Buongiorno
fanciulle!
Non ho saputo resistere al richiamo di una bella shot "fluffosa" dopo
il massacro a cui ho dovuto assistere con l'arrivo di Negan! Per cui ho
inforcato gli occhiali con le lenti rosa e ho scritto della mia seconda
coppia preferita, cioè Rick/Beth.
Vi dirò ancora un paio di cose nelle note in fondo,
così intanto vi lascio alla lettura.
Baci
Serena
MUSIC & LOVE
Quando Maggie era arrivata da lui di corsa, piuttosto
agitata, tutto si sarebbe aspettato, tranne sentirsi dire che
non
riusciva a trovare Beth da nessuna parte. Ovviamente non aveva
trascurato di pensare che quando si trattava di lei, sia Maggie che
Hershel tendevano ad essere troppo ansiosi.
Però,
siccome poi era arrivato anche Glenn, dicendo che nemmeno
lui era riuscito a trovarla, la cosa aveva assunto un'importanza
diversa. Così, si erano coordinati per fare una nuova
ricerca,
spartendosi le zone da controllare.
Gli
era venuto spontaneo, come ormai faceva quasi per tutto, cercare
Daryl per coinvolgerlo nella ricerca ed aveva fatto bene,
perchè
l'arciere l'aveva sorpreso dicendogli subito che forse sapeva dove
trovare la ragazzina.
Così
lo aveva seguito verso il blocco che avevano ripulito dai
vaganti solo qualche giorno prima, e quando ci erano entrati, avevano
sentito un canticchiare sommesso che li aveva portati a guardarsi negli
occhi.
-
Trovata.
-
Già, ma sarebbe meglio che qua dentro non ci venisse lo
stesso da sola.
Non
sapeva bene nemmeno lui il perchè, però l'idea di
saperla lì dentro da sola, nonostante avessero ripulito il
blocco,
lo aveva fatto sentire a disagio.
- E
allora diglielo. Io avviso la sorella che è ancora viva.
I
modi spicci di Daryl avevano liquidato la faccenda in maniera
semplice e veloce, soprattutto in maniera che non coinvolgessero
più lui,
che si era potuto dileguare per tornare alla sua
occupazione precedente, cioè uccidere vaganti lungo
la
recinzione.
Perciò
era stato lui ad avanzare lungo il corridoio, sino a
raggiungere la cella dove aveva trovato una Beth assolutamente ignara
che fosse stata l'oggetto di ricerche affannose da parte della sorella.
E
anche ignara della sua presenza, sino a che non gli era comparso
praticamente davanti, facendola ovviamente spaventare a morte.
-
Rick!
Il
motivo per cui non lo aveva sentito arrivare, era stato un paio di
cuffiette che si era strappata via dalle orecchie, sollevando su di lui
due occhi sorpresi e insieme imbarazzati.
-
Maggie non riusciva a trovarti, così mi ha chiesto di
aiutarla a cercarti.
Non
aveva avuto la vera intenzione di rimproverla, però non era
riuscito nemmeno ad apparire del tutto indifferente.
- Mi
dispiace. Maggie si preoccupa sempre troppo.
Vederla
arrossire in quella maniera gli aveva improvvisamente fatto
ricordare cosa volesse dire avere diciannove anni e sentirsi ancora
trattati come bambini incapaci di badare a se stessi.
Certo, lui
i suoi diciannove anni li aveva vissuti in un mondo diverso, ma
questo non cambiava il fatto che avesse pensato lui stesso che Maggie
tendeva ad essere troppo ansiosa nei suoi confronti.
-
Forse un pò troppo, hai ragione.
L'aveva
vista arrotolare le cuffiette sul lettore cd, pronta per alzarsi e
seguirlo fuori di lì.
-
Scusami ancora per averti fatto perdere tempo.
-
Non sei certo una perdita di tempo per me, Beth.
A
farlo rimanere perplesso per primo, non era stato tanto il senso
della frase, perchè era ovvio che si preoccupasse per lei
come
si preoccupava di tutti gli altri, ma era stato lo sguardo, intenso e
prolungato, con cui si era reso conto di averla fissata, facendola
arrossire ancora di più.
-
Sì... bè... grazie.
Okay,
era meglio rimediare subito alla cosa.
-
Cosa stavi ascoltando?
Quell'improvviso
cambio di argomento, accompagnato da un sorriso che
sperava cancellasse la sua espressione di poco prima, aveva
stoppato il suo rialzarsi.
- In
realtà non so chi sia a cantare, il cd è
masterizzato. Vuoi sentire? Magari tu lo riconosci.
Era
stato così spontaneo quell'invito che si era ritrovato ad
accettarlo ancora prima di averci pensato sopra, sedendosi accanto a
lei e
prendendo la cuffietta che gli aveva teso, dopo averla srotolata di
nuovo.
-
Chi te l'ha dato il lettore?
Un
sorriso imbarazzato aveva accolto la sua domanda, facendole puntare lo
sguardo sull'oggetto.
-
Zach. L'ha trovato in uno dei suoi giri e me l'ha regalato.
Questo
gli aveva chiarito l'origine dell'imbarazzo, facendogli
ricordare nuovamente i suoi diciannove anni e quanto fosse complicato
rapportarsi al sesso opposto. E da un lato era stato anche bello
pensare che, nonostante il mondo stesse precipitando, certe cose
comunque non fossero cambiate.
Sapeva
di speranza e di un futuro in cui forse si poteva ancora credere.
- Un
bel pensiero.
-
Sì, è vero.
Quanto
tempo era che non ascoltava della musica? Un bel pò, in
effetti. Così, per almeno mezzo minuto si era goduto la
sensazione di fare una cosa che prima dell'apocalisse era stata
così semplice e banale, ma che adesso era diventata quasi
speciale.
Poi,
aveva provato davvero a riconoscere chi cantava, ma finita la canzone,
era arrivato alla
conclusione che non sapesse chi fosse.
-
No. Non lo conosco. Però non è male.
L'aveva
guardata, accorgendosi solo ora di come fossero stati costretti
a stare vicini per poter condividere le cuffiette. Se ne era
accorta
anche lei, perchè si era leggermente irrigidita, anche se
aveva
cercato di dissimulare la cosa riportando lo sguardo sul lettore.
-
Sì, è vero, è bravo. La mia preferita
è questa.
