Free Your Love

di marti_x_nic
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                   Free Your Love















 















* * *

Chanyeol mi diede una pacca sulla spalla. «Taemin, ti stai divertendo?» mi chiese. Rideva di gusto, affiancato dalla sua ragazza, Martina. Era una ragazza occidentale, con la pelle bianca e i capelli lunghissimi, rossi.
La musica era davvero alta, la sentivo battere nel petto. Le luci coloratissime illuminavano tutto il locale ad intermittenza, facendo sembrare ogni movimento scattante e robitico. 
Chanyeol e Martina erano così belli assieme, l'amore che provavano l'uno per l'altra era davvero qualcosa di bellissimo ed incantevole. Sognavo una relazione come la loro, o almeno, speravo che un giorno ci sarei potuto arrivare. Ma non sempre tutto è rose e fiori. Io mi limitai ad annuire, sfoggiando un ampio sorriso. Mi sentivo un po' a disagio, però volevo godermi quella serata, avevo bisogno di distrarmi. Grazie a Dio avevo al mio fianco degli amici davvero fantastici, erano praticamente i miei eroi. Chanyeol e Minho erano i più protettivi in assoluto, si sarebbero perfino spezzati in due per vedermi felice. E mi difendevano da tutto e da tutti. Anche Martina era davvero protettiva nei miei confronti, ma era soprattutto sentimentalmente che mi aiutava. Lei c'era sempre stata, ad affiancarmi in ogni mio stato d'animo, felice, arrabbiato, o triste. Mi aveva sempre infuso positività, in qualsiasi situazione. A volte la soprannominavo "mamma", da quanto amorevolmente si rivolgeva a me. 
Yoongi era l'amico un po' stupido, giocherellone, ma che comunque sapeva come farti distrarre. Infatti era colpa sua se ci trovavamo in quell'accumulo di gente che ballava ininterrottamente.
Shownu aveva sempre un radioso sorriso stampato sul volto. Il suo segreto era l'essere positivo in ogni evenienza. Gli sarei 
sempre stato grato, per tutto. E poi Jackson... Era il meno tranquillo del gruppo, e senza di lui nulla sarebbe stato lo stesso. Le nostre risate infinite, le nostre pazzie, le nostre cazzate.
Con loro riuscivo ad essere la persona più felice del mondo. Ed io, dal canto mio, avrei dato anche l'anima per loro. 
Finii di bere il mio secondo drink, mi mancava un po' l'aria. Essendo sabato, il locale era sovraffollato di gente che si scatenava in pista, dimenando i fianchi a ritmo di musica house.
«Ehi, esco un po' fuori a prendere una boccata d'aria!» dissi quasi urlando a gli altri. Loro annuirono, ma Minho con uno scatto mi prese per un braccio e si avvicinò al mio orecchio. "Sta' attento." mi disse, con tono abbastanza alto affinché io potessi sentirlo. Io annuii sorridendogli, per tranquillizzarlo. Serpeggiai fra i corpi sudati che saltavano e riuscii ad uscire fuori dal locale. Mi poggiai al muro, un po' distante dall'entrata, dato che un accumulo di gente che fumava si era posizionato proprio lì. Il fumo di sigaretta era odioso, proprio non riuscivo a sopportarlo. Poggiai la testa sulla parete fredda e feci un profondo respiro, perdendomi a guardare le numerosissime stelle che splendevano nel cupo cielo. Ero completamente ipnotizzato da esse, mi davano così tanta tranquillità. Tuttavia, quella quiete venne interrotta da una mano che mi tappò la bocca. Qualcuno mi trascinò in un vicolo oscuro. Cercai di urlare, in un lago di lacrime che mi scorgava dagli occhi, spaventato. Ma ogni respiro che veniva buttato fuori dalle mie labbra veniva soffocato da quella mano liscia e calda che mi teneva stretto. 
Ero nel panico più totale. Il cuore mi batteva così forte... Sembrava volermi uscire dal petto. Stava per accadere di nuovo, ed io non volevo. «Sta' calmo, sssssh.» una voce molto familiare sussurrò caldamente al mio orecchio. 

Kai. 

