abbandonò i suoi occhi.
- Perchè? - gridò cercando di sfogare quel misto di
rabbia
e dolore - Si può sapere perchè sei così
dannatamente testardo Naruto! -
Un altro pugno andò a segno, ma nemmeno quello sembrò
poter alleviare la frustrazione del giovane Uchiha. Si sentiva
colpevole per averlo abbandonato in fin di vita, solo, sotto quella
pioggia che, per un istante, aveva celato le sue stesse lacrime.
Era
necessario, aveva scelto da tempo la sua strada, ma mai aveva
immaginato
che potesse essere così doloroso separarsi da quel ragazzo. Non
riusciva a credere che dopo anni d'indifferenza si fosse ritrovato
nuovamente a piangere per qualcuno. Vedendolo a terra ferito,
così indifeso e fragile, gli era parso lampante che
quel legame non sarebbe stato così facile da spezzare. Non era
amicizia,
non era nemmeno affetto fraterno
come l'aveva definito lui. Era semplicemente qualcosa di più
profondo, qualcosa che l'aveva spaventato.
Non era riuscito ad
ucciderlo, non era andato sino in fondo nonostante fosse convinto che
la sua fine sarebbe stata necessaria per ottenere quella vendetta tanto
agognata. Avrebbe potuto farlo, facilmente avrebbe potuto completare la
sua missione uccidendo Naruto, ma il suo cuore prima e il suo corpo poi
si
erano rifiutati di eseguire gli ordini dettati della ragione.
Non
poteva ucciderlo, non poteva fargli del male, perchè anche se
non voleva ammetterlo, Sasuke sapeva d'amare Naruto, amava
quella testa quadra con tutto se stesso.
Si era allontanato rinunciando
al Mangekyou Sharingan, ma prima di separarsi da lui, prima di
scomparire attraverso la fitta vegetazione, aveva lasciato che le loro
labbra si sfiorassero assaporando quel delicato contatto sino
all'ultimo secondo.
Incredulo davanti al suo stesso gesto, si era alzato
abbandonando l'amico alle cure della squadra di soccorso che
sicuramente
l'avrebbe raggiunto presto.
- Perchè? - quell'interrogativo lasciato al vento risuonò
nuovamente fra le fronde degli alberi - Perchè? -
Non trovava spiegazione a quel sentimento che gli sembrava
tremendamente sbagliato ma, allo stesso tempo, tremendamente dolce.
Come poteva essersi innamorato di lui, come? Avevano condiviso
parecchie situazioni difficili, missioni ardue, rischiando la vita,
fidandosi l'uno delle capacità dell'altro, diventando amici, ma
non riusciva a capire come potesse essere nato quel affetto così
profondo.
Mentre rifletteva cercando inutilmente di mettere ordine fra
i suoi pensieri, l'immagine di quel viso tornò prepotentemente
ad occupare la sua mente. Si ritrovò a percorrere quei
lineamenti, quegli occhi e quelle labbra, mentre un brivido di
desiderio gli percorse la schiena.
Come un fulmine che per un istante
rischiara la notte più buia, così quel brividò
illuminò i pensieri dell'Uchiha. Aveva bisogno di rivederlo,
un'ultima volta, doveva sentire nuovamente quel sapore, accarezzare
quel volto o non avrebbe
trovato pace.
- Un'ultima volta - sussurrò alzandosi - Un ultimo saluto e
poi... -
Sapeva che non sarebbe stato facile, che tornando a Konoha avrebbe
messo a rischio la riuscita del suo piano, ma non sarebbe diventato il
burattino di Orochimaru prima di averlo rivisto, prima di avergli detto
che...
Correva Sasuke, balzando da un ramo all'altro si dirigeva rapidamente
verso il suo obbiettivo. Sapeva quanto quel gesto fosse irrazionale,
pericoloso e assurdo. Ne era cosciente, ma nonostante ciò, dopo
tutto quell'inutile vagare, le sue gambe procedevano senza indugio.
Raggiunse le porte di Konoha nel tardo pomeriggio e si appostò
usando la vegetazione per sottrarsi a sguardi indiscreti. Doveva
stare attento, non poteva lasciare nulla al caso.
Visto il risultato
dello scontro era certo di poterlo trovare all'ospedale cittadino, ma
doveva muoversi con cautela per raggiungere indenne il centro del
villaggio. Doveva attendere il momento opportuno.
Si mosse furtivamente fra i viottoli appena illuminati dalla luce fioca
del tramonto, prestando attenzione ad ogni minimo particolare. Senza
troppi problemi raggiunse il grande edificio posto sulla strada
principale. Nessuno percepì la sua presenza.