L'aveva
vista cercare una traccia sul display e poi avviarla. Nel
guardarle le mani, si era soffermato a pensare quanto fossero piccole e
graziose, rispetto alle sue, non solo più grandi, ma anche
più ruvide e callose.
Sembravano
quasi sottolineare quante esperienze in più avessero
vissuto rispetto a quelle di Beth, compresa quella dell'amore. E
questo, gli aveva acceso in testa un pensiero che lo aveva
portato
a darsi da solo del pazzo, perchè immaginarsi le sue mani su
di
lei, intente ad accarezzarla, non poteva che essere il frutto di un
momento di follia.
- Ti
piace?
Il
suo cuore aveva perso davvero un battito a quella domanda che
sembrava ben adattarsi a quello che stava immaginando, costringendolo a
doversi schiarire la voce prima di poter rispondere.
-
Sì, molto.
Non
che la risposta fosse stata meno ambigua per lui, tanto che l'aveva
sentito lo sguardo di Beth scrutarlo con attenzione, perchè
si
era reso conto che la sua voce era uscita lo stesso troppo arrochita e
accalorata.
Per
la miseria, che cavolo stava combinando? Stava dando di matto davvero?
- Mi
piace stare qui.
"Con
te" lei non l'aveva detto, ma ce l'aveva aggiunto lui nei suoi
pensieri, chiedendosi ancora una volta se non
fosse impazzito, perchè quella conversazione stava prendendo
una
piega davvero troppo ambigua nella sua testa! Quell'affermazione di
Beth voleva solo dire che se l'aveva trovata lì, era
perchè le piaceva sicuramente potersi rifugiare in un posto
solitario ad ascoltare musica, come una normale diciannovenne avrebbe
fatto anche nel mondo di prima.
Specie
se cotta di.... ma di chi, esattamente?
- E
Zach, ti piace anche lui?
L'aveva
chiesto sul serio? Cioè, aveva lasciato che la sua bocca
trasformasse quel pensiero in una domanda? Cristo, doveva andarsene da
lì, ma davvero a gambe levate prima di combinare un casino!
-
Bè... non so... forse sì.
Forse
sì. E a lui, cosa doveva importargli quanto fosse vero quel
"forse sì"?
-
Forse?
Nel
frattempo era iniziata una nuova canzone, senza che a nessuno dei
due venisse in mente di interrompere quella parentesi, strana ed
ambigua, tra di loro.
-
Credo sia ancora troppo presto per saperlo con sicurezza.
Perchè
diavolo doveva sentirsi così sollevato da quella
risposta? Non era certo suo padre! Ecco, appunto, proprio
perchè
non era suo padre, doveva doppiamente preoccuparsi di quel sollievo!
-
L'amore non è mai una cosa facile, in effetti.
E
adesso, cosa stava facendo? Si metteva a fare discorsi sull'amore con
lei? Il gene delle follia doveva essere la seconda apocalisse in arrivo
e lui il paziente zero, quello che avrebbe contagiato tutti gli altri!
-
Amore credo sia un parola ancora troppo grossa per me.
Non
se ci fosse stato lui dall'altra parte, a guidarla lungo quel sentiero
inesplorato.
Ed
era proprio un bene che andasse avanti a fare pensieri del genere,
perchè di questo passo, ci avrebbe messo davvero poco ad
arrivare a baciarla. Non era mica un ragazzino, lui, e lo sapeva bene
come potevano finire conversazioni del genere, che avevano
il sapore di cose non dette e che perciò erano in assoluto
le più
pericolose.
Quindi,
ancora una volta, doveva chiedere a se stesso che cavolo stava
combinando!
Aveva
sviluppato forse una specie di... attrazione
per Beth e se ne stava rendendo conto solo ora, per caso? Era questo
che stava realizzando mentre era lì ad ascoltare musica con
lei?
Perchè
solo così avrebbe avuto un senso come si stava
comportando. Non che fosse stata un'idea meno tremenda rispetto
a quella di essere andato veramente fuori di testa e basta.
Certo
Beth era molto carina, molto intelligente, molto simpatica e
soprattutto aveva ancora dentro di sè
quell'innocenza e purezza di sentimenti che poteva attrarre
pericolosamente un uomo adulto come lui. Improvvisamente gli sembrava
di capire come dovesse sentirsi un orso che al risveglio dopo il
letargo, affamato e pieno di energie, si trovava davanti ad un vaso di
miele, dolce e irresistibile.
-
Amore è come si guardano Maggie e Glenn.
E
aveva guardato lui, con occhi che sembravano essere diventati molto
più profondi rispetto a quando era arrivato lì
qualche
minuto prima. O anche questo era frutto della sua fantasia?
Perchè non era più sicuro di se stesso e della
sua capacità di giudizio.
- E
nonostante tutto stia morendo, intorno a noi, mi piace credere che
avrò il tempo per provarlo anch'io.
Non
era frutto della sua fantasia, Beth stava facendo un discorso molto
profondo sulla vita e sull'amore e lo stava facendo con lui.
O
era più giusto dire... a lui?
La
differenza non era affatto sottile, anzi tutt'altro, e finalmente, in
un brandello di
lucidità, si era reso conto che continuare su quella strada
sarebbe stato non solo pericoloso, ma addirittura suicida.
-
Sono convinto che arriverà anche il tuo momento. E
sarà bello proprio come lo immagini.
Si
era tolto la cuffietta, restituendogliela e lasciando andare anche i
suoi occhi, che erano rimasti agganciati ai suoi, quasi costretti da un
filo invisibile.
-
Allora... aspetterò.
Tra
le due parole c'era stato un "ti" silenzioso, ma chiarissimo, che lo
aveva raggiunto
mentre si stava alzando in piedi, e che lo aveva spinto a non cercare
di nuovo i suoi occhi, perchè non avrebbe saputo come
resistere
all'improvviso potere che avevano preso ad esercitare su di
lui.
Quando
Beth aveva iniziato a pensare a lui in quella maniera?
Perchè non se ne era mai accorto prima?
Forse,
era successo quando anche lui aveva iniziato a fare altrettanto,
facendo finta però che non fosse così. Ora era
pienamente
cosciente che aveva cercato di ingannarsi da solo, mascherando
l'attrazione dietro alla semplice tenerezza che un uomo come lui
avrebbe dovuto provare per una ragazza come lei.
-
Non venire più qui da sola, Beth.