Avrei riconosciuto quella voce fra mille. Aprii gli occhi e la sua chioma viola o rosa - morbidissima a vedersi - mi si parò davanti. Portava le sue solite lenti a contatto azzurre. Aveva una maglietta rossa con delle strisce nere e bianche e portava degli skinny neri, strappati sulle ginocchia, che gli scolpivano perfettamente il fisico.
Non me lo ricordavo così dannatamente bello.
Nonostante lo conoscessi come le mie tasche, avevo paura in quel momento, e cercai di divincolarmi, di liberarmi da lui. Riuscii a scostare la sua mano, permettendo finalmente ad 
un urlo disperato di uscire dalla mia bocca . Non ci fu nessuna risposta, ed io iniziai a tremare, spaventato a morte da ciò che sarebbe potuto accadere, di nuovo.
'Sta volta non c'era nessuno. Nessuno mi avrebbe salvato. 
«Lasciami! Va' via Kai!» urlai contro il ragazzo che avevo davanti. Cercai in qualche modo di colpirlo, ma lui intercettò la mia mano a mezz'aria. E allora, con la sua presa stretta attorno ai miei polsi, fu il vero panico. 
Subito dopo vidi le ombre di Minho e Chanyeol spuntare fuori dal locale. Chanyeol mi cercò con lo sguardo e non appena mi vide si catapultò verso di me. Prese Kai per il collo facendolo impattare violentemente contro il muro opposto a dove ero appoggiato io. Barcollai, cercando di restare in piedi, la vista appannata. Minho corse verso di noi, visibilmente scosso. Mi prese il viso fra le mani, come per cercare un qualsiasi segno di violenza, come per constatare se io stessi bene. «Cosa cercavi di fare, ah?! Va' a stuprare ragazzi indifesi da qualche altra parte!» urlò furioso Chanyeol. Era paonazzo in volto, e il suo sguardo trasudava un odio infinito verso Kai. 

Io e Kai stavamo insieme, ed eravamo la coppia più bella e felice che potesse esistere nel mondo. 
Finché il suo amico alcolizzato, Jay Park, non lo trascino' con se' nel tunnel oscuro della droga e dell'alcol. 
Una sera tornò davvero tardi a casa, in quel piccolo appartamento che condividavamo con sacrificio, io lo aspettavo sveglio. Quando varcò la soglia di quella maledetta casa gli andai incontro, dandogli con tutta la forza che avevo un sonoro schiaffo sul viso. Ero furioso. Lui inizialmente non reagì in nessuno modo, ma dopo qualche minuto, mi afferrò con uno strattone e mi sbatté contro un muro. Abusò di me, senza alcun ritegno. Era completamente fuori di se', non lo riconoscevo più. 

