Hate u Love u

di im_a_penguin_
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Il sole di metà settembre illumina la mia stanza;
accecata da questa improvvisa luminosità e infastidita dal suono della sveglia, mi alzo dal mio soffice e caldo letto.
Controllo il telefono sul comodino, che segna le 8:00 precise, perfetto, in ritardo anche il primo giorno di scuola.
Sbuffando, passo una mano tra i miei capelli, dirigendomi in bagno. 
Non sono affatta pronta ad un altro anno in quella scuola, sopratutto con certi individui che girano. L'unica cosa che mi consola è che, finalmente, sarà il mio ultimo anno.
Non che non abbia passato delle belle giornate ma, si sa, ognuno ha la propria croce. La mia, si chiama Hunter White. Il tipico ragazzo montato che si crede Gesù Cristo sceso in terra, quando due anni fa era un sfigato che pregava le ragazze per uscire con lui. 
Ho sempre cercato di stargli lontana ma, sfortuna vuole, che viva esattamente nella casa di fronte alla mia, fin da quando eravamo bambini. Non ci siamo mai frequentati più di tanto, a dire la verità, ma da quando ho rovinato la "sua reputazione" -a dir suo- mi odia.
Che poi, mica è stata colpa mia se davanti a tutta la scuola gli sono caduta addosso rovesciandogli sulla camicia del caffè? Poteva essere caldo, gli è andata pure bene.
Fatto sta che da quel giorno di un anno fa, continua a tormentarmi e prendermi di mira.
Le sue frecciatine ricadono spesso sui miei capelli. Molto originale deridere una ragazza dai capelli rosa -ovviamente tinti-. Povero White, gli saranno esplosi i neuroni per pensare ogni giorno ad una cattiveria da dire.
Ma lui è l'ultima cosa a cui voglio pensare quest'anno. Voglio godermelo appieno, magari insieme alla mia migliore amica che ora sta strepitando sulla porta della mia stanza perche non sono ancora pronta.
La adoro, ma mi chiedo perche Dio non le abbia donato una voce meno acuta. 
Sospirando, infilo i primi jeans che mi capitano a tiro e una felpa tutta nera. 
« Allegra mi dicono »
Ignoro il commento sarcastico di Taylor, prendendo lo zaino e scendendo le scale senza nemmeno aspettarla.
« Muoviti o facciamo tardi!»
Ridacchio per la sua espressione quasi indignata, uscendo di casa.

Arrivata a scuola, mi dirigo direttamente verso l'entrata secondaria per non dover salutare il preside che si apposta davanti la porta per salutare i nuovi studenti. Certo, non ci sarebbe niente di male se non avesse avuto una relazione di due settimane con mia madre. Già, mia madre.
Mio padre o meglio, Alfred, ci ha lasciato quando avevo dieci anni per andare a fare la bella vita con la sua nuova moglie trentenne. Così mia madre cerca di consolarsi con altri uomini, non riuscendoci.
Sta di fatto che dopo quello che è successo, il preside non fa altro che lanciarmi frecciatine; e poi, entrando dal giardino posso anche evitare...
« White... »
L'unica persona che non volevo vedere me la ritrovo davanti. La giornata sta iniziando proprio bene!
« Pinkie pie. »
Roteo le iridi a quel soprannome, superando lui e il suo branco di capre, chiamati comunemente amici, seguita da Tay, rimasta per tutto il tempo in silenzio.
« Simpatica come sempre. Sei sessualmente frustrata? Povera verginella »
In risposta al suo finto tono melodrammatico gli faccio il dito medio senza girarmi, entrando a scuola.
Si prospetta un lungo anno.




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