Avrebbe
fatto finta che quella conversazione non fosse mai
avvenuta. Non era la soluzione più matura, nemmeno la
più
corretta, ma era la più giusta per lui.
-
Non mi sembra pericoloso, Rick.
L'aveva
capito che tipo di avvertimento le stesse lanciando, ma nella
risposta di Beth c'era stata una sicurezza che non si era affatto
aspettato, e che quindi lo aveva spaventato ancora di più
-
Sì, invece.
Perchè
lo sapeva anche lei, adesso, che raggiungerla di nuovo
lì sarebbe stata una tentazione troppo forte per lui,
perchè sarebbero andati avanti a parlare d'amore, sino a che
poi
sarebbe stato troppo difficile continuare a mentirsi l'un l'altro.
-
Allora... mi farò accompagnare da Zach.
Quello,
era stato un colpo ben assestato. E anche difficile da mandare
giù, tanto che per un attimo si era detto di non farlo, di
ribattere che piuttosto avrebbe demolito l'intero blocco da solo, pur
di non farceli andare insieme.
Ma
poi aveva dovuto farlo, punto e basta. Perchè era, ancora
una volta, la cosa più giusta da fare.
-
Okay, questa mi sembra una buona idea, Beth. Magari... prima dillo a
tua sorella, così eviterà di preoccuparsi la
prossima
volta.
E
poi lo aveva fatto, era fuggito a gambe levate, peggio che se avesse
avuto un'orda di vaganti alle calcagne.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
- Cd?
Daryl
lo aveva fissato come se fosse appena sbarcato dalla luna, ma non
aveva potuto dargli torto. Era la prima cosa su cui si era fiondato,
entrando in quel minimarket.
-
Davo solo un'occhiata.
Mentire
all'arciere non era stato nei suoi programmi, ma non aveva
certo intenzione di rivelargli che razza di pensieri gli giravano in
testa da una settimana a questa parte. Non solo non avrebbe capito, ma
probabilmente avrebbe dubitato della sua sanità mentale.
-
Okay, come vuoi. Io vado sul retro a vedere se c'è qualcosa.
Rimasto
solo, aveva davvero dato un'occhiata approfondita ai cd
musicali, senza resistere all'impulso di prenderne un paio. Era follia
pura quello che stava facendo, ma siccome non aveva per niente voglia
di ingaggiare un'altra estenuante lotta contro se stesso, aveva ceduto
punto e basta.
Okay,
li aveva presi, ma da qui a farne l'uso che aveva in mente, c'era
un abisso che non avrebbe mai scavalcato. O almeno se l'era appena
ripromesso, sperando di riuscire a farlo davvero.
-
Cd? Magari ne prendo qualcuno per Beth.
Glenn
era sbucato alle sue spalle, facendogli provare un immediato
senso di colpa, che lo aveva portato a percepire la custodia dei cd che
si era appena infilato dentro il giubbotto, come se fossero stati lava
bollente in grado di perforare il tessuto, mostrando all'asiatico quale
tremendo
segreto ci fosse dietro al gesto di averne presi un paio anche lui
- Le
piace davvero un casino la musica. Zach ha fatto centro nel regalarle
quel lettore cd.
Non
poteva, e non doveva soprattutto, essere geloso di quel ragazzo.
Proprio non doveva.
-
Sì, un regalo davvero azzeccato.
Si
era sforzato di dirlo, perchè probabilmente
Glenn avrebbe trovato più normale quel commento che
non un
silenzio totale. O forse era il suo senso di colpa a farglielo sembrare
così.
-
Maggie mi ha detto che li hai autorizzati ad andare nel blocco
ripulito. Non che fosse molto contenta, eh? La considera ancora una
ragazzina, sai com'è...
Quella
conversazione stava diventando un incubo per lui, ma Glenn
sembrava non essersene accorto, anche perchè teneva lo
sguardo
puntato sui cd che stava scorrendo.
-
Sì, immagino.
Era
stata una risposta assolutamente automatica, perchè in
realtà avrebbe voluto dire altro. Tipo che stava pensando di
chiedere a
Daryl di aiutarlo a buttare giù l'intero blocco,
perchè
da solo ci sarebbe voluto troppo tempo, o magari a ributtarci dentro i
vaganti, così avrebbero fatto prima sicuramente a renderlo
inagibile di nuovo!
- Io
penso, invece, che le faccia bene stare un pò con Zach. In
quest'ultima settimana sembra... cambiata, non trovi?
Perchè
gli stava facendo questo? Non avevano mai parlato
di Beth loro due, in nessuna occasione, ora sembrava essere ansioso di
avere un
suo parere proprio in merito ad un cambiamento di cui lui era diventato
maledettamente consapevole!
Perchè
Beth non gli aveva risparmiato nulla, in quella
settimana. Non un'occhiata, non un saluto, non un sorriso, non uno
sfioramento di mani nel passargli Judith... niente di niente,
maledizione! Ogni gesto era stata una dichiarazione esplicita su come
fosse stata intenzionata a riprendere quel discorso che lui aveva
stroncato sul nascere!
-
Sì, forse.
A
quel punto Glenn gli aveva lanciato un'occhiata.
-
Tutto bene?
No,
per niente! Ma nemmeno quello poteva dirgli, quindi si era affrettato a
rassicurarlo.
-
Sì, certo. Sto solo valutando l'idea se non sia meglio
rientrare prima. Rischiamo di tornare col buio, se no.
Non
sembrava averlo tanto convinto con quella risposta, ma poi una terza
voce si era inserita fortunamente a distrarlo.
-
Dietro non c'era niente di buono. Anche tu con sti cd? Che
cazzo di fissa vi ha preso oggi, eh?
Era
Daryl, che risbucato fuori dal retro, aveva guardato altrettanto
stranito Glenn, dato che ne aveva un pò tra le mani.
- Li
ho presi per Beth.
Porca
miseria, non poteva starsene un pò zitto Glenn?
Perchè lo sguardo dell'arciere
lo aveva immediatamente trafitto, facendolo sentire parecchio a
disagio. Anzi, per dirla giusta, un verme!
-
Ah, ecco. Allora, torniamo?
La
domanda l'aveva rivolta a lui, anche se negli occhi ne aveva un'altra
che faceva
più o meno così "che cazzo ti prende, si
può
sapere?".
-
Sì, meglio tornare. Tra un pò farà
buio.