Ma ora iniziava la
parte più difficile dell'intera operazione perchè
nonostante non fosse tipo da
lasciarsi scoraggiare facilmente, Sasuke sapeva esattamente che in
quella
situazione l'ingenio serviva a ben poco perchè ciò di cui
aveva bisogno era solamente un po' di fortuna. Non sapeva qualle fosse
la camera del suo dobe e, certamente, non poteva entrare a chiedere
informazioni come se niente fosse.
Scosse lievemente la testa per poi
sospirare. Non poteva aver fatto tutta quella strada per niente, non
poteva arrendersi, non adesso che lui era così vicino.
Si avvicinò ulteriormente, nella speranza di trovare un
qualsiasi indizio quando riconobbe una voce.
Un uomo dai lunghi capelli
bianchi se ne stava seduto fuori da una finestra. Lo riconobbe subito e
i suoi occhi, per un istante, s'illuminarono.
Quella era la stanza, ne
era sicuro, quello era il suo obbiettivo. Si nascose, in attesa che il
sannin se ne andasse, cercando di ascoltare la loro conversazione.
- Forse per lei Sasuke non significa niente, ma per me è un
amico! E io gli amici non li abbandono quando hanno bisogno di aiuto! -
"Amico...."
- Secondo te un amico farebbe del male ad un compagno? Ma guarda come
ti ha ridotto, sei praticamente vivo per miracolo! -
Stupido.
Colpevole.
Sasuke dopo aver udito le parole di Jiraya si girò, intenzionato
ad andarsene.
Sciocco, si sentiva uno sciocco.
Come poteva presentarsi davanti a lui
così, dopo tutto quello che era successo solo alcuni giorni
prima, dopo aver cercato di ucciderlo. Come aveva potuto essere cosi
stupido.
- Se deciderai di continuare ad inseguire Sasuke sarò costretto
a chiedere all'unità operativa di metterti sotto sorveglianza
per impedirti di scappare. Tu non sei un ragazzo qualunque! -
Non poteva restare, doveva andarsene.
- Cancella Sasuke dalla tua testa, Naruto! Lui non tornerà! -
"E' vero Naruto, io non tornerò...."
Un passo indietro, un ultimo sguardo verso quella finestra.
- Se per essere saggio sarò costretto a rinunciare a tutto
quello in cui credo, preferisco continuare ad essere un folle! E
proprio grazie a questa follia, inventerò tecniche nuove che mi
serviranno a salvare Sasuke! Lo riporterò a casa, non
rinuncerò mai a lui! -
A quelle parole, l'Uchiha si fermò. Sentì il battito del
suo cuore accelerare rapidamente.
"Naruto, lui...."
Nonostante tutto il male che gli aveva fatto, nonostante i lividi, gli
insulti e le ferite, il suo dobe era ancora disposto a lottare per lui.
In cuor suo non aveva avuto dubbi.
Un piccolo ed impercettibile sorriso si dipinse sul volto di Sasuke,
per un istante sentì nuovamente quel calore che solo quella
testa quadra riusciva a trasmettergli.
Osservò il sannin scomparire in una nuvola di fumo per poi
scorgere quell'inconfondibile zazzera bionda avvicinarsi alla finestra
e chiuderla.
Sentì qualcosa salire dallo stomaco e mozzargli il fiato.
Un misto di terrore e agitazione lo pervase.
Era il momento d'agire, doveva farlo ora.
Con un balzo raggiunse la finestra, la colpì leggermente
restando nascosto dietro la tenda.
Un gesto improvviso che fece scorrere sia il tessuto che il vetro.
Una voce inconfondibile.
- Se è tornato indietro per farmi cambiare idea, l'avviso che
è tutto inutile. Non rinuncerò mai a... -
Quegli occhi blu spalancati.
Si sentiva annegare in quell'oceano spendente.
- Vedo che non sei messo poi così male, Naruto - lo
punzecchiò abilmente, come solo lui sapeva fare.
-
Sa..su..ke... -
Quel nome sussurrato con stupore e un brivido percorse la schiena
dell'Uchiha nell'udirlo.
Il moro non gli dette nemmeno il tempo di reagire alla sorpresa, si
avviciò rapidamente lasciando che le sue labbra si poggiassero
delicatamente su quelle del compagno ancora paralizzato.
Un tocco leggero che si fece via via più intenso, più
passionale.
Naruto sentiva chiaramente la lingua di Sasuke premere sulle sue
labbra, intenzionata a non accettare un rifiuto, bramosa d'incontrarsi
con la sua e, dopo aver superato lo stupore iniziale, la lasciò
passare, mentre
una piccola goccia di felicità abbandonava i suoi occhi
rigandogli il viso.
Amore.
Passione.
Desiderio.
Sasuke balzò nella stanza senza sciogliere quel dolce bacio che,
in quel momento, aveva perso tutta la sua delicatezza.
Non una parola.
Nemmeno una sillaba.
