Salve
ragazze, come va??? gironzolando per i vari forum di twilight , mi sono
imbattuta in una ff che subito mi ha colpita.
Lost in
twilight, la storia è molto avvincente e scritta
veramente bene, quindi ho pensato che fosse un vero peccato
non farla leggere anche a voi. Cosi con il permesso dell'autrice
Kate_Black vi trascrivo la storia.
Le
recensioni sono gradite. Queste verranno inviate a Ketty che tempo
permettendo vi risponderà.
1° capitolo:
l'inizio
Il sole sorgeva e Vera era ancora sotto le sue
morbide e calde coperte, quella mattina non aveva per niente voglia di
svegliarsi e andare a scuola dove avrebbe incontrato i suoi compagni di
classe, che la consideravano strana e diversa, solo perchè
aveva aspirazioni e sogni diversi dai loro. Ma doveva alzarsi, quindi
con fatica abbandonò le sue coperte, e si
affacciò alla finestra.
"Wow, almeno c'è il sole!"
A Venezia quando c'era il sole tutto diventava più bello e
pittoresco, sembrava di stare in un quadro, e a Vera metteva buon
umore. Infatti andò al bagno canticchiando un motivetto
allegro. Fu pronta dopo 20 minuti, quando era felice faceva molto prima
a prepararsi. Andò in camera a prendere il suo libro
preferito "Twilight". Ormai l'aveva letto una cinquantina di volte, lo
sapeva a memoria, ma non riusciva a smettere di rileggerlo. Amava tutto
di quel libro, la storia, l'ambientazione e gli intrecci. I personaggi
erano ormai suoi amici, Bella la protagonista, la conosceva fin troppo
bene e ormai era la sua migliore amica, come anche Angela e tutti gli
altri.
Edward il protagonista maschile, bello e tenebroso come solo un vampiro
sa essere, era il suo amore segreto, l'avrebbe amato per sempre, e la
famiglia Cullen era ormai anche la famiglia di Vera. Avrebbe desiderato
entrare nella storia, poter conoscere e parlare con ognuno di loro,
sarebbero diventati suoi amici, e sarebbero andati a fare shopping
insieme, a fare passeggiate, e gite a La Push.
"Vera, arriverai tardi a scuola!"
La voce di sua madre la fece tornare alla realtà, prese il
libro e la sua macchinetta fotografica digitale, non se ne separava
mai, ad ogni occasione era il momento giusto per scattare una foto. Con
la sua borsa a tracolla andò in cucina. Sua madre stava
bevendo il caffè, ed era pensierosa, lo capiva dal suo
silenzio e dalle piccole rughe della fronte.
La madre di Vera è una donna di 42 anni, non molto alta ma
con un fisico atletico, assomigliava molto a Vera, aveva gli stessi
occhi neri e lo stesso colore di capelli, castano scuro quasi neri.
"Mamma, che succede?"
Lora, si risvegliò e le fece un gran sorriso e disse:
"Niente...solo sciocchi pensieri! Amore, devi fare presto o perderai il
battello!"
"Si certo, stavo solo prendendo il libro e la digitale!"
"Ancora Twilight? Vera l'hai letto un sacco di volte, non ti annoia?"
"MAI!! Amo troppo questo libro e continuerò a rileggerlo!
Devo andare mamy, ci vediamo più tardi! Ciao!"
Le diede un veloce bacio sulla guancia e scappò via.
"Buona giornata piccola mia! Fai la brava!"
L'aria quella mattina era fredda e pungente nonostante la presenza del
sole, così Vera si infilò sciarpa, guanti e
cappotto e con la sua borsa andò verso la fermata del
battello. Ogni mattina per andare a scuola prendeva il n°3. Il
viaggio durava mezz'ora e a Vera questo piaceva, perchè
poteva starsene seduta a guardare il Canal Grande in pace, mentre
ascoltava la musica con il suo cellulare. Tutto questo le metteva
tranquillità e non le faceva pensare alla scuola, che non
odiava, perchè aveva scelto il Liceo Linguistico
perchè amava le lingue, il problema erano solo certi suoi
compagni di classe.
Il battello arrivò presto, Vera salì in fretta e
si andò a sedere al solito posto vicino al finestrino.
Questa volta non avrebbe guardato l'acqua o ascoltato la musica. Prese
il suo libro e cominciò a leggere senza interrompersi un
attimo. Era arrivata al punto in cui Bella vedeva per la prima volta
Edward. Si era immaginata mille volte quella scena nella sua testa e
ogni volta le venivano i brividi pensare al loro primo sguardo.
Mezz'ora passo in fretta, così di malavoglia chiuse il libro
e scese dal battello. Una figura la aspettava poco lontano da lei.