La
risposta silenziosa era stata "non lo so nemmeno io, non me lo
chiedere".
Quando
erano risaliti in macchina, lui alla guida, Daryl dietro e Glenn
al suo fianco, proprio lui aveva infilato un cd nell'autoradio,
facendogli venire un mezzo colpo.
-
Chi sarebbe?
Glenn
aveva guardato sulla custodia prima di rispondergli.
-
Brendan Benson.
Ecco,
ora sapeva chi aveva fatto da sottofondo con le sue canzoni ad un
momento che gli aveva incasinato per bene il cervello. Neanche a dirlo,
aveva dovuto ignorare l'occhiata che Daryl gli aveva rivolto attraverso
lo specchietto retrovisore e che recitava quasi la stessa domanda di
prima, solo con una leggera variante "che cazzo stai combinando, si
può sapere? e non dire che non lo sai!".
-
Bravino, vero?
Glenn
ignaro della loro conversazione silenziosa, stava portando avanti la
sua,
godendosi tra l'altro un momento di normalità con loro due,
proprio come se fossero stati tre amici di ritorno da qualche gita.
-
Sì, abbastanza.
Aveva
visto Daryl fare il gesto di cacciarsi due dita in bocca,
perchè per lui quel genere di conversazione era
inconcepibile.
Non che ce l'avesse con Glenn, solo era fatto alla sua maniera, per cui
le chiacchiere senza un fine un preciso non gli piacevano.
-
Speriamo che piaccia anche a Beth.
-
Sicuramente.
Gli
era uscito talmente in automatico quel "sicuramente", da beccarsi non
una, ma ben due
occhiate simultaneamente sorprese per la sua affermazione.
-
Daryl, sei poi riuscito a riparare il generatore di emergenza?
Cambiare
argomento gli era sembrata l'unica via d'uscita, sperando che il suo
amico dietro collaborasse senza fare storie.
-
Sì. Era la cinghia di trasmissione. Si era solo allentata.
Però, mi sa che sarà meglio cercarne una nuova.
Fortunamente
l'aveva assecondato, così avevano iniziato a
conversare di cose pratiche, che lo avevano riportato perciò
su un terreno
decisamente più sicuro.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Erano
tre giorni che stava praticamente cercando di evitare tutti.
Beth, Daryl, Glenn, Maggie e soprattutto Hershel. La cosa, ovviamente,
non era affatto semplice, dal momento che erano tutti abituati a poter
contare sempre sulla sua disponibilità.
Alla
fine, si era ridotto a rifugiarsi sulla torre di vedetta, per
trovare cinque minuti di tregua. Ed era durata proprio quel tempo,
perchè poi il suo incubo più grande l'aveva
raggiunto
proprio lì, dove sarebbero stati di nuovo troppo isolati.
Era
stato un vero genio, tra l'altro, a pensare di rintanarsi in un posto
che non offriva nessuna via di fuga secondaria!
-
Oh, scusa, non avevo idea che fossi qui.
Non
appena lo aveva visto, Beth si era messa subito sulla difensiva e le
era sembrata anche sincera nel farlo, in realtà.
-
Non importa, me ne stavo andando.
Aveva
fatto per alzarsi, ma lei lo aveva fermato con un gesto della mano.
-
No, figurati. Resta pure, me ne vado io.
Ma
lui si era alzato lo stesso, cercando di non fissarla troppo negli
occhi.
-
No, tranquilla, e poi devo andare. Mi aspetta Daryl.
Non
era vero, ovviamente, ma tanto bastava come scusa.
-
Rick...
Essere
richiamato in quella maniera e con quel tono di voce quasi
supplichevole, era stato peggio di un pugno nello stomaco, e aveva
anche tentato di svignarsela lo stesso, ma poi Beth si era fatta
più audace e lo aveva afferrato per un braccio,
trattenendolo.
-
Non credo di poter andare avanti così.
Chi
aveva diciannove anni da una parte, ora, e trentacinque dall'altra?
Non era certo di poterlo affermare con sicurezza, perchè era
lui
quello che si sentiva le gambe tremare e il cuore battere troppo forte.
-
Non so per te, ma per me è cambiato tutto dopo... dopo
l'altro giorno.
Da
quel giorno ne erano trascorsi altri dieci, uno peggio dell'altro,
per lui. Sempre in guerra con se stesso, sempre teso come un elastico,
sempre pronto a scappare come voleva fare anche adesso.
-
Beth...
Poteva
sentirsi peggio di così? Sì, perchè
gli
occhi della ragazza di fronte a lui si erano fatti lucidi e
immensamente troppo maturi da sopportare.
-
Scusami, devo andare.
Ed
era scappato nuovamente a gambe levate, proprio come il peggiore tra i
vigliacchi presenti sulla faccia della terra.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
-
Rick!
Oddio
no! Gli era sembrato il peggior deja-vu che il destino potesse
proporgli, nel vedere Maggie correre verso di lui. E aveva iniziato a
pregare che non fosse così, perchè stavolta non
ce
l'avrebbe fatta.
-
Dimmi, Maggie.
-
Devi convincere Beth a non farlo!
- A
non fare cosa?
Era
stato preso massicciamente in contropiede, soprattutto
perchè non capiva come mai Maggie dovesse sempre rivolgersi
a
lui quando si trattava di sua sorella!
-
Vuole unirsi al gruppo che uscirà domattina, insieme a Zach.
Ecco,
aveva appena messo nella stessa frase le due cose peggiori al
mondo: Zach e uscire fuori. Non si trattava di ritenere Beth incapace
di badare a se stessa, si trattava di non essere lui ad essere fuori
con lei a coprirle le spalle in caso di bisogno, ma lasciare che ci
fosse invece quel
ragazzo.
-
Non posso proibirglielo.
Questo
proprio no, non poteva arrivare a tanto, anche se avrebbe
voluto farlo!
-
No, e nemmeno io, tanto meno papà, perchè ci
abbiamo provato entrambi, ma è stata irremovibile.
Prima
non avrebbe mai associato la parola "irremovibile" a Beth, ma da
quando l'aveva respinta di nuovo alla torre di vedetta, gli aveva dato
un assaggio di quanto potesse essere testarda nel prefiggersi di
raggiungere un obiettivo.