I due lasciarono che fossero i gesti, i sentimenti a parlare per loro.
Si amarono su quel letto d'opedale, senza pensare alle conseguenze,
senza pensare al domani.
Assaporarono il presente, appagati dalla completezza d'essere
nuovamente vicini, d'essere insieme.
Un sussurro prima di chiudere gli occhi ed abbandonarsi fra le braccia
di Morfeo.
- Non è un sogno, vero? - chiese il biondino con la voce resa
tremolante dall'emozione.
- No, non lo è - rispose serenamente l'Uchiha.
Stava per chiudere gli occhi Sasuke, quando una nuova domanda ruppe il
silenzio scandito dal ticchettio dell'orologio.
- Resterai? -
Nessuna risposta, solo un bacio a fior di labbra.
- Se non rispondi non chiuderò occhio -
- Dormiresti se ti dicessi che non lo farò? -
- No -
- Resterò -
Una bugia, una sporca menzogna.
Sasuke lo sapeva bene e forse anche Naruto l'aveva capito, ma
nonostante questo chiuse gli occhi, abbracciando il suo teme,
stringendolo forte nella speranza di sbagliarsi.
La luce del sole filtrava debolmente dalla finestra, un piccolo raggio
batteva proprio su quel viso sognate.
Un mugugno ed una mano che si muoveva alla ricerca del compagno.
Un sussurro.
- Sasuke....-
Nessuna risposta.
Naruto alzò lentamente il busto mettendosi a sedere.
Portò le mani agli occhi e li stropicciò più volte
sbadigliando.
Mosse ansiosamente lo sguardo per tutta la stanza, sentendosi morire
non scorgendo
la sua figura.
"Un sogno, probabilmente solo un sogno"
Strinse le lenzuola con forza osservando la tenda mossa dalla leggera
brezza mattutina. La finestra era aperta.
"Non è stato un sogno"
Si alzò ed un biglietto poggiato sul comodino attirò la
sua attenzione.
Una calligrafia conosciuta.
Solo poche parole.
Perdonami se puoi.
A volte l'odio e più
forte dell'amore
Stinse quel pezzo di carta con forza e si avvicinò alla
finestra. Guardò l'orizzonte, mentre un sorriso sincero nasceva
sul suo volto, mentre nei suoi occhi si riaccendeva la speranza.
" Non importa se a volte l'odio è più forte dell'amore,
mi basta sapere che mi ami.
Ti troverò Sasuke, lo farò a costo della mia
stessa vita.
Ti troverò e ti riporterò a casa.
Riuscirò a farti cambiare idea, lo so.
E' una promessa. Ed io le mantengo sempre.
Questo è il mio credo ninja!"
Ed ecco il giudizio di ShiIta:
“A volte l'odio è più
forte dell'amore...” - neji4ever
Grammatica: 8.5
Stile: 9
Originalità: 8.5
IC dei personaggi: 9.5
Attinenza alla FanArt: 5
Giudizio del Giudice: 4.5
Totale: 44.5 punti.
La cosa che più mi ha colpito
di questa fic è stata l'attinenza alla fanart.
Sei stata una delle poche che ha
usato la fanart proprio come scena all'interno della storia, senza
usare i ricordi o altro.
Dici che questa è la prima
yaoi che scrivi e io ti devo fare i complimenti, perchè non
è da tutti riuscire a scrivere su questi temi con la leggerezza
che hai usato tu (in senso positivo, intento ^^).
L'amore di Sasuke per Naruto
traspare da tutte le righe ed è fantastico quel “Perchè?”
pronunciato dall'Uchiha, magari OOC se visto singolarmente,
però, per come sei riuscita ad inserirlo tu nel contesto suona
perfetto.
Naruto, invece, è
semplicemente lui. Determinato, testardo e convinto delle sue ragioni.
Non vuole abbandonare la speranza di
salvare Sasuke ed è pronto a fare di tutto per lui.
La frase finale, poi, quella che
dà anche il titolo alla fic è... insomma, solo Sasuke
poteva scrivere una cosa del genere.
Si capisce che lui è triste
perchè deve abbandonare Sasuke, ma nello stesso tempo non
rimpiange quello che ha fatto, cercando di farlo capire allo stesso
Naruto. Nel mentre cerca sempre di non abbandonare l'orgoglio che lo
contraddistingue, (“a volte l'odio è più forte
dell'amore”) perchè con questa frase fa capire che capisce
ciò che ha fatto e che capirà Naruto se non vorrà
perdonarlo.
Per la grammatica ho abbassato un
po' il punteggio a causa di alcune ripetizioni e una frase che risulta
poco chiara.
Infine ti faccio i miei
complimenti!! Davvero brava!
Vorrei ringrariare la giudicessa
per la sua esauriente
valutazione.
Spero di strapparvi qualche commento...
Alla prossima!
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