Sherlock: The scam of the King

di sasa123
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9th January  5:30 p.m. 

Era passata una settimana dall'omicidio di Steven McGuire e ancora le indagini non erano andate avanti. Da una parte perchè, dovevo ammetterlo, non era un caso che mi entusiasmava molto e quindi, di conseguenza, non ci mettevo molto impegno. Dall'altra perchè, con le poche indagini che avevo svolto, non avevo trovato nessuna 'macchia' nella vita di quell'uomo, niente nemici, niente problemi, niente sgarri con la legge. Sapevo che c'era qualcosa che non andava ma non riuscivo a capire cosa. Presi il mio microscopio e cominciai ad analizzare dei materiali che avevo sistemato in maniera del tutto casuale e disordinata sul tavolo della cucina. Chissà, magari lavorando ad altro mi sarebbe venuta qualcosa in mente. -Posso entrare?- Chiese la signora Hudson varcando la soglia della porta. -Non vedo il motivo per cui dovrei risponderle visto che si è data il permesso da sola.- Affermai secco senza distogliere lo sguardo dalla lente del microscopio. -Sherlock Holmes, questa cucina è un disastro!- Esclamò preoccupata. -Prima o poi metterò un po' d'ordine in questa stanza, che tu lo voglia o no.- Mi disse passando una mano sulla superficie impolverata del tavolo. -Trovo l'ordine nel mio disordine, Signora Hudson.-, -Oh caro, come devo fare con lei?- Si chiese retoricamente passandosi una mano sul viso. -E' diventato ancora più disordinato da quando John è andato a vivere da solo.-, -La residenza di John non influisce sul mio disordine. Adesso se vuole scusarmi, sto lavorando.- Affermai spazientito. -Può anche essere, ma sicuramente ha influito sul suo tatto.- Mi rispose offesa afferrando la tazzina sporca del thè e dirigendosi verso la cucina. Sentii squillare il telefono, distolsi per un attimo lo sguardo dalla lente e risposi. -Pronto?-, -Sherlock, devo parlarti.- Affermò l'ispettore Lestrade. -Spero sia una cosa importante, Scotland Yard. Sto lavorando.-, -Eccome se lo è, credo possa riguardare il caso McGuire.- Esclamò incuriosendomi a tal punto da far passare in secondo piano il lavoro in cui ero impegnato.      
                                                                                                                                       
6:10 p.m. 

 Arrivai nell'isolato dove l'ispettore mi aveva dato appuntamento e notai subito una grande casa accerchiata da macchine della polizia. Scesi dal taxi e mi diressi dentro di essa dove mi aspettava Lestrade insieme ad altri uomini che facevano parte della scientifica. -Che è successo?- Chiesi. -Guarda con ti tuoi occhi.- Affermò Lestrade dopo avermi condotto nella stanza degli ospiti. Li rimasi di stucco, non potevo credere a quello che stavo vedendo. -George Murray, quarantacinque anni, bianco. Viveva con la moglie e i suoi due figli ed era una delle guardie della corona. La morte risale a questa mattina verso le 9:00 a. m. ed è stata causata da...-, -Molteplici colpi di mitra su tutto il corpo.- Lo interruppi soddisfatto osservando la scena del crimine. -Allora, che ne pensi?-, -Penso che sia straordinario.-, -Straordinario? Sherlock, sono morte due persone!- Disse Lestrade cercando di affievolire invano il mio evidente entusiasmo. -Non capisci? Due omicidi collegati, due morti violente avvenute in circostanze sospette tra due uomini che, a prima vista, non hanno niente in comune tra di loro. Un serial killer spietato che uccide le sue vittime a colpi di mitra tra le loro amate e sicure mura domestiche. Questo è il caso che aspettavo da settimane! Devo andare.- Conclusi dirigendomi fuori dalla grande casa. -Sherlock, aspetta! Ahh... Ma perchè deve sempre fare così!- Lo sentii lamentarsi mentre stavo varcando la soglia della porta. 

7:00 p.m. 

Scesi dal taxi e corsi verso la porta dell'appartamento di John. Bussai tre volte e aspettai. -Chi è?-, -Sono Sherlock. Devo parlarti.-, -Cos'è successo questa volta?- Sbuffò aprendomi la porta. -Un duplice omicidio, John! Due uomini uccisi a colpi di mitra in circostanze sospette. E' il caso che aspettavamo da un sacco di tempo!-, -Aspettavamo?-, -Si! Ne abbiamo bisogno. E non dire che non devo includerti perchè te lo si legge in faccia che fremi dalla voglia di rimetterti in gioco.-, -Sherlock, piantala! Ti ho detto che non ho intenzione di ricominciare.- Sbraitò cercando di chiudermi nuovamente la porta in faccia. -John, per favore!- Insistetti a mia volta mettendo una mano sulla soglia in modo da far si che non potesse chiuderla. Mi osservò sorpreso per poi aprirla lentamente di nuovo. Ci guardammo negli occhi per qualche secondo, poi decisi di interrompere il silenzio. -Rivoglio il mio migliore amico, nonché il mio blogger personale. E' ovvio.- Confessai cercando di evitare lo sguardo di John. Si fece serio in volto e stette in silenzio per qualche secondo, fino a quando non mi fece cenno con la testa di entrare dentro casa, cosa che io feci. -Risolveremo questo caso ma non perchè ti perdono.- Mi disse indossando la giacca. -Perchè, come ho detto prima, ne hai bisogno.- Conclusi soddisfatto. -E non fare il saputello con me! ti ho colpito in faccia e lo rifarò se me ne darai motivo.- Mi avvertì mentre varcavamo la soglia della porta d'entrata. -Taxi!-, -Dove stiamo andando?- Mi chiese chiudendo lo sportello. -Baker Street. il gioco è cominciato.- Esclamai mentre il taxi si allontanava velocemente dal grande appartamento.




Commento dell'autrice: Ciao a tutti, scusate il ritardo ma in questi giorni sono stata molto impegnata con la scuola e non ho avuto tempo per mettermi a scrivere... Comunque, spero che il 4° capitolo vi sia piaciuto :) spero di poter pubblicare il 5° il prima possibile. See u soon! 




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