Infatti,
non gli aveva risparmiato in nessuna occasione di mostrargli
come l'avesse preso in parola, iniziando così a
frequentare
assiduamente Zach. E che fosse una buona cosa, non aveva dubbi, ma che
non fosse quello che voleva veramente, nemmeno.
Solo
che doveva farselo piacere, e non è che ci stesse riuscendo
un granchè bene, a dirla tutta. Infatti, in un paio di
occasioni, aveva incrociato lo sguardo di Zach, trovandoci un'ombra di
preoccupazione, forse dovuta al fatto che lo stava fissando non proprio
in maniera benevola.
- E
perchè, allora, dovrei riuscire a farle cambiare idea
proprio io?
Maggie
aveva fatto una faccia un pò stupita, che gli aveva
provocato una certa inquietudine, perchè sembrava dire "ma
come,
non è chiaro?".
-
Rick, se c'è qualcuno che Beth sta ad ascoltare, quello sei
proprio tu.
Ecco,
appunto. Lui era stato così stupido da parlare troppo, in
quella cella, e lei era stata ad ascoltarlo anche troppo bene.
Così tanto, che era stata capace di "sentire" anche quello
che
non le aveva detto.
Per
l'ennesima volta si era chiesto chi fosse stato il più
maturo tra i due, preferendo, però, non darsi risposta.
- Si
fida ciecamente di te, penso che se le dicessi di buttarsi nel fuoco,
lo farebbe.
Avrebbe
tanto voluto finirla lì quella conversazione,
perchè ogni parola in più di Maggie, lo stava
conducendo
un gradino più in basso nella scala che conduceva in
quell'inferno dove sarebbe andato ad occupare un posto nel girone dei
lussoriosi, di sicuro.
-
Maggie...
-
Rick, non te lo chiederei se non fosse importante. Papà
è molto preoccupato, è terrorizzato di poter
perdere
anche lei.
Game
Over.
Era
stato costretto a riconoscere che Beth aveva calato un poker d'assi,
con quell'idea di voler uscire fuori.
Probabilmente
era stato un effetto domino di cui non era stata
pienamente consapevole, ma che si era verificato con una precisione
micidiale.
Perchè
la preoccupazione di Hershel si era riversata su Maggie,
che era andata dritta sparata da lui, costringendolo a fare l'unica
cosa che aveva giurato di non fare più: rimanere solo con
Beth.
-
Okay, va bene, proverò a parlarle io.
Maggie
si era mostrata subito sollevata, facendolo sentire doppiamente in
colpa.
-
Grazie Rick! Sapevo di poter contare su di te!
Ecco,
forse avrebbe dovuto ricordarle quelle parole, nel caso che le
sue "buone" intenzioni non reggessero davanti a quell'incontro
così maledettamente tentatore.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Neanche
a dirlo, la fortuna gli aveva voltato le spalle, perchè
dopo una lunga ricerca, era arrivato a stabilire che l'ultimo posto in
cui poteva essersi andata a cacciare Beth, fosse proprio il nuovo
blocco!
Grazie
al cielo, almeno gli era stato risparmiato l'incubo di trovarla
insieme a Zach, perchè lo aveva incrociato poco prima che
stava
andando alla torre di vedetta, per il suo turno di guardia.
Si
erano salutati con una certa tranquillità, anche se per lui
era stato un bell'esercizio di tolleranza, visto che avrebbe voluto
invece prenderlo in disparte per fargli un bel discorsetto,
magari sul fatto che avrebbe dovuto smetterla di fare la corte ad una
certa ragazza in particolare.
In
ogni caso, ormai era giunto davanti all'ingresso tanto temuto e
tirando un bel respiro profondo, si era detto che di certo quella non
era la cosa più difficile che aveva affrontato nella vita,
no?
No,
infatti, era solo la più pericolosa, visto a cosa avrebbe
potuto portarlo.
-
Beth?
Aveva
iniziato a chiamarla molto prima, giusto perchè si era
ricordato di come l'avesse spaventata l'altra volta comparendole
davanti all'improvviso. Era vero anche che se stava di nuovo ascoltando
della musica, probabilmente non l'avrebbe sentito arrivare lo stesso.
-
Beth?
Aveva
alzato la voce, ma in risposta c'era stato ancora solo silenzio e
poi era già arrivato alla cella che credeva ormai lei avesse
eletto a suo "rifugio solitario", guardandoci dentro.
Ed
eccola, persa sicuramente dietro a qualche canzone, seduta per terra,
la testa reclinata contro il muro e gli occhi chiusi.
Si
era mai veramente accorto di quanto fosse bella quella ragazza? O di
quanto fosse dolce il suo viso? O di come fossero biondi i suoi
capelli? O di come la camicia le si tendesse sul seno, a sottolineare
che non fosse poi così tanto ragazzina?
Aveva
diciannove anni, ma una maturità tale, da renderla
sicuramente
molto più grande di quando lui aveva avuto la sua stessa
età.
Okay,
che cosa stava facendo esattamente pensando quella cosa? Si
ricordava, vero, delle sue buone intenzioni? Quelle che lo avevano
tenuto in riga sino a quel momento?
Okay,
bastava continuare su quella strada e tutto sarebbe andato bene.
-
Beth?
Aveva
messo più voce in quel richiamo, stavolta, e aveva
raggiunto lo scopo di attirare la sua attenzione. Ma le era bastato
vedere chi fosse, per tramutare subito lo spavento in... sorpresa.
-
Rick!
Già,
l'ultima persona che si aspettava di sicuro che avrebbe
varcato ancora la soglia di quella cella, visto come ne era scappato
l'altra volta. Si era sfilata le cuffiette ed era rimasta seduta, in
attesa che lui parlasse.
-
Maggie mi ha detto della tua idea.
Andare
subito al sodo, spiegarle un paio di concetti semplici sulla
pericolosità dell'uscire fuori, farle cambiare possibilmente
idea e lasciarla di nuovo sola al più presto.
Si
trattava di un piano piuttosto semplice da rispettare, no?
-
Dio, non ci posso credere! L'ha fatto davvero! E' venuta a dirtelo!
- E'
chiaro che si preoccupa per te. Come del resto fa tuo padre.
-
Bè, dovrebbero iniziare a fidarsi un pochino di
più,
non credi? Se mai non mi lasceranno provare, mai imparerò!
Imparare
a fare che cosa, esattamente?