Aveva in mano un sacchettino bianco e nell'altra teneva un bicchiere
con dentro del caffè.
Subito vedendo il suo migliore amico Mattia sorrise e corse da lui.
"Buongiorno!"
"Buongiorno a te! Siamo di buon umore oggi!"
"Si...c'è il sole...non vedi?"
"Si che l'ho visto Vera! Ma penso che tu sia di buon umore anche per
un'altra cosa...ma non so cosa!"
Mattia rimase li in piendi a guardarla cercando di capire cosa la
rendesse di così buon umore, e lei intanto sorrideva
stupidamente.
Mattia e Vera erano amici fin dall'infanzia e inseparabili da sempre,
si volevano bene come due fratelli, e la cosa più strana era
che lei si confidava di qualsiasi cosa con lui e per lui era lo stesso.
Un ragazzo alto e magro, con capelli scuri ed occhi azzurri (Vera li ha
sempre invidiati), faceva strage di cuori, tutte le ragazze gli
facevano il filo, ma lui non ha mai ceduto il suo cuore a nessuna,
perchè appartenava già ad una persona a lui
cara...Vera.
Ma naturalmente lei non se n'è mai accorta, vede lui solo
come un amico.
"Nooo!! Non dirmi che hai ricominciato a leggere Twilight??"
"Siiiiiii!!"
"Ma ancora?? Non è possibile Vera, vuoi capire che anche se
lo leggi e rileggi non potrai mai entrare nel libro?"
Vera tramutò il suo sorriso in una smorfia.
"Uffa...Mattia, lasciami sognare un pò con il mio Edward
Cullen!"
"Si certo...Edward, il vampiro irresistibile!" disse ironicamente.
"Solo invidia la tua..." prese a camminare da sola lasciando Mattia li.
Lui con uno scatto le fu affianco.
"Dai, stavo scherzando...lo sai che ti voglio bene Vera, farei di tutti
per vederti felice...anche accettare quel tuo Edward Cullen!"
Vera si fermò e lo guardò storto.
"Dici il vero Mattia Guiri?"
Lui si mise la mano nel cuore e con un sorriso disse:
"Lo giuro, Vera Farisi!"
Così guardandosi si misero a ridere restando senza fiato.
Poi Mattia porse a Vera il sacchettino bianco.
"Brioche alla crema, come piace a te!"
"Oh! Sei un tesoro! Grazie!"
Diede un bacio sulla guancia a Mattia, e poi scartò la
brioche e ne addentò un pezzo, mentre lui
sorseggiò il suo caffè.
Fecerò la strada ridendo e scherzando come al solito.
Arrivarono alla prima tappa, Liceo Artistico, la scuola di Mattia.
"Dai Vera, devo entrare!"
"Dai, solo una, ti pregoooo!"
"Ma me ne fai una ogni mattina..."
Vera come al solito stava pregando Mattia per farsi fare una foto, una
da solo e una insieme a lei. Era un rituale che doveva venire fatto
ogni mattina.
"E va bene..."
"Evvai!"
Prese la sua digitale dalla borsa e fece mettere in posa Mattia per la
foto. Fatta la prima preparò l'autoscatto e
appoggiò la digitale sul muretto e poi velocissimamente
andò ad abbracciare il suo migliore amico. Tutti e due
sorrisero felici al clic dell'autoscatto. Vera si avvicinò
alla macchinetta per vedere le due foto. Erano tutte e due bellissime e
le mostrò a Mattia che sorrise contento.
"Bene, ora hai le tue foto, posso entrare?"
"Si ora si!"
Mattia si avvinò a lei e le diede un tenero bacio nella
fronte come sempre e poi sorridendo le disse:
"Buona giornata Vera!"
"Buona giornata anche a te!"
Felice salutò e si incamminò verso scuola. Non si
accorse che come sempre Mattia rimase fuori dal cancello a guardarla
finchè non vedeva il suo profilo sparire.
Continuava a camminare guardando le sue foto, c'è n'erano
tantissime, alcune di lei con Mattia, altre con delle sue amiche e
compagne di classe, lei con le sue compagne di squadra di pallavolo,
foto rubate, foto divertenti e miliardi di foto a una Volvo...una sola
ed unica Volvo.
Sorrideva continuamente senza accorgersi di aver sbagliato strada, era
totalmente presa dai suoi scatti fotografici. Finchè non fu
strattonata da qualcosa, si girò e vide una figura nera che
cercava di portale via la borsa, lei si dimenava e cercava di sfuggire
a quella presa di ferro.
Tentò di urlare ma non aveva voce per farlo, e il fiato era
interamente usato per sferrare colpi al suo aggressore. Ad un certo
punto le arrivò un colpo fortissimo alla testa e Vera cadde
a terra perdendo i sensi e tutto diventò improvvisamente
buio.
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