Dopo quell'episodio i miei amici mi fecero allontanare radicalmente da lui. Dovetti trattenere tutti loro... Volevano davvero fare del male a Kai, per fargliela pagare, ma io l'avevo impedito. 
Mi strinsi spaventato a Minho, mentre Chanyeol era impegnato con Kai. Lo teneva stretto per il colletto, sollevato da terra.
«Sono cambiato, Taemin, credimi!» urlò Kai, guardando nella mia direzione. Il suo sguardo era distrutto, traboccava dolore.
Chanyeol gli sferrò un altro pugno sulla mascella, così forte da fargli scattare la testa di lato. 
«Come puoi pretendere che Taemin ti creda? Sei solatnto un mostro senza anima!» urlò ancora Chanyeol, concentrando tutto il suo disprezzo in ogni singola parola. 
Ma 'stavolta fu Kai a colpirlo in viso. Minho raggiunse subito Chanyeol, e poi continuò con Kai. Io non ero mai stato così spaventato e traumatizzato in vita mia. Mi allontanai da quella scena orribile, ma nel tentativo di scappare qualcuno mi abbracciò forte, e mi condusse in una macchina. Riconobbi subito il prumo alla vaniglia di Martina e il suo tocco gentile. 
Ero un fiume di lacrime e tramavo come una foglia dal terrore e dal freddo. Lei mi mise un giubbotto sulle spalle, di Chanyeol supposi, dato che era di molte taglie più grande. 
«Ehi, Taemin, adesso basta piangere... E' tutto okay. Ci siamo noi qui con te.» mi disse con tono calmo, guardandomi con quei suoi occhi grandi. Io scossi la testa. 
«N-non è quello il punto...» dissi, quasi sussurrando. Lei mi guardò, un po' confusa. «Lo ami ancora... Non è vero?» rispose lei, senza aggiungere altro. Io annuii velocemente, scoppiando ancora in lacrime. Lo amavo ancora, davvero tanto. Davvero troppo. Nonostante tutto quello che mi aveva fatto. Ero stato davvero felice con lui, e quei bellissimi ricordi non abbandonavano mai la mia mente, erano sempre e costantemente pronti a raffiorare. 
La ragazza dai capelli rossi mi strinse forte a se'. «Dovresti parlarne con i ragazzi, soprattutto con Chan e Minho. Non ti assicuro nulla, però credo che potrebbero capire, e potrebbero lasciarti parlare con lui.» disse, un po' dispiaciuta, però decisa. Annuii ancora e tirai su col naso.
«Io credo ancora in lui.» le confidai. Lei annuii sorridendomi ed incoraggiandomi, accarezzandomi dolcemente la spalla. Mi sentivo confortato dalla sua presenza e dalla sua gentilezza.
Dal finestrino vidi Chanyeol e Minho avvicinarsi alla macchina. Chanyeol aveva del sangue sulle labbra ed un lungo graffio sul naso. Martina scese velocemente dalla vettura, andando incontro al suo ragazzo. Lo abbracciò e preoccupata studiò il suo volto e le ferite. Si alzò sulle punte e lo baciò. Accennai un sorriso, felice per loro.
Minho si sedette al posto del passeggero, accanto a me. «Kai ti aspetta, abbiamo parlato. Sembrava essere molto convinto da quello che dice. Perciò abbiamo deciso di dargli una seconda occasione. Ma non deve assolutamente succedere ancora. Noi siamo qui, e vi osserviamo. Non appena vedremo anche solo un movimento azzardato, sarà la fine per lui.» disse Minho, guardandomi fisso negli occhi. Io sfoggiai il sorriso più vero che abbia mai fatto e lo abbracciai forte. Corsi fuori dalla macchina, lasciando i piccioncini e il povero Minho nella loro tranquillità e andai da Kai. Era seduto su di una macchina e non appena mi vide balzò giù. Io, ancora un po' titubante, restai lontano, in modo da mantenere una distanza di sicurezza.
«Taemin, ti prego, perdonami. Non sai davvero quanti sacrifici ho fatto per te. In tutti questi anni ci sei stato sempre e solo tu. Mi manca tutto di te. So che ho sbagliato, e che sono stato uno stupido, ma adesso sono completamente pulito, e pronto a ricominciare.» si avvicinò di un passo, e poi continuò «Ti amo ancora, ti amo dalla prima volta che ti ho visto. E so che con nessun altro avrai più riso e pianto come con me. Quando penso che più di così io non possa amarti, un'ondata più piena, e uno slancio d'amore più ricco mi travolge, come un uragano.» mi colpirono le sue parole, quelle che pronunciò così colme d'amore. «Ti prometto che non sarai più solo, a costo di esserlo io, che metteró sempre e per sempre il tuo sorriso prima del mio. Ti prometto che ti proteggerò, se non scapperai da me. E non esiste altro amore nella mia vita che non sia tu!» mi guardò negli occhi. I suoi erano così luicidi... Mi erano davvero mancati, mi era mancato Kai in tutte le sue sfaccettature. Mi aveva ferito, mi aveva fatto soffrire, ma nonostante questo non potevo fare a meno di amarlo. Istintivamente lo baciai, e lo strinsi forte a me. Poi mi separai da lui poggiando la mia fronte sulla sua, e lo guardai negli occhi. «Va bene. Ti perdono.» gli sussurrai sulle labbra, sorridendogli ampiamente e finalmente felice, a pochissimi centimetri dal suo respiro. «Non ti farò soffrire mai più, Taemin, te lo prometto.» mi sussurrò, sfiorando le mie labbra con le sue, e alla fine baciandomi.

Le persone cambiano, in meglio, o in peggio. E meritano di essere perdonate, perché ognuno di noi può sbagliare. Si può imparare dagli errori, o cascarci di nuovo. Ed io sperai con tutto il cuore che Kai avrebbe mantenuto la promessa, perché lo amavo. Lo amavo come non avrei mai amato nessun altro.
 





Nota Autrici: Salve gente! Martina e Monica a rapporto. Questa è la prima One Shot della nostra raccolta, e speriamo vivamente che vi piaccia! Io sono Martina, piacere di conoscervi. Ci tenevo a precisare che questa bellissima storia è stata scritta da Monica (love you Nic) e che io mi sono soltanto cimentata nella correzione, perciò grazie di cuore Nic per averci regalato questo splendido raggio di sole aka One Shot Taekai. We're all blessed! Lasciateci qui sotto una recensione, una critica o un consiglio, saremo felicissime di rispondervi.
Baci, e alla prossima! ♥

- Marti x Nic




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