Perchè,
maledizione, in quel posto la sua testa pareva incapace
di funzionare correttamente, e aveva ricominciato a proporgli
interpretazioni diverse per le parole di Beth!
-
Cosa, vorresti imparare?
Ecco
che anche la bocca ricominciava a dare fiato ai suoi deliri!
- A
crescere, per esempio.
Anche
gli occhi avevano ricominciato ad ingannarlo, perchè in
quelli di Beth ci aveva visto dentro delle emozioni che lo stavano
già mettendo in crisi.
-
Pensano che sono troppo piccola per tutto, ma non è
più così. Solo che non vogliono ammetterlo.
Colpito
e affondato, perchè quell'accusa era anche per lui, era
inutile fingere con se stesso che non fosse così. Ma doveva
andare avanti per la sua strada.
-
Là fuori è pericoloso e tu non sei in grado di
affrontarlo. Non è questione di età Beth.
Bene,
era già passato alla seconda parte del piano,
cioè
esporre qualche concetto semplice. Magari usando anche lui delle parole
che potessero essere significative anche in un altro senso.
-
Devi saper gestire la paura, usare bene un'arma, tenere sempre occhi
e orecchie aperte, essere pronti a salvare un compagno. Pensi di
essere in grado di fare tutte queste cose, e se necessario, anche
contemporaneamente?
- E
tu?
Bè,
non era la risposta che si era aspettato, però non aveva
problemi a rispondere a sua volta.
-
Sì, io lo so fare. Anche molto bene.
-
Anche gestire la paura?
Colpito
e affondato di nuovo. Stava andando male, molto male. Ma non poteva
certo ammetterlo.
-
Penso che tu conosca la risposta.
Gli
aveva rivolto un'occhiata che lo aveva inchiodato, facendogli correre
un brivido lungo la schiena.
-
Credevo di conoscerla, ma ultimamente qualcosa mi ha fatto cambiare
idea.
Cristo
Santo, ma non era lui l'adulto? Quello con più
esperienza? Possibile che non riusciva a condurre una conversazione
nella direzione che voleva lui?
- E'
ancora così, invece. E il fatto che sono qui, a parlarti, ne
è una dimostrazione certa.
Ecco,
fermezza e autorità. Così facevano gli adulti, no?
-
Certo, infatti ci sei venuto di tua spontanea volontà qui da
me, a parlarmi.
-
Beth...
-
Rick....
Era
stato in maniera decisamente provocatoria che gli aveva fatto il verso,
imitando il tono incerto con cui aveva ricominciato a parlarle.
Sul
serio, ma da dove le stava venendo fuori tutto quel coraggio? O c'era
sempre stato, solo che non se ne era mai accorto? Dove aveva guardato,
mentre lei era cresciuta così tanto? Forse nella stessa
direzione dove avevano guardavato anche sua sorella
e suo padre, intanto che lei si era trasformata in una giovane donna.
-
Okay, va bene. Allora domani, farai parte della squadra.
Parlerò io a tua sorella e a tuo padre.
-
Rick...
Stavolta
era stato diverso il tono, perchè stavolta era stata
lei ad essere colpita ed affondata dal suo cambio di direzione.
-
Problema risolto, Beth. Ora scusami, ma ho dell'altro da fare.
Okay,
non era stata una fuga vera e propria, però ci era andato
abbastanza vicino. Solo che aveva dovuto fare così per
forza,
perchè improvvisamente aveva sentito affacciarsi un impeto
di
coraggio che avrebbe potuto condurlo subito a dimostrarle che non era
poi il vigliacco che lei credeva, dato che l'impulso era stato quello
di baciarla seduta stante, senza più tanti se o ma a
trattenerlo dal farlo.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Quando
Beth lo aveva visto arrivare, dalla sua espressione non era
stato in grado di dire se ne fosse
stata più contenta o confusa. Di sicuro c'era che l'aveva
presa in
contropiede. Non si era certo immaginata, infatti, che potesse essere
proprio lui, il ritardatario che avevano atteso per uscire. Sul pulmino
che avevano utilizzato, a tenere viva la conversazione ci avevano
pensato Zach, Tyreese e Michonne. Lui, Daryl e Beth, invece, erano
rimasti in silenzio, ognuno perso dietro a propri pensieri.
Una
volta giunti a destinazione, aveva iniziato a fare quello
che gli veniva facile e spontaneo, cioè dare direttive su
come procedere.
-
Allora, direi di fare tre squadre.
In
risposta aveva avuto dei cenni di assenso e uno sguardo che diceva
sempre la stessa cosa "ma che cazzo stai facendo, si può
sapere?".
Ovviamente
aveva ignorato Daryl e la sua muta domanda, perchè
ormai in realtà doveva averlo capito che cosa gli stava
succedendo. Se c'era qualcuno con cui ormai era in perfetta
sintonia, quello era proprio
l'arciere, per cui che il suo umore cupo derivasse da un problema di
nome Beth, l'aveva appunto capito.
- Tu
Zach andrai con Daryl, Tyreese con Michonne, e tu Beth con me.
Fermezza
e autorità, questo stava cercando di esprimere, senza
far trasparire che nella decisione appena presa c'era però
più un interesse personale, che non collettivo.
-
Entriamo insieme e poi ci dividiamo.
Lo
sguardo di Daryl ora sembrava prenderlo per il culo dicendo "io col
ragazzino? devo per caso levartelo di mezzo?", però lo aveva
liquidato con uno che diceva "non fare il coglione e guardagli le
spalle!".
Dopodichè,
avevano fatto il loro ingresso nel cortile della
grande ditta che avevano deciso di esplorare, lasciando che fossero
Daryl e Michonne, con le loro armi bianche, a fare fuori i pochi
vaganti che erano stati presenti.
Ogni
coppia, aveva poi preso una direzione diversa, e lui con Beth si
era diretto verso la prima costruzione sulla sinistra, che date le
dimensioni ridotte, dovevano essere stati gli uffici.
-
Stai dietro di me, okay?
-
Okay.
In
viso le aveva visto una certa tensione, ma anche una determinazione
che aveva agito su di lui come il più potente degli...
afrodisiaci!
Che
in una situazione del genere, fosse il pensiero più assurdo
e inopportuno che potesse avere era fuori discussione, ma
ormai si
era rassegnato al fatto che il suo cervello pareva non collaborare
più con la ragione quando lei gli stava intorno.
