Ed ancora una volta mi guarda con quegli occhi.
Ed ancora una volta l'ho fatta piangere.
Ed ancora una volta è scappata.
Ma perchè non so fare altro?
Io, commodoro
James Norrington, della Marina di Sua Maestà Britannica, uomo di
valore e ligio al dovere e alla legge; io, l'uomo più in vista
di tutta Port Royal, persino più del Governatore Swann...
Io, che faccio piangere una donna...
Sono un mostro, non un gentiluomo.
Ma non lo faccio
apposta, ad essere così freddo e distaccato, a trattarla...
anzi, a non trattarla proprio. Ma cosa ho fatto per meritarmi questo?
In fondo, non mi ha chiesto niente di particolare, nulla di
infattibile: mi ha semplicemente domandato di andare a controllare
perchè c'era quel fumo che saliva dall'isola.
Potrebbe essere Elizabeth, in fondo.
Ma io, mi fido solo di me stesso. E la maltratto.
Ed ora mi sento anora più mostro di prima.
josephine aveva ragione: c'era Elizabethsu quell'isola, lei aveva appiccato il fuoco per attirarci a lei...
Un momento...
Josephine?
Da quando in qua
mi metto a chiamare miss Allen per nome? nemmeno fossi un suo... un
suo... amico? Già, Chi sono io per lei? Un conscente? Un amico?
Qualcosa di più? Molte volte mi guarda con occhi troppo dolci,
così dolci che scioglierebbero il ghiaccio della montagna
più alta del mondo... e io mi sto accorgendo che comincio
lentamente a sciogliermi davanti ai suoi occhi, ma non so
perchè. Nemmeno Elizabeth mi fa questo effetto, lei non mi ha
mai guardato così.
Oh, insomma!
Io amo Elizabeth, non miss Allen!
E allora
perchè ora che sono in balia delle onde dopo l'uragano, ora che
sono in mezzo ai pirati ora che ti vedo correre verso di me per
abbracciarmi al mio ritorno a Port Royal, stringermi a te, ora che io
ti ho fra le mie braccia, il mio cuore esulta gioioso?
E perchè
non appena ti vedo accanto a Beckett, quell'uomo riprorevole venuto dai
mari inglesi per spargere zizzagna, il mio cuore sprofonda in un nero
abisso, un senso di delusione e di fastidio m'invade e ti guardo come
se mi avessi ferito nell'anima? Perchè succede tutto questo?
Io amo Elizabeth, non Josephine!
Nonostante tutti i
miei sforzi per accettare questa nuova situazione, il fatto che
quell'uomo ti sarà accanto per tutta la vita, nonostante tenti
in tutti i modi di dimostrarmi amichevole nei suoi confronti quando la
vedo, quando non riesco a sfuggirle, riesco a farla soffrire, a
mostrarmi ancora più freddo e distaccato della prima volta che
l'ho avuta a bordo della mia nave.
E' ovvio che lei i
tratti male, è giusto, però una cosa non capisco:
perchè continuo a soffrire ogni volta che lei è con quel
verme di Beckett? Non può essere gelosia... non penso lo sia...
Ma se lo fosse?
James, sei un
idiota! Solo ora che stai per morire ti accorgi che provi veramente
qualcosa per lei, solo ora che è troppo tardi? cosa pensi di
fare dicendole, con un palo conficcato nel petto, che hai bisogno di
lei? a cosa ti servirà lei da morto? La farai solo soffrire,
come sempre! Stupido idiota!
E' meglio
così, che io stia morendo: non avrei fatto molto della mia vita;
ne ho combinate troppe, e questo e il prezzo da pagare.
Ma di una cosa sono certo.
Io non amo Elizabeth, io amo Josephine!
Vorrei averla qui,
abbracciarla, chiederle scusa per tutto il male che le ho fatto, ma
ormai è impossibile: lei ha la sua vita, io la mia morte; lei
è luce, io ombra; lei sarà felice e io lo sarò per
lei. Quello che ora voglio è stare nel dolore e nel rimorso, in
questa seconda, oscura e falsa vita. Portami dove vuoi, dannato
Olandese Volante, portami nell'oblio, dove nessuno mi conosca e io
possa non dimenticare chi sono, cosa ho fatto e a chi.
Il mio sguardo
cade sul capitano e il mio cure esulta di gioia e sprofonda nella
treistezza più nera: lei è lì, e mi sfiora la
guancia, come se stesse provando a se stessa di non stra sognando; poi
mi abbraccia e il mio sogno si realizza.
Ti accarezzo e ti
bacio sulla fornte mentre dormi sulla mia spalla, ti guardo mentre
osservi raggiante fuori bordo e distolgo lo sguardo quando, per
l'ennesima volta, piange per causa mia.
Parto di nuovo.
E di nuovo non le ho detto quello che dovevo.
La vedo, sola, là a poppa, e il mio cuore non regge più.
Mi alzo sulla
barca che mi sta portando via e mi getto in acqua, nuotando velocemente
per raggiungerla e stare con lei, sperando.
Vedo i tuoi occhi rossi di pianto incontrare i miei e brillare di gioia e speranza.
Parlo.
Poi la bacio.
Ti amo, mia piccola Jo.