La primavera

di Hunny Chumber
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Ti chiamerei un giorno di primavera, 
I profumi delle rose, dei tulipani,
L'aroma della tua carne divina,
Mancami di respirare un'aria di cristallo.

Il cuore si accende, il sole sorge,
Una luna di diamante si vede in cielo,
L'etere si ode di zaffiro,
Vienemi coi sensi l'odore di un'alba.

È giunto qualcuno, sento bussare alla porta,
Venti passano traverso le pieghe delle tende,
I raggi disegnano un fiore sul suolo scritto,
Si odono le gocce delle perle della tua sete che compongono questo bicchiere di rubino.

Sciolgo la soglia del cuore, 
Vedo un labirinto dei sentimenti, 
Vado ammirando lo splendore sui divisori, 
Altri ed opposti son oscuri.

Orbene sono nello scrigno del cuore,
Stampo i passi nelle viette, ma non t'intendo, 
Mi sono perso nella mia stessa anima, e non faccio altro che camminare e camminare, ma non ti comprendo.

Faccio le stradine di questo pulsante amoroso, confuso e conscio allo stesso tempo, occhi coperti dell'astro terrestre,
E più tu non ci sei, e vado soltanto 
cercandoti, 
      cercandoti,
cercandoti,
      cercandoti...





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