Pistola
alla mano e cervello in vacanza, era comunque entrato pronto a
fare fuori qualsiasi cosa si muovesse, viva o morta che fosse.
Più o meno lei doveva essere stata pronta a fare la stessa
cosa,
dato che aveva impugnato anche lei la sua pistola.
Da
Maggie, tra l'altro, era venuto a sapere che si era esercitata
parecchio per migliorare il suo rapporto con le armi, e aveva pensato
che era un'altra cosa che gli era sfuggita di lei, ma che adesso
contribuiva a renderla molto più sicura di se.
Una
volta dentro, aveva avuto conferma che fossero stati gli uffici, e
uno alla volta, avevano iniziato ad esplorarli, nonostante fosse stato
già dell'idea che non avrebbero trovato niente di
interessante.
Lui
davanti, Beth dietro, si erano mossi con cautela, trovandosi di
fronte solo all'ennesimo posto in stato di abbandono, senza
però
nessun vagante a minacciare la quiete che li circondava.
Arrivato
in fondo al corridoio, e controllato anche l'ultima stanza,
aveva deciso di mettere in atto ciò che gli aveva impedito
di
chiudere occhio per tutta la notte. Riponendo
la Colt nella fondina, l'aveva guardata dritta negli occhi,
calando definitivamente la maschera che aveva provato ad indossare.
-
Dobbiamo parlare.
-
Parlare? Qui? Adesso?
Anche
il suo cervello, in uno sprazzo di lucidità, gli aveva
più o meno detto le stesse cose, ma lo aveva messo a tacere
con
una risposta secca e concisa.
-
Sì, qui e adesso.
-
Non credo sia una buona idea, Rick.
-
Hai ragione, Beth. Direi che il parlare possiamo pure rimandarlo a dopo.
Ma
se si era immaginata che quello fosse stato un suo ennesimo
dietrofront, si era sbagliata di grosso, perchè la mossa
successiva era stata quella di attirarla contro di lui e baciarla con
un'irruenza che aveva spaventato lui per primo, tanto l'aveva fatto
sentire di nuovo vivo e completo.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
La
verità era che a dimenticarsi di dover avere un
pò
più di buon senso, non era lei, ma lui, che in teoria era
l'adulto tra loro due. Perciò finiva quasi sempre che Beth
doveva ricordargli i rispettivi doveri, ma soprattutto il fatto che
sparire entrambi per un tempo troppo prolungato, avrebbe finito con il
dare nell'occhio quasi sicuramente.
-
Papà mi starà...
Ma
lui, peggio di un drogato in astinenza, non riusciva a smettere di
baciarla. Aveva iniziato una mattina di qualche mese prima e non aveva
più smesso di farlo ogni volta che riuscivano a rimanere da
soli.
-
... aspettando. Rick...
Le
labbra sotto le sue, e da cui non riusciva a staccarsi, si erano
appena piegate in un sorriso che gli aveva scaldato letteralmente il
cuore. Si stava innamorando di lei, se già non lo era del
tutto,
perchè non ci aveva messo molto a capire che l'attrazione
per
lei era solo l'inizio di un sentimento che sarebbe diventato
inevitabilmente più profondo.
-
... davvero, devo andare.
Gli
aveva appoggiato le mani sul petto, respingendolo e non più
attirandolo come stavano facendo invece sino a qualche secondo prima.
Le aveva concesso di allontanarlo giusto di qualche centimetro, ma non
abbastanza per non posare di nuovo le labbra sulle sue, assaporando
quel gusto che era diventato il suo preferito.
Si
era lasciata baciare, ma nel frattempo gli aveva afferrato le mani,
cercando di spostarle da dove le aveva posate, cioè sul suo
sedere. Aveva iniziato a toccarla sempre più spesso, e anche
più intimamente, ora che anche lei aveva preso
più
confidenza con il suo corpo. C'erano, infatti, delle volte che si
tratteneva a stento dall'arrivare a spogliarla completamente, per fare
l'amore con lei, e solo perchè non voleva che la loro prima
volta avvenisse con la paura di essere scoperti.
Se
anche lui avrebbe saputo affrontare un'eventualità del
genere, non voleva sicuramente costringere Beth ad uscire allo scoperto
in quella maniera.
-
Rick...
Aveva
ceduto sullo spostare le mani dal suo fondoschiena, ma non era
riuscito ancora a lasciarla andare, quindi le aveva appoggiate contro
il muro, ai lati di quel viso da cui difficilmente riusciva a
distogliere lo sguardo ogni volta che entrava nel suo campo visivo,
tenendola di fatto intrappolata tra lui e la parete di cemento.
-
... non sei d'aiuto, così.
No,
non lo era, ma non è che gli importasse poi molto, almeno
non ora. Voleva altri cinque minuti, prima di uscire fuori da quella
cella e rimettersi una maschera che non aveva nessuna voglia di
indossare.
-
Non sono un bravo ragazzo, lo sai.
Le
aveva strappato un altro sorriso, insieme ad un'espressione che
aveva reso l'azzurro dei suoi occhi ancora più brillante.
-
Sì, che lo sei. Solo che ti fa comodo dimenticartene, ogni
tanto.
Era
proprio come diceva lei, solo che aveva smesso di sentirsi in colpa
per aver osato prendersi quel pezzo di paradiso che quella storia con
lei gli stava offrendo. Il mondo intorno a loro stava morendo, eppure
lui era tornato a sentirsi più vivo che mai.
-
Ma adesso è ancora ogni tanto, giusto?
Non
le aveva lasciato possibilità di risposta, perchè
l'aveva baciata di nuovo, a lungo, tanto da arrivare a togliere quasi
il respiro ad entrambi. Era come immergersi in un vaso di dolce miele,
da assaporare sino in fondo.
-
Rick...
Aveva
provato ancora a farlo desistere, ma quel giorno proprio non gli
riusciva di lasciarla andare. L'aveva avuta intorno tutta mattina, poi
a pranzo, e poi ancora una buona parte del pomeriggio, quando si era
occupata
di sua figlia.
Vederla
insieme a Judith, anzichè assopire il desiderio di lei,
lo aveva risvegliato ancora più forte, perchè non
c'era
spettacolo più bello di quello, per lui.
-
Beth...
Le
aveva fatto il verso, come un giorno di qualche mese prima, aveva fatto
lei con lui, proprio in quella cella.
- E'
inutile, non attacca. Dobbiamo andare.
Non
gli era sembrata poi così convinta, per cui aveva
approfittato di quello spiraglio, per strapparle un ultimo bacio,
stringendola anche in un abbraccio che gli permettesse di sentire il
suo corpo morbido adattarsi al suo, in un incastro che poteva quasi
definire perfetto.
Aveva
fatto anche scivolare una gamba tra le sue, strappandole un
gemito roco che aveva reso ancora più dolorosa la sua
erezione
costretta nei jeans. Quando erano rimasti di nuovo senza fiato, l'aveva
guardata negli occhi.
-
Voglio parlare con tuo padre.
Hershel
era l'unica persona a cui sentiva di doverlo dire guardandolo
negli occhi, l'unico a cui rendere conto di quello che provava per lei.
Non gli interessava nemmeno di quello che avrebbe pensato o detto
Maggie, Beth era in grado di vivere la sua vita come voleva, e se ne
sarebbe dovuta fare una ragione.
- Ne
sei sicuro?
Non
era la prima volta che ne discutevano, ma sino a quel momento,
avevano preferito temporeggiare, per dare ad entrambi il tempo di
capire
se davvero volevano arrivare in fondo a quella storia.
-
Sì.
Non
poteva più fingere, e non voleva nemmeno più
doverlo
fare. Voleva essere libero di averla intorno e di poterla abbracciare,
o baciare, in qualsiasi momento della giornata.
-
Okay. Allora... facciamolo insieme.
E
con la semplicità che la contraddistingueva, l'aveva preso
per mano, incamminandosi con lui verso l'uscita.
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
-
Altri cd?
-
Perchè no?
-
Non me li farete ascoltare, stavolta.
-
Poi ti piacciono sempre.
-
Non credo proprio.
-
Bè, vedremo.
-
Col cazzo.
Conversazioni
del genere erano diventate la normalità tra lui e Daryl,
specialmente quando si trovavano fuori insieme a Beth, che ormai li
accompagnava quasi sempre, perchè non riusciva a
sopportare l'idea di non essere lì fuori con lui.
-
Wow, quanti cd!
Proprio
lei era comparsa, piazzandosi tra loro due, e contemplando lo
scaffale pieno di cd come se fosse davanti ai doni di Natale.
-
Non li ascolteremo.
Daryl
aveva ribadito il suo rifiuto di assecondare quella che, invece,
era diventata un'abitudine, e cioè ascoltare musica durante
gli spostamenti, ogni volta
che ne avevano l'occasione.
-
Questo, invece, lo devi ascoltare per forza! Ti piacerà un
casino, Daryl!
A
volte, si ritrovavano a guardarsi negli occhi, convinti che la vita
fosse sempre un pò meno merdosa quando lei tirava fuori un
entusiasmo di cui loro due non erano più capaci. Soprattutto
lui,
aveva il terrore maledetto di vederlo scivolare via insieme ad una vita
che avrebbe spezzato sicuramente anche la sua, se fosse successo. Non
vivevano nel mondo delle favole, lui e Beth, per cui non dimenticavano
quanto ogni giorno potesse diventare l'ultimo vissuto insieme.
-
Ragazzina, me lo dici ogni volta.
- E
ogni volta è vero! Ti vedo dallo specchietto retrovisore,
sai, che tieni il tempo?
E il
bello era che lo faceva davvero, per cui non gli aveva risparmiato
un'occhiata che diceva "amico, ha ragione lei", ricevendone una in
risposta che diceva "fottiti".
-
Sì, bè, datti una mossa, però,
ragazzina. Che così
leviamo le tende prima che quegli stronzi sfondino la porta.
In
effetti il numero dei vaganti che premevano sulla porta a vetri
sbarrata era aumentato.
-
Okay, questo, questo e questo! Poi magari ci torniamo un'altra volta.
Beth
ne aveva presi tre, infilandoli nello zainetto che poi si era rimessa
sulle spalle.
-
Come no, ragazzina. La gita al negozio di dischi non può
mancare sull'elenco delle migliori stronzate da fare per crepare prima
del
previsto.
-
Abbaia, abbaia, tanto lo so che poi non mordi!
La
sua splendida ragazza, aveva imparato anche a gestire il burbero
arciere, perchè sollevandosi sulle punte, gli aveva stampato
un
bacio sulla guancia a mo di ringraziamento per il fatto che finiva
sempre anche lui per assecondare le sue richieste.
Lui,
invece, era da un pezzo che non ci provava nemmeno più a
contraddirla, perchè non gli riusciva di negarle nulla,
nemmeno
le cose più pericolose, tipo essere lì con un
gruppo di vaganti pronti a sbranarli e lasciarle il tempo di scegliere
dei cd.
Ma
in fondo, era stata proprio la musica a farli avvicinare,
perchè ogni tanto si chiedeva se sarebbero arrivati lo
stesso a quel punto, se quel giorno non si fosse fermato ad ascoltare
quel cd con lei.
Probabilmente
sì, ma assecondando una vena romantica che lei aveva saputo
riaccendere, preferiva credere che fosse stata una canzone a decidere
del loro futuro.
*Angolino autrice*
Penso che sia la cosa più romantica in assoluto che abbia
scritto nell'universo TWD, però ne avevo davvero bisogno
dopo il massacro di Negan. XD
Rick è tranquillo, Daryl è tranquillo, Beth,
Glenn e Hershel sono vivi, e la vita alla prigione conosce un periodo
di normalità piuttosto lungo. Più felici e
contenti di così non potevo immaginarmeli, credo!
A farne sempre un pò le spese è il povero Zach,
che si trova l'ennesimo ostacolo davanti quando tenta di fare la corte
a Beth! ah ah ah ah
Però sono stata buona anche con lui, perchè non
l'ho fatto morire!
A tale proposito, mi sono divertita ad inserire un cameo che richiamava
un momento di un'altra mia shot, ossia "Cambiare", dove Daryl propone
seriamente a Rick di uccidere un "rivale" in amore, mentre qui con Zach
lo fa solo per gioco! XD
Che altro?
Ah, Rick e la vena romantica. Non so, penso che a differenza di Daryl,
lui possa anche avercela e che ogni tanto possa saltare fuori!
Adesso è davvero tutto, perciò vi risaluto.
Ci risentiamo dopo Halloween, con l'aggiornamento delle altre mie
storie in corso!
Baci
